Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Mezzoldo (BG)
- LUOGO ARRIVO: Mezzoldo (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 2,35 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 17,4
- DISLIVELLO: mt. 932
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: da Ponte dell'Acqua a Madonna delle Nevi 80% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: nel periodo estivo Rifugio Madonna delle Nevi
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Mezzoldo e vari torrenti
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco / Valle Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: partendo da Ponte dell'Acqua, è possibile accorciare notevolmente l'itinerario,
perdendo però l'interessante discesa lungo la Via Priula che corre fino a Mezzoldo. - PERCORSO REVISIONATO IL: 03.06.2020
- NOTE: Indispensabile una MTB full - Molto utile la traccia GPS - Causa l'attraversamento di parecchi torrenti,
il percorso è da effettuarsi solamente dopo lunga assenza di piogge.
Parcheggio consigliato
Descrizione

Paese di partenza di questo impegnativo, ma piacevole e divertente percorso è Mezzoldo (mt. 886), situato sulla strada che porta al Passo San Marco a mt. 1985, valico che collega, nei mesi estivi, la Valle Brembana alla Valtellina. In corrispondenza delle prime case dell’abitato, depositiamo l’auto nel piccolo parcheggio esterno al primo tornante, e cominciamo a pedalare in salita, attraversando per intero il paese (fontana). Oltre Scaluggio, proseguendo su pendenze costanti, ma con strappi anche impegnativi, arriviamo a Ponte dell’Acqua (mt. 1250), dove vediamo la diga con il bel laghetto e la centrale idroelettrica (km. 4,9 - ore 0,38 - mt. 418 di dislivello). Appena dove la strada spiana, a fianco dell’invaso, sulla destra in direzione Passo S. Simone - CAI nr. 115 prende il via, con i primi metri in cemento, (sbarra) una stradina inserita in una bella pineta. Inizialmente l’inclinazione è abbastanza regolare, ma poco oltre ci troviamo ad affrontare alcune ripidissime rampe che complice il fondo sassoso, per riuscire a stare in sella, è indispensabile un ottimo allenamento (a due incroci ignorare le stradine che piegano a sinistra).

(Alla data di aggiornamento del percorso, nei tratti più ripidi, sono in atto i lavori per la stesura del cemento... buona parte sono già praticabili). Per superare due tornanti non rimane che arrendersi e spingere la MTB per meno di 10 minuti; giunti in una zona erbosa, scavalchiamo una valletta e proseguiamo lungo alcune curve a gomito che, dopo un traverso, portano in breve al termine della stradina. Improvvisamente sbuchiamo dalla macchia, trovandoci in un ambiente naturale veramente notevole: in alto, davanti a noi, scorgiamo la vetta del Monte Cavallo (mt. 2323) che sovrasta la splendida Val Terzera, in cui scorre uno spumeggiante torrente. Accompagnati dai fischi delle marmotte siamo alla Casera Terzera; abbandonata la sterrata, proseguiamo sulla sinistra del corso d’acqua, tenendo il tragitto seminascosto dall’erba, marcato CAI nr. 115, in direzione del pendio di fronte. Al bivio teniamo la sinistra, trovandoci a spingere con fatica per circa 15 minuti la bici, affrontando un ripido versante.

Più sopra, dove la traccia diventa meno pendente, andiamo in direzione Passo San Simone (mt. 2000) fino ad un tornantino; piegando a sinistra, in breve, arriviamo alla Baita Dossello, situata a 1760 mt., adagiata su un piccolo pianoro (km. 8,1 - ore 1,40 - mt. 905 di dislivello). Dalla terrazza panoramica vediamo, da destra: i monti Azzarini e Segade, la serie di tornanti che portano al Passo San Marco, il gruppo del Monte Ponteranica e il Monte Valletto. Passiamo fra la baita e il barbecue, individuando il percorso, che scende per poco nel pascolo, verso una recinzione di sassi; attraversandola, un breve tratto che corre nella pineta, conduce ad un capanno da caccia in legno, Piana di Terzera. Proseguendo lungo la dorsale erbosa, raggiungiamo la Baita della Costa Piana Terzera a mt. 1719 (vicino ad un crocifisso di legno fontana); giriamo sulla parte posteriore, poi dall'angolo del locale adiacente, cerchiamo di seguire l’itinerario poco evidente nel pascolo, tra alcuni sassi.

Puntiamo verso la pineta, abbassandoci in diagonale, adocchiando facilmente il sentiero; dopo un corto saliscendi, curviamo decisamente a sinistra in discesa, raccordandoci con il sentiero segnalato con il nr. 111. Ora l’itinerario diventa molto tecnico ed impegnativo per la presenza di radici sporgenti e grossi sassi smossi: è richiesta una notevole capacità e sicurezza nella conduzione della MTB, non escludendo, nei punti più rovinati, alcuni pezzi con la bici a mano. Usciti dal bosco, poco dopo avere attraversato una valletta, scendiamo nell’alpeggio trovandoci a scavalcare un altro corso d’acqua. In breve incrociamo una stradina bianca sul fianco del torrente che, più sotto, andremo a scavalcare; nel caso l’acqua fosse troppo alta, è possibile scendere lungo il sentiero, a destra, che porta ad un ponte di legno, permettendoci di ricongiungerci all’itinerario originario.

In vista della grande struttura del Rifugio Madonna delle Nevi (mt. 1336)
imbocchiamo, a sinistra, il secondo ponticello in cemento che conduce
all’anello della pista di fondo. Pedalando in leggera discesa su un
tappeto d’erba, ritorniamo velocemente al piccolo lago di Ponte dell’Acqua (km. 13,3 - ore 2,15); percorriamo una cinquantina di metri, su asfalto, per poi infilare, a destra in discesa, la storica Via Priula
segnalata da frecce metalliche. L’antica via, separata solamente da 850
mt. di strada asfaltata, in modo divertente e veloce riconduce a
Mezzoldo; dal centro del paese continuiamo a scendere, tagliando i
tornanti e passando sotto la chiesa. La mulattiera termina vicino al
camposanto dove, girando a sinistra, in breve ci ritroviamo nel piccolo
parcheggio, chiudendo questo interessante percorso.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
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Vista panoramica dalla Val Terzera
Il video del percorso
Il giudizio dei bikers
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