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Dal Lago d'Idro - Monte Manos (1517 m) - Monte Stino (1466 m)

Itinerario che si svolge in uno degli angoli più tranquilli ed appartati del Parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano, a cavallo fra il Lago d’Idro ed il Lago di Garda

Caratteristiche

​
  • LUOGO PARTENZA:   Pieve Vecchia frazione di Idro - Valle Sabbia (BS)       
  • LUOGO ARRIVO:   Pieve Vecchia frazione di Idro - Valle Sabbia (BS)      
  • TEMPO DI PERCORRENZA:   ore 4,30 effettive
  • LUNGHEZZA PERCORSO:   41,2 km 
  • DISLIVELLO:   1782 m 
  • GRADO DI DIFFICOLTA’:   IMPEGNATIVO
  • CICLABILITA’:    In salita: dall'incrocio con il sentiero n° 473 alla cima del Monte Manos 50% - In discesa: dalla cima del Monte Stino alla località Vantone 99% - nel restante percorso 100%
  • STAGIONI CONSIGLIATE:   tarda primavera - estate - autunno 
  • RIFUGI D’APPOGGIO:   Rifugio Monte Stino 
  • ACQUA LUNGO IL PERCORSO:   poco prima del Santuario della B.V. di Rio Secco e in località Zumiè  
  • CARTINE:   KOMPASS N° 103 / Le Tre Valli Bresciane
  • PERCORSI ALTERNATIVI:   giunti al Passo San Rocco è possibile ritornare facilmente al punto di partenza seguendo la SP 58
  • PERCORSO PUBBLICATO IL:   22.04.2025
  • NOTE:   INDISPENSABILE una full e la TRACCIA GPS

Parcheggio consigliato

Descrizione

PictureSantuario della B.V. di Rio Secco
Interessante itinerario circolare di media quota che si svolge in uno degli angoli più tranquilli ed appartati del Parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano, a cavallo  fra il Lago d’Idro ed il Lago di Garda. Durante la pedalata sono vari gli spunti singolari ed i motivi per trascorrere una meravigliosa giornata in sella: dai panorami mozzafiato affacciati sul Lago d’Idro e sulle montagne che gli fanno da contorno, alle tracce ancora evidenti rimaste della Prima Guerra Mondiale e, non per ultime, le strepitose discese dalle cime dei Monti Manos e Stino.

PictureDirezione Monte Manos
Per arrivare al luogo di partenza accediamo dalla Val Sabbia risalendola sino a Pieve Vecchia (370 m), paese posto all’estremità meridionale del Lago d’Idro, proprio dove il Fiume Chiese continua la sua corsa dopo aver alimentato il bacino d’acqua. Imbocchiamo la SP 58 in direzione Capovalle pedalando inizialmente su dolci pendenze ma, subito dopo un ponte, la salita si fa più impegnativa sviluppandosi lungo alcuni tornanti. All’ultimo curvone abbandoniamo la provinciale andando a destra sulla stradina asfaltata che, intervallata da un tratto intermedio dove perdiamo un po' quota, taglia con un lungo traverso il versante del Monte Manos e ci conduce al caratteristico Santuario della B.V. di Rio Secco. 

FotoDirezione Monte Manos
Poco più avanti transitiamo al Passo del Cavallino della Fobbia (1090 m) – (13,2 km – ore 1,25 – 768 metri di dislivello) dove incontriamo una stradina bianca (ippovia) che, con un ottimo fondo, transita dal Passo del Vicì e da Cocca Veglie, portandoci ad incrociare il sentiero CAI n° 473. A causa del fondo ghiaioso pedaliamo a fatica sulla mulattiera fino a raggiungere alcuni ruderi di edifici militari, per poi spingere la bici per una quindicina di minuti lungo i fianchi erbosi del monte, ritrovarci in breve sulla panoramica cima del Monte Manos, situata a 1517 m di quota (18,1 km – ore 2,15 – 1189 metri di dislivello). Dalla croce particolare situata sulla vetta possiamo ammirare il vasto panorama che spazia sulle prealpi bresciane, sui monti del Garda, sulla Valvestino e sul dirimpettaio Monte Stino, nostro prossimo obiettivo. 

PictureMonte Manos
La prima discesa impegnativa della giornata avviene attraverso la cresta ubicata sul lato opposto rispetto a quella di salita, riservandoci una breve fase intermedia con alcuni gradini e salti rocciosi, obbligandoci con la MTB a mano. Nei pressi del “Fienile del Veronese” ci manteniamo a sinistra sul sentiero CAI n° 471, denominato “Ippovia Trail”, che si distingue in due tipologie di ciclabilità contrapposte: la prima è flow mentre, più sotto, dobbiamo affrontare alcuni passaggi tecnici fra stretti canali rocciosi dal fondo smosso, dove è indispensabile un’ottima capacità e sicurezza nella conduzione della MTB. Giunti al Passo San Rocco (960 m) incontriamo l’asfalto e giriamo a sinistra, coscienti che ci attendono ancora i circa 500 metri di dislivello di una lunga salita, a tratti ripida. 

FotoDirezione Passo San Rocco
Passiamo fra le strette vie di Zumiè (22,3 km – ore 2,35 – 1212 metri di dislivello) e da subito spingiamo sui pedali per superare una serie di tornanti, alternati da tratti rettilinei, con pendenze fino al 18%. Finalmente raggiungiamo il Rifugio Monte Stino, dove ne approfittiamo per riprendere fiato; ripartiamo, infilando la piccola sterrata che in falsopiano conduce al complesso militare ed al punto panoramico del Monte Stino (1466 m), sperone roccioso che si staglia in posizione dominante sul Lago d’Idro. Lasciata la MTB ai piedi della scalinata saliamo i pochi gradini che ci separano dal punto culminante, da dove si gode di un grandioso panorama sul sottostante Eridio, spaziando fino alle cime più alte dell’Adamello, il Cornone di Blumone, la Corna Blanca e su tratti del Lago di Garda, sui Monti Baldo, Pizzocolo e Tombea (26,6 km – ore 3,20 – 1675 metri di dislivello). 

FotoVista dal punto panoramico del Monte Stino
Dopo esserci goduti il momento, ritorniamo alle bici ed andiamo ad imboccare il sentiero CAI n° 456, detto anche dei “136 tornanti”, che parte proprio sotto il punto panoramico. Attenzione: per affrontare in sicurezza questa discesa impegnativa è essenziale essere in possesso di una notevole capacità tecnica ed esperienza su terreni ostici. A causa di gradini molto alti ed alcuni salti rocciosi i primi metri sono da affrontare con la bici a mano ma, poco più sotto, saliamo in sella “zigzagando” nella parte alta del “136 tornanti”. ​Improvvisamente abbandoniamo il famoso tracciato: curviamo decisamente a sinistra sulla stradina militare indicata come CAI n° 455 (Trail del Camisino), verso Mandoal-Capovalle, che regala particolari scorci sul lago.

FotoDirezione Mandoal
Dopo un lunghissimo traversone arriviamo in zona Mandoal (Capanna dei Cacciatori) (32,0 km – ore 3,45 – 1732 metri di dislivello) dove, girando a destra, ci raccordiamo poco più sotto con il n° 479. Il sentiero sarà un mix di caratteristiche che cambiano in continuazione: all’inizio un flow fantastico poi roccette, radici, fondo boschivo ed una serie interminabile di curvette, alcune nervose e molto strette, da gestire se possibile con il nose press. Dopo un finale molto intenso ci troviamo in località Vantone, davanti all’ingresso del “Azur Camping Rio Vantone”: ora ci attendono alcuni chilometri di una rilassante pedalata lungo la ciclabile che, sfiorando le sponde del lago, porta alla conclusione di questa stimolante gita.
​
​Buona pedalata e buon divertimento. 

Altre informazioni

Tracciato Google Earth
Foto
Traccia GPS
Puoi scaricare la traccia in formato GPX cliccando
 
qui
Altimetria
Profilo di elevazione con pendenze
Foto
Foto

Galleria fotografica del percorso

Il video del percorso

Il giudizio dei bikers

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