Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Carona (BG)
- LUOGO ARRIVO: Carona (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 4,35 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 27,3 km
- DISLIVELLO: 1699 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: in salita dal Lago del Diavolo al Monte Masoni 10% - in discesa dal Monte Masoni al collegamento con la carrareccia che porta al Rifugio Longo 95% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rifugio F.lli Longo
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: fontane a Carona, Pagliari e Baite del Dosso - alcuni ruscelli
- CARTINE: KOMPASS N° 104 / Foppolo - Valle Seriana
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO PUBBLICATO IL: 25.07.2024
- NOTE: INDISPENSABILE una full e la TRACCIA GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

Grande gita di cicloalpinismo come piace a noi: spettacolare itinerario che riempie gli occhi di bellezza ed il cuore di grande soddisfazione.
La Conca del Calvi è sicuramente fra le zone delle Prealpi Orobie, la più conosciuta e frequentata dagli escursionisti che praticano le diverse discipline. Questi luoghi hanno un fascino particolare dato dai profili delle splendide montagne che racchiudono perle naturali di rara bellezza. Questo percorso di alta quota arriva a toccare due fantastiche vette certamente inusuali per le ruote artigliate, fuori dalle classiche tracce, dove il grande sforzo fisico per raggiungerle viene ampliamente ripagato dagli straordinari panorami e dalla singolare discesa.
Questo itinerario, viste le caratteristiche, è riservato ai bikers molto allenati, abituati agli sforzi prolungati, con estrema padronanza nella conduzione della MTB ed ottime capacità tecniche!
La Conca del Calvi è sicuramente fra le zone delle Prealpi Orobie, la più conosciuta e frequentata dagli escursionisti che praticano le diverse discipline. Questi luoghi hanno un fascino particolare dato dai profili delle splendide montagne che racchiudono perle naturali di rara bellezza. Questo percorso di alta quota arriva a toccare due fantastiche vette certamente inusuali per le ruote artigliate, fuori dalle classiche tracce, dove il grande sforzo fisico per raggiungerle viene ampliamente ripagato dagli straordinari panorami e dalla singolare discesa.
Questo itinerario, viste le caratteristiche, è riservato ai bikers molto allenati, abituati agli sforzi prolungati, con estrema padronanza nella conduzione della MTB ed ottime capacità tecniche!

Saliamo con l'auto fino a Carona (1100 m) e parcheggiamo nel deposito a destra, subito dopo la chiesetta (fontana) oppure nel comodo e gratuito parking all'inizio del paese. Iniziamo a pedalare dirigendoci nella parte alta dell’abitato ed imbocchiamo la stradina che, in breve, raggiunge il bel Borgo di Pagliari (fontana) proseguendo poi lungo la stradina cementata, che alterna tratti ripidi ad altri più comodi. Superiamo la bella Cascata della Val Sambuzza e le Baite del Dosso (fontana) arrivando, dove la strada spiana tramite sterrato, al Lago del Prato (1650 m); al bivio, prima del ponticello, curviamo a sinistra su cemento seguendo le indicazioni Rifugio Longo (6,2 km – ore 1,00– 567 metri di dislivello).

Tramite pendenze medie risaliamo quattro tornanti compiendo un lunghissimo traversone, che taglia alla base il Monte Masoni, che ci permette di ammirare: in basso il Lago del Prato, mentre in alto, da sinistra, i Monti Madonnino, Cabianca e Valrossa solitamente con ancora alcune macchie di neve, nonostante la stagione inoltrata. Oltre alcune vallette, dopo una curva, improvvisamente vediamo la sagoma bianca del rifugio che contrasta con lo scuro ed imponente versante del Monte Aga. Dopo una pausa nell'accogliente Rifugio F.lli Longo (2026 m), affrontiamo a piedi il breve ma ripido pezzo con il fondo smosso, continuando poi in sella fino al termine della sterrata, trovandoci alla diga dell'incantevole Lago del Diavolo situato in un “catino” naturale a 2142 metri, nelle cui acque, precipitano le pareti strapiombanti del Monte Aga (2720 m) - (10,4 km – ore 1,55 – 1057 metri di dislivello).

Ritornando sui nostri passi per poche decine di metri, andiamo ad infilare uno stretto e pianeggiante sentiero che corre ai piedi della Cima di Venina: superando alcuni passaggi strapiombanti ed altri in parte franati da percorrere rigorosamente a piedi, tagliamo il ripidissimo versante erboso finchè arriviamo al canale cementato della gronda, utilizzato per condurre l’acqua nel lago vicino. E’ veramente particolare pedalare nella spanna d’acqua presente all’interno della condotta e passare all’interno di piccole gallerie, perennemente attorniati da una corona di montagne mozzafiato. In breve, a circa 2200 m di quota, incrociamo il sentiero CAI N° 254: a questo punto rimangono poco meno di 600 m di dislivello dove non resta che spingere la MTB ben consapevoli che presto, tutti gli sforzi, saranno ampiamente ripagati dalla straordinaria discesa.

Il sentiero sale in modo deciso con pendenze tortuose, fino ad arrivare al di sopra del Passo di Venina; dalla cresta spartiacque con la Valtellina catturiamo un accattivante colpo d’occhio sul lago omonimo (13,5 km – ore 2,55 – 1414 metri di dislivello). Continuiamo sul largo costone puntando direttamente verso la prima vetta della giornata: superiamo alcune lingue di ghiaione e, con un ultimo sforzo, siamo sulla Cima di Venina a 2624 metri (14,2 km – ore 3,15 – 1554 metri di dislivello). Il tempo di recuperare un po’ di energie ed in successione: scendiamo alla depressione sottostante, rimontiamo il dosso di fronte, ci abbassiamo nuovamente per qualche decina di metri, per poi dirigerci verso la croce del Monte Masoni, posizionata a 2663 metri (15,2 km – ore 3,35 – 1662 metri di dislivello).

Dalla cima il panorama è strabiliante: non possiamo fare altro che rimanere senza fiato alla vista dell’incredibile skyline sulle vette più alte delle Orobie e sulle Alpi Retiche. Ci lanciamo finalmente nella discesa con l’adrenalina al massimo, andando a ricopiare esattamente l’itinerario di salita: passiamo alla base della Cima di Venina e continuiamo lungo l’itinerario N° 254. Le nostre aspettative non vengono deluse in quanto, ad esclusione di brevissimi tratti, il sentiero risulta fattibile in sella, tecnico q.b. … forse una fra le più belle della zona! Perdiamo quota in modo continuo per più di 800 m fino a ritornare, entusiasti, sulla carrareccia che porta al Rif. Longo (19,8 km – ore 4,15 – 1699 metri di dislivello). A questo punto ripercorriamo la strada fino al primo tornante dove infiliamo il sentiero che, passando dal Rifugio Baitone, riporta nuovamente sul tragitto percorso in precedenza e rapidamente al punto di partenza.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
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