Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Piazza Brembana (BG)
- LUOGO ARRIVO: Piazza Brembana (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 4,00 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km 27,4
- DISLIVELLO: mt. 1377
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO per la pendenza (media 15 %) da Piazzatorre al Rif. Gremei
e la discesa tecnica dal Rocol di Calche, a Olmo. - CICLABILITA’: da Loc. Piazzo di Piazzatorre all’arrivo seggiovia 95 % - dal Roccolo di Calche a Olmo 85 %
da Olmo a Piazza B.na 80 % - nel restante percorso 100 % - STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rifugio Gremei
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Olmo - Piazzatorre - Loc. Piazzo e occasionali ruscelli
- CARTINE: KOMPASS N° 104 - Foppolo / Valle Seriana
- PERCORSI ALTERNATIVI: giunti al quadrivio, oltre Prato Gervasio, abbiamo tre alternative molto interessanti:
a sinistra il sentiero n° 119 che porta a Valnegra (vedi il percorso “Torcola Vaga – Torcola Soliva), a destra il n° 123
per Piazza Brembana e il n° 122, diretto a Piazzolo. Da Olmo, al termine della discesa, è possibile rientrare al punto
di partenza, ripercorrendo la strada provinciale fino a Piazza Brembana. - PERCORSO EFFETTUATO IL: 02.06.2012
- NOTE: Consigliata una MTB full - Utile la traccia GPS Visto il passaggio davanti a diversi capanni da caccia, si consiglia di evitare il transito durante la stagione venatoria.
Parcheggio consigliato
Descrizione

E’ con grande piacere e sentita emozione che
vado a presentare questo itinerario: esso percorrerà molti tratti di
antichi sentieri, completamente scomparsi, resi ora agevolmente
percorribili grazie all’incredibile lavoro, manuale, di Enzo Ronzoni che
l’ha visto impegnato per parecchi anni. Con Enzo abbiamo condiviso
tanti momenti legati alla passione comune per la montagna; la sua grande
professionalità, esperienza e il carisma coinvolgente ci ha trasmesso
tanto oltre a farci “crescere”.
Parcheggiamo l’auto a Piazza Brembana (mt. 536) nel piazzale sotto la chiesa e, passando nel centro del paese, ci dirigiamo verso Olmo al Brembo, dove continuiamo diritto fino al bivio che, a destra, conduce a Piazzatorre (mt. 868). Dopo alcuni tornanti arriviamo alle prime case della località turistica (acqua sotto la chiesa); alla curva con un bar tabacchi, con attenzione stiamo a sinistra, e procediamo, su pendenza sostenuta, fino alla località Piazzo (mt. 1102), dove termina la strada asfaltata (km. 11,3 – ore 1,05).
Parcheggiamo l’auto a Piazza Brembana (mt. 536) nel piazzale sotto la chiesa e, passando nel centro del paese, ci dirigiamo verso Olmo al Brembo, dove continuiamo diritto fino al bivio che, a destra, conduce a Piazzatorre (mt. 868). Dopo alcuni tornanti arriviamo alle prime case della località turistica (acqua sotto la chiesa); alla curva con un bar tabacchi, con attenzione stiamo a sinistra, e procediamo, su pendenza sostenuta, fino alla località Piazzo (mt. 1102), dove termina la strada asfaltata (km. 11,3 – ore 1,05).

A destra della pista di pattinaggio parte
una stradina sterrata (fontana), ma dopo un centinaio di metri, diventa in
cemento, portandoci in breve ad un bivio. Giriamo a sinistra, imboccando
una serie di stretti e ripidissimi tornantini che, a causa
dell’eccessiva pendenza, mettono a dura prova le doti dei bikers.
Superati i quattordici faticosi tornanti, dove spiana, il fondo diventa
sterrato, permettendoci di riprendere fiato nel tratto che conduce nella
Valle Gremanzo. Riprendiamo a salire, prima con alcune impegnative
curve bitumate, seguendo la stradina tracciata nel 2004, tagliata nella
bella pineta, poi con andamento più regolare e scorrevole, permettono di
stare quasi sempre in sella. Sbuchiamo nel pascolo e raggiungiamo una
casera
da dove, in breve, passando sotto la stazione d’arrivo della seggiovia
che sale da Piazzatorre, siamo sul piazzale antistante il Rifugio Gremei, posto su un belvedere a mt. 1555 (km. 14,1 – ore 1,45 – mt. 1020 di dislivello).

Seguiamo il percorso della pista da sci
“panoramica”, dove il terreno è meno scorrevole per la presenza di sassi
ma, solamente con brevi tratti a spinta, permette comunque di pedalare
fino ad un tornante. Abbandoniamo la larga pista, imboccando il tratturo
che sfiora un capanno da caccia e, continuando con facile salita, passa
sotto le funi della seggiovia che porta al rifugio situato sulla cima
del Monte Torcola (mt. 1789). Vale sicuramente la pena, “parcheggiare”
la bicicletta e raggiungere a piedi in pochi minuti il Rifugio Torcola
(chiuso), da dove si gode una vista panoramica a 360°: Prealpi Orobie,
alta Val Brembana e Alpi. Giunti ad una sorta di colle, rimontiamo
l’ultimo e breve strappetto, puntando verso la stazione d’arrivo della
seggiovia biposto, dove possiamo finalmente riprendere fiato per
affrontare l’entusiasmante discesa (km. 15,8 – ore 2,05 – mt. 1211 di
dislivello). Iniziamo a perdere quota: percorrendo il tracciato nel
prato, passando a fianco prima ad una casetta bianca e, poco dopo, ad
un’altra verde; seguiamo sempre la dorsale che termina ad una pozza per
l’abbeveramento del bestiame, vicino ad un bel roccolo inattivo.

Continuiamo nel pascolo a destra in discesa, lungo la pista da sci che fiancheggia la pineta; incontriamo una stradina che, tramite un tornante, conduce velocemente alla stazione di partenza della seggiovia. Passiamo davanti alla sottostante chiesetta ed imbocchiamo il sentiero marcato CAI n° 119 che, per poco, nel prato, affianca i pali gialli della vecchia cabinovia, per poi infilarsi nel fresco bosco di conifere. (Attualmente in questo tratto sono presenti diversi alberi di traverso sul sentiero). Il pezzo iniziale presenta qualche ostacolo: tracciato molto scavato e presenza di radici esposte ma poi, oltre una zona sempre umida con acqua, diventa scorrevole. (Dall'inizio del 2019 sono terminati i lavori per la realizzazione della nuova strada agro-silvo-pastorale che, da Moio Dè Calvi porta al Monte Toracchio, cancellando buona parte del sentiero esistente fino al Roccolo di Calche). Più avanti, arrivando a Prato Landino, usciamo in una macchia erbosa dominata da un capanno da caccia; rientriamo brevemente nella pineta per poi sbucare nuovamente a Prato Gervasio, nelle vicinanze di una baita solitaria. Proseguiamo fino in fondo al pascolo, verso un grosso pino con dipinto il numero 3 in vernice gialla, ritornando poi fra gli alberi, seguendo il bel percorso. E’ necessario prestare molta attenzione ad un quadrivio, situato vicino ad una casetta recintata, in località Roccolo di Calche, (km. 19,5 – ore 2,30) nell’infilare l’itinerario segnalato con una freccia di legno CAI, verso Olmo al Brembo.

Da questo punto, iniziamo a pedalare sul sentiero dove è evidente il lavoro di Enzo, quindi l’invito è quello di rispettare il tracciato; aggirando la parte sommitale del Monte del Sole, la prima parte si sviluppa in falsopiano, alternando poi pochi metri a piedi. Ad un piccolo colletto, all’incrocio, continuiamo diritto in salita, seguendo sempre l’indicazione Olmo; la visuale si apre sui Monti Araralta, Cancervo, Venturosa e sul fondo valle vediamo Scalvino. Ora la traccia di discesa percorre quasi perfettamente lo spartiacque della soleggiata e boscosa dorsale, incontrando brevi pezzi, anche molto ripidi, dove si consiglia la bici a mano: nel caso il fondo fosse bagnato, diventa estremamente scivoloso e pericoloso. Il particolare e bellissimo percorso arriva al primo capanno da caccia, da dove, guardando a destra, possiamo ammirare le Orobie. Quando spiana, sulla destra vediamo: la sommità della Corna Rossa, sotto di noi Piazzolo e sullo sfondo Piazzatorre. Sfioriamo il secondo capanno situato sopra un dosso molto aperto e proseguiamo diritti; dopo un corto pezzo a piedi, ad una selletta, sulla destra ammiriamo un’imponente parete rocciosa.

Mantenendo sempre il filo del crinale,
superiamo il terzo capanno da caccia; oltre una serie di stretti
tornantini giungiamo ad un bivio, scorgendo davanti a noi la croce,
posta sulla Cima del Dente, da dove precipita la falesia di
arrampicata. Pieghiamo a sinistra, facendo attenzione nell’individuare
il successivo incrocio, poco evidente, perché seminascosto fra la
vegetazione, girando bruscamente verso destra. Al termine di una sequenza di strette curve, la gradinata, che passa proprio sopra il centro sportivo di Olmo al Brembo
(mt. 536), conclude l’incredibile discesa. Giunti sulla strada
provinciale (km. 22,5 – ore 3,20) giriamo a sinistra, percorrendo tutto
il rettilineo; attraversiamo il ponte che indica verso Valtorta e,
subito al termine di esso, sterziamo a sinistra in discesa, passando
davanti ad una casa decorata. Seguendo una freccia, indicante Piazza
Brembana, dopo un pezzo acciottolato, prende il via una sterrata che
termina in un canalone; mentre pedaliamo, sull’altro versante, possiamo
disegnare quasi per intero la spettacolare discesa sulla dorsale.

Pure il sentiero CAI n° 127A che ora
imbocchiamo è stato interamente recuperato e ripristinato da Enzo.
Spingiamo la MTB per meno di 10 minuti, superando due ripidi strappi;
ritorniamo in sella e, senza problemi di orientamento, corriamo veloci sulla destra orografica del Fiume Brembo. La splendida discesa, si conclude ad un ponte in ferro di colore blu
sul Fiume Brembo: seguiamo l’evidente tracciato che passa ai piedi di
un enorme e lunghissimo muraglione di sassi a vista, passiamo sotto il
cavalcavia della strada provinciale e andiamo diritto. Oltre una sbarra
in metallo, incontriamo l’asfalto che seguiamo fino al vicino stop;
giriamo a destra, in salita, passiamo la galleria e subito dopo
pieghiamo a sinistra per pochi metri, ritrovandoci nel grande piazzale,
nostro punto di partenza.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
Il giudizio dei bikers
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