Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: San Pellegrino Terme (BG)
- LUOGO ARRIVO: San Pellegrino Terme (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3,30 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 25,4
- DISLIVELLO: mt. 1029
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO per la ripida salita che porta a Vettarola e per alcuni tratti tecnici in discesa,
dove è richiesta un'ottima padronanza nella conduzione della MTB. - CICLABILITA’: da S. Pellegrino T. a Sussia 95% - da Sussia a Frasnito 70 % - da Frasnito a S. Pellegrino T. 90 %
- STAGIONI CONSIGLIATE: tutto l'anno
- RIFUGI D’APPOGGIO: nessuno
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Cornalita, Sorg. Acqua della Fame, Alino, Cà Boffelli e Loc. Foppette.
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco / Valle Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: da Frasnito è possibile scendere direttamente a S. Pellegrino T. lungo l'asfalto,
oppure seguendo la mulattiera. - PERCORSO EFFETTUATO IL: 20.05.2017
- NOTE: Consigliata una MTB full - Utile la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

Questo interessante percorso circolare che
corre sulla destra orografica del Fiume Brembo, consente di pedalare su
piacevoli sentieri, tracciati fra i boschi ai piedi dei Monti:
Molinasco, Castello Regina e Zucco. La Partenza avviene da San Pellegrino Terme (mt.
368): arrivando da Bergamo, al primo semaforo, giriamo a destra,
attraversiamo il ponte e, dopo pochi metri, entriamo nel grande
parcheggio in Via Piazzo. Iniziamo a pedalare sulla sede dell’ex
linea ferroviaria, trasformata in pista ciclabile, in direzione di un
ponticello; passiamo a fianco del Grand Hotel e, continuando diritto,
superiamo una galleria che, in breve, porta al ponte per Dossena.
Attraversiamo la strada asfaltata e saliamo, a sinistra, lungo il
passaggio in cemento che porta alla frazione Cà de Rizzi.
Proseguiamo, passando in tre gallerie illuminate, dopodiché
attraversando il ponte che scavalca il fiume Brembo, arriviamo alle
porte di San Giovanni Bianco; continuiamo fino ad un parcheggio dove, a fianco di un supermercato, alcune indicazioni segnalano Cornalita.

Seguendo alcuni tornanti, con media pendenza, arriviamo alla frazione Cornalita (acqua) a mt. 563 (km. 6,5 – ore 0,30 – mt. 195 di dislivello) dove, ad una curva con un cartello di divieto alle moto e una freccia indicante "Val Grande", a sinistra, inizia il bel sentiero che, con buon fondo, si sviluppa completamente nel bosco, alla base del Monte Sornadello. Prima in piano (al primo bivio tenere a destra) e poi con una serie di brevi salite, che solamente in poche occasioni non permettono di stare in sella, (al secondo bivio, ad un crocefisso in legno, tenere a sinistra in piano), passando per le “Terre Rosse”, arriviamo in Val Grande. Attraversiamo il nuovo ponticello sul torrente, ignorando le indicazioni in rosso “Ronco”, e scendiamo subito a sinistra, fino a collegarci con un tratturo che sfiora la sorgente “Acqua della Fame” per continuare in discesa. Ad un evidente bivio, vicino ad una casa posta sul dosso, "Ol Ròcol del Fred", abbandoniamo il percorso principale che continua in discesa e pieghiamo a destra, seguendo alcuni sali scendi, fino alla base di una ripida rampa.

Imbocchiamo a sinistra lo stretto e poco evidente sentierino, percorrendolo per qualche metro a spinta. Risaliti in sella, non molto più avanti, a causa del sentiero chiuso dai rovi, abbandoniamo temporaneamente la traccia GPS; mantenendoci sulla via più visibile, compiamo un giro un poco più ampio, ma in discesa ritorniamo sul percorso, andando poi ad attraversare una valletta. Seguendo il tracciato principale, passiamo prima sopra un capanno da caccia poi vicino ad una stalletta ai bordi del prato. Arrivati alla caratteristica Fraz. Paccacorna a mt. 681, (km. 10,6 –ore 1,05– mt. 286 di dislivello) transitiamo sotto un piccolo arco. Continuiamo a destra, in salita su asfalto, godendo un’ottima vista panoramica: sulla valle, sui monti che la circondano, zizzagando fra prati ben curati. Ad Alino, (mt. 687) dopo aver fatto scorta di acqua alla fontana nella piccola piazza, seguiamo le indicazioni Cà Boffelli e Vettarola, montando un “rapporto agile” che permette di affrontare facilmente la salita, con una pendenza media dell’ 11,5%. Arrampicandoci sul fianco del Monte Molinasco, da Alino, in 25 minuti arriviamo a Vettarola (quota mt. 979) (km. 15,6 – ore 1,45 - mt. 750 di dislivello); pedalando sotto il porticato del piccolo borgo (fontana), zona veramente bella: vivace di colori e profumi sia in primavera che in autunno.

Un tratturo segnato nel prato, prima in leggera discesa e poi in salita (dal bivio a destra è possibile salire lungo il tracciato), guida alla Cà Nova da dove un sentiero sale lungo una breve dorsale
fino ad una grande stalla isolata, per poi piegare decisamente a
sinistra, in piano, ai bordi del bosco. Ci immergiamo nella vegetazione,
prestando la dovuta attenzione al sentiero abbastanza stretto, ma
completamente ciclabile tranne per pochi metri. Pedalando sul tracciato
principale, senza problemi di orientamento, sbuchiamo nuovamente in un
prato che risaliamo sempre in sella puntando diritti al dosso superiore;
incrociamo una strada sterrata realizzata nel 2006 che, con un ultimo breve sforzo, porta a Sussia (quota mt. 1066 - km. 18,3 - ore 2,10 -
mt. 854 di dislivello). Dalla terrazza antistante la casa con le
bandiere disegnate sulle pareti, scendiamo lungo la tecnica mulattiera
che sfiora una bella chiesetta e, poco prima che termini incrociando uno sterrato, curviamo bruscamente a destra, in direzione Frasnito e San Pellegrino.

Da questo punto, fino alla Fraz. Foppi,
l’itinerario diventa molto impegnativo a causa di tratti: difficili,
ripidi, strapiombanti e delicati, dove la traccia è molto stretta;
condizione essenziale, è che il terreno sia asciutto, altrimenti diventa
estremamente scivoloso e pericoloso. L’assoluta padronanza e sicurezza
nella conduzione della bici, sono indispensabili; per tutto il resto del
percorso, bisogna seguire fedelmente le marcature di colore giallo.
Piombiamo molto ripidamente, con una serie di stretti tornantini, sopra
la profonda Valle degli Zocchi e proseguiamo, intervallando alcuni brevi
pezzi con la bici a spinta, sul lunghissimo traversone che corre sul versante molto scosceso del Pizzo del Sole.
Più avanti il fondo migliora notevolmente e, dove il bosco si dirada,
riusciamo a vedere la selvaggia vallata e sul versante di fronte, una
parte del percorso che andremo a percorrere successivamente.

Giunti su una larga dorsale, ammiriamo la panoramica di San Pellegrino T.; in discesa arriviamo alla piccola Fraz. Foppi, (km. 20,9 - ore 2,40) dove continuiamo
sulla sinistra del nucleo di case, in parte diroccate, incontrando dopo
pochi metri una stradina bitumata. Andiamo a destra e, subito dopo il
primo tornante, pieghiamo ancora a destra, sulla mulattiera che
velocemente porta sulla strada asfaltata, nella parte alta di Frasnito.
Giriamo a destra solamente per 100 mt., andando poi ad infilare un
sentierino che inizia in salita, segnalato da indicazione Monte Zucco.
Il divertente e scorrevole itinerario che, solamente in un occasione
obbliga a scendere dalla MTB, procede a ritroso, ma più basso di quota,
sul medesimo pendio erboso. Scavalcata la Valle degli Zocchi, (ATTENZIONE: dopo le piogge è impossibile l’attraversamento) non resta che spingere la bici in salita per circa 10 minuti, raggiungendo con parecchia fatica un grande traliccio.

Ritornati in sella, sfioriamo un rudere completamente inserito nella vegetazione e proseguiamo con andamento di leggera salita; saltato un torrentello, siamo all’incrocio del tragitto (km. 22,7 - ore 3,10 - mt. 1029 di dislivello) che conduce fino alla vetta del Monte Zucco, mt. 1232. Piegando a sinistra verso S. Pellegrino, affrontiamo un breve ma impegnativo pezzo che termina in coincidenza della Valle Merlanga; il disagio, causato dal tratto in cui abbiamo spinto la MTB, è largamente ripagato dalla fantastica discesa che si sviluppa, su un veloce sentiero, senza ostacoli e con pendenza regolare. Giunti alla bella Baita degli Alpini, in Loc. Foppette, (fontana) possiamo decidere se andare lungo il tratturo oppure seguire l’impegnativa mulattiera sottostante. Una stradina in cemento porta fra le case di San Pellegrino T. in Via Opel, poco sopra la chiesa; nella piazza, girando a sinistra e poi subito a destra, siamo ad un incrocio con semafori. Andiamo diritti sul ponte per ritrovarci al punto di partenza, chiudendo questo divertente percorso.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
Il giudizio dei bikers
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