Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Carona (BG)
- LUOGO ARRIVO: Carona (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 4,40 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 24,8 km
- DISLIVELLO: 1325 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dal Rif. Calvi alla Baita Armentarga 90% - dalla strada per il Rif. Longo al Lago di di Val Sambuzza 15 % - in discesa dal Lago di Valsambuzza alla Baita del Dosso 95% - nel restante percorso 100%.
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rif. F.lli Calvi tel. 0345.77047
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Carona - Pagliari - Baite del Dosso - Rif. F.lli Calvi - Rif. Baitone
- CARTINE: KOMPASS N° 104 - Foppolo / Valle Seriana
- PERCORSI ALTERNATIVI: agli incroci dopo il Laghetto Cavasabbia e al Baitone di Valle Sambuzza, è possibile accorciare
il percorso, ritornando facilmente a Carona - PERCORSO REVISIONATO IL: 15.07.2025
- NOTE: INDISPENSABILE una MTB full e la traccia GPS - Si raccomanda di prestare attenzione nel mantenere la velocità moderata in discesa sulla strada cementata perchè, durante la stagione estiva, è in funzione il servizio di "jeep navetta" ai Rifugi Longo e Fratelli Calvi
Parcheggio consigliato
Descrizione
Direzione Rifugio Calvi
La “Conca del Calvi” è sicuramente fra le zone delle Prealpi Orobie più conosciuta e frequentata dagli escursionisti che praticano le diverse discipline; questi luoghi hanno, da sempre, un fascino particolare con i profili delle splendide montagne che racchiudono perle naturali di rara bellezza. Questo percorso che passa per il Rifugio F.lli Calvi e porta a visitare la bellissima e poco conosciuta Val Sambuzza, si sviluppa completamente su sterrati e sentieri che si snodano in alta quota. Le salite sono molto impegnative e dispendiose, mentre le discese sono caratterizzate da parecchi tratti tecnici, alternati ad altri veloci e filanti. Saliamo con l’auto fino a Carona (1116 m) e parcheggiamo nel deposito a destra, subito dopo la chiesetta (fontana), oppure nel comodo e gratuito parking all'inizio del paese. Pedalando in piano, attraversiamo tutto il centro abitato fino alla centrale idroelettrica Enel dove, sulla sinistra, prende il via una salita che, in breve, diventa con fondo acciottolato, rendendo la progressione difficoltosa (è possibile evitare il primo tratto faticoso salendo lungo la strada asfaltata che passa nella parte alta del paese, ricongiungendosi più sopra all'imbocco della strada di servizio ENEL).
Lago Fregabolgia
Poco oltre ritroviamo l’asfalto e, al bivio, andiamo a destra, raggiungendo rapidamente il bel borgo di Pagliari, (fontana) per poi proseguire lungo la stradina sterrata che alterna, tratti ripidi ed impegnativi, con il fondo in cemento. Superiamo la bella cascata che scende dalla Val Sambuzza e le Baite del Dosso, (fontana) arrivando, dove la strada spiana, al Lago del Prato a 1650 metri (5,8 km – ore 0,50 – disl. 534 m); prendiamo fiato e, al bivio, andiamo a destra attraversando il ponticello seguendo le indicazioni Rifugio Calvi. Affrontando alcuni faticosi strappi cementati, siamo ad un bivio nelle vicinanze della diga, (segnale divieto accesso) dove proseguiamo, in piano, a sinistra. Superando tre ripidi tornantini con il fondo smosso, ci troviamo a costeggiare l’immenso Lago Fregabolgia, chiuso a valle dalla grande diga.
Vista su Pizzo del Diavolo
Dopo un ultimo sforzo siamo al Rifugio F.lli Calvi situato a 2015 metri, (9,4 km - ore 1,45 - disl. 899 m) dove ci godiamo una pausa; dalla terrazza, (fontana) gustiamo la grandiosa cornice che la bellissima conca regala: splendide montagne fra le quali l'imponente Pizzo del Diavolo che sfiora i 3000 metri. Lasciato alle spalle il rifugio, scendiamo per una ventina di metri, andando ad infilare il sentiero a destra marcato CAI nr. 208, verso Lago del Prato. Pedaliamo sul panoramico itinerario che, passando sopra il delizioso Lago Rotondo, permette di catturare particolari scatti, con il possente profilo piramidale come sfondo. Dopo alcuni passi, il tracciato corre in una lunga diagonale quasi in piano, ora un pò stretto dalla vegetazione fino all'Alpe Mersa, dove pieghiamo decisamente a destra. La discesa tecnica, che avvicenda tratti da stare in sella ad altri con la bici a fianco, dopo un ponticello metallico, conduce alla Baita Armentarga, (rifugio privato) continuando poi, sulla veloce sterrata che porta digradando, nelle vicinanze del Laghetto Cavasabbia (13,4 km – ore 2,20).
Direzione Rifugio Baitone
Poco più avanti, ci troviamo sulla stradina che arriva al Rifugio F.lli Longo (girando a sinistra, possiamo ritornare direttamente alla partenza); la seguiamo in salita per circa 5 minuti fino al terzo tornante cementato, infilando poi a sinistra l'evidente sterrata, chiusa da una sbarra metallica. Al termine della strada bianca incontriamo una baita, da dove possiamo ammirare i profili dei Monti Pegherolo, Secco e Badile. Infiliamo ora il sentiero che entra nella pineta: malgrado la presenza di qualche ostacolo e alcuni brevi pezzi a spinta, permette di pedalare lungo il panoramico e inusuale percorso che taglia lo scosceso versante del Monte Masoni. Arrivati su un pianoro acquitrinoso, riusciamo a pedalare per poco fino alla Baita Arale (1988 m) e proseguiamo lungo la sinistra orografica del torrente che, con le sue spumeggianti acque, ci accompagna ad una baita con il tetto in pietra, vicina ad un piccolo ponticello di legno.
Valle Sambuzza
Usciti dalla vegetazione, improvvisamente arriviamo al Baitone di Valle Sambuzza (16,3 km – ore 2,55 – disl. 996 m) dove, girando a sinistra in discesa, abbiamo la possibilità di accorciare l’itinerario, per ritornare direttamente a Carona. Il percorso ha come obiettivo il Lago di Val Sambuzza, ma bisogna essere ben consapevoli che, per raggiungerlo, sono necessari circa 45 minuti con la MTB a spinta o a spalla. Seguendo il segnavia CAI nr. 209 e le indicazioni Foppolo, camminiamo abbastanza agevolmente, infilandoci nella parte intermedia della valle; sopra la Baita Vecchia (1862 m), teniamo a destra lungo la salita che, con pendenza costante, permette di gustare scorci panoramici davvero molto belli e caratteristici.
Lago di Val Sambuzza
Girando a destra nel pascolo, come d’incanto, appare il bellissimo Lago di Val Sambuzza, (18,7 km – ore 3,55– disl. 1325 m) adagiato a 2085 metri di quota, in un silenzioso catino naturale, contornato in sequenza da destra dai maestosi: Monti Masoni, Zerna, anticima del Corno Stella e Chierico. Da un tavolino di legno, punto ideale per una meritata sosta, possiamo vedere il Passo di Publino (2364 metri) valico che collega, tramite la Valle del Livrio, la Val Brembana alla Valtellina. La fatica della salita è ampiamente ripagata anche dall’entusiasmante e fantastica discesa che, tutto in un fiato e con sviluppo continuo, perde quasi 1000 metri di dislivello, riportandoci direttamente al punto di partenza. Viste le difficoltà oggettive e tecniche è sicuramente riservata a bikers molto preparati, in possesso di un’estrema capacità e sicurezza nella conduzione della bici.
Vista su Carona
Ripercorriamo in senso opposto l'itinerario fino al Baitone di Valle Sambuzza, continuiamo poi a destra, in discesa, seguendo le indicazioni per Carona, lungo il sentiero che prosegue zizzagando velocemente sul ripido versante boscoso. Quando il percorso taglia in piano il pendio, ci concediamo una pausa per ammirare una panoramica su Carona e sul lago. Lo spettacolare e divertentissimo sentiero esce, per poco, nel prato in corrispondenza della località Forcella (1564 m) e continua, puntando verso la valle, trovandoci nella parte alta della cascata. Rapidamente, siamo nei pressi delle Baite del Dosso dove rincontriamo la carrareccia principale; lasciando correre le ruote artigliate, copiando la traccia della salita, attraversiamo Pagliari e, al bivio alla fine dell’asfalto, giriamo a sinistra in discesa. In breve, ci ritroviamo in centro a Carona, concludendo questo fantastico itinerario, completamente off road.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
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Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
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Vista da: Rifugio Calvi e dal Lago di Val Sambuzza
Il giudizio dei bikers
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