Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Cassiglio (BG)
- LUOGO ARRIVO: Cassiglio (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 5,15 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 35,1
- DISLIVELLO: mt. 1508
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dal Rif. Lecco alla Casera Campelli 30% - dal Rif. Cazzaniga al Lago di Cassiglio 80% - nel restante percorso 100 %
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Lecco - Nicola e Cazzaniga
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Cassiglio - Valtorta
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco / Valle Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO REVISIONATO IL: 25.07.2020
- NOTE: Consigliata una MTB full - Utile la traccia GPS
CLICCA QUI per vedere il percorso: Variante "Sentiero degli Stradini - Pizzo Baciamorti"
Parcheggio consigliato
Descrizione

Questo magnifico itinerario di “bike alpinismo” compie un grandioso circuito, cingendo gli imponenti massicci montuosi dello Zuccone Campelli e Pizzo Baciamorti; passando dai Piani di Bobbio, percorre il caratteristico “Sentiero degli Stradini”, fino alle dorsali dei Piani d’Artavaggio, attraverso luoghi veramente unici e particolari. L’entusiasmante discesa, tagliando l’interminabile versante del Monte Araralta, attraverso il Passo di Baciamorti, porterà al Lago di Cassiglio. Essa saprà ripagare del grande impegno fisico, necessario per portare a termine questa impegnativa esperienza; grande allenamento, capacità e sicurezza nella conduzione della MTB, sono doti indispensabili richieste. Arrivando in auto da Piazza Brembana, giungiamo a Olmo al Brembo dove, al primo ponte giriamo a sinistra, seguendo le indicazioni Cassiglio (mt. 604). Al termine delle case, a sinistra troviamo un parcheggio, (fontana) punto da cui prende il via il grande percorso ad anello.

Inoltrandoci lungo la paesaggistica e poco trafficata Val Stabina, transitiamo da Valtorta (fontana) e, sempre su asfalto, ma con pendenze più impegnative, superando alcuni tornanti giungiamo nella verde conca di Ceresola a mt. 1348, (km. 11,3 - ore 1,15 - mt. 712 di dislivello) centro invernale di sci. Dominati dall’imponente Pizzo dei Tre Signori, continuiamo a pedalare arrivando ai 1662 mt. dei Piani di Bobbio, pianoro che permette finalmente di riprendere fiato, posizionato sul confine con la Valsassina (diverse possibilità di ristoro, per la presenza di alcuni piccoli rifugi aperti nel periodo estivo). Proseguiamo ora su strada sterrata fino ad una piccola chiesetta; scendiamo brevemente a sinistra ed affrontiamo l’impegnativa carrareccia che, alternando tratti in cemento ad altri con fondo sassoso, termina al Rifugio Lecco a mt. 1777 (km. 16,6 - ore 2,05 - mt. 1142 di dislivello).

Un sentiero in parte ciclabile, rapidamente, porta alla Bocchetta di Pesciola a 1650 mt.; seguiamo l’itinerario marcato S.E.L. n° 30, chiamato “Sentiero degli Stradini” che passa alla base dello Zuccone Campelli, pedalabile a tratti alterni: costringe a portare la MTB a spalla (totale 15 – 20 minuti) per superare passaggi impegnativi. Il disagio di non poter stare in sella passa in secondo piano, perché ci troviamo immersi in un ambiente veramente caratteristico. Se non guardassimo la cartina, sembrerebbe davvero di essere sulle Dolomiti: pareti strapiombanti, selvaggi canaloni, campanili e pinnacoli rocciosi, caratterizzano il tragitto. Questo percorso è per "cicloalpinisti" nel vero senso della parola perché, oltre ad essere un itinerario di montagna, presenta alcuni attraversamenti attrezzati con: corde fisse in acciaio, scalette e pioli metallici che necessitano della massima attenzione.

Arriviamo alla Casera Campelli a mt. 1783 dove montiamo in sella per percorrere uno sterrato che porta ad un incrocio, nelle vicinanze dell’ex Rifugio Aurora. Girando a sinistra, una faticosa salita conduce ai Rifugi Nicola e Cazzaniga (mt. 1889), punto più alto della gita (il contachilometri segnerà: km. 23,6 - ore 3,30 - mt. 1433 di dislivello). Lasciato il Rifugio Cazzaniga ripercorriamo il tratturo per circa 200 mt., dove giriamo a sinistra imboccando il sentiero CAI n° 101; prestando la dovuta attenzione, passiamo sopra il Rifugio Nicola e tagliamo in diagonale la base del Monte Sodatura, dirigendoci in direzione Bocchetta di Regadur. Seguendo il pedalabile e divertente sentiero, arriviamo alla Bocchetta di Regadur a mt. 1853 7; con brevissimi tratti non ciclabili, giungiamo ad un bel pianoro con una pozza e alla vicina Baita Cabretondo mt. 1869 8 (km. 26,4 - ore 4,00 - mt. 1508 di dislivello).

Dalla baita iniziamo la discesa vera e propria, con la prima parte da percorrere a piedi (5 minuti), per poi proseguire tagliando a mezza costa il Monte Aralalta (mt. 2006), incontrando alcuni passaggi da affrontare con prudenza e qualche passo con la MTB a spinta. Ad una pozza per l’abbeveramento del bestiame, seguiamo il sentiero fino alla Baita Baciamorti mt. 1613; si consiglia di effettuare questa gita in stagione primaverile o autunnale: il sentiero attraversa il pascolo che, con l’erba alta, diventa poco visibile. Superata la baita, proseguiamo fino al Passo di Baciamorti a mt. 1540, (km. 29,2 - ore 4,30) da dove, a sinistra, il tecnico sentiero CAI n° 101 conduce al Lago di Cassiglio. Affrontando con molta cautela una serie di impegnativi tornantini, perdiamo rapidamente quota lungo il selvaggio pendio boscoso, ai piedi del Monte Venturosa.

Più sotto ci troviamo in un particolare ambiente naturale, caratterizzato dall’attraversamento, a piedi, di due suggestivi canaloni sassosi. Dopo alcuni salti di roccette, una bella gincana di divertenti curvette porta dove il bosco si dirada e ad alcuni delicati passaggi fuorisella. Scavalcato un torrente in secca, continuiamo la faticosa discesa fra ostacoli vari e sassi smossi, raggiungendo Loc. Ragnì, (km. 31,8 - ore 5,05) dove incontriamo un tratturo che alterna la sterrata, con tratti bitumati. Ad un bivio, vicino ad una casa solitaria, pieghiamo a sinistra trovandoci rapidamente fra alcune villette; seguendo l’asfalto, velocemente, sfioriamo il delizioso Lago di Cassiglio per raggiungere, in breve, l’omonimo centro abitato. Curviamo a sinistra, portandoci sulla provinciale, attraversiamo il paese, ammirando gli affreschi su una casa raffiguranti la danza macabra e, dopo pochi metri, andiamo a chiudere l’entusiasmante percorso che ci ha regalato grandi emozioni.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
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Vista da: Rifugio Cazzaniga e Pizzo Baciamorti
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