Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Olmo (BG)
- LUOGO ARRIVO: Olmo (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 4,45 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 31,4 km
- DISLIVELLO: 1447 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dalla Casera Ancogno a Olmo 98% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rifugio Madonna delle Nevi - Rif. Passo S. Marco 2000 - "Cantoniera" Rif. Cà San Marco
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Mezzoldo - Madonna delle Nevi - "Cantoniera" Rif. Cà San Marco - Sparavera - Cigadola
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco / Valle Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: da Sparavera è possibile ritornare facilmente a Olmo tramite la strada asfaltata
- PERCORSO REVISIONATO IL: 09.07.2024
- NOTE: Consigliata una MTB full - Nella discesa è indispensabile la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

Questo bellissimo e suggestivo percorso che da Olmo al Brembo, seguendo il nastro asfaltato porta ai quasi 2000 metri del Passo S. Marco, permetterà di ritornare al punto di partenza, attraverso un entusiasmante tracciato completamente off road, ricalcando vie di grandissimo interesse storico. Infatti per il primo tratto seguiremo la Via Priula e, successivamente, l’antica Via del Ferro, con uno sviluppo di 1500 metri di dislivello, in discesa; visiteremo angoli della Val Brembana veramente unici dove la natura, integra, è protagonista. Arrivando da Bergamo attraversiamo per intero l’abitato di Olmo al Brembo in direzione Piazzatorre; alla Fraz. Malpasso (593 m), prima della strettoia, sulla destra, depositiamo l’auto nell’ampio parcheggio. Su pendenze costanti raggiungiamo Mezzoldo, (840 m) e con successivi strappi, anche impegnativi, portano a Ponte dell’Acqua (1250 m) dove alla diga, la strada spiana, concedendo una pausa per recuperare fiato.

Dopo Madonna delle Nevi (10,3 km - ore 1,10 - 697 m di dislivello) riprendiamo a salire lungo ripidi e faticosi tornanti ma, oltre il gruppo di case della località Fraccia, la strada continua con ampie curve pedalabili, permettendoci di osservare il grandioso paesaggio che alzandoci gradualmente di quota, spazia sempre più. In vista del rifugio davanti a noi ammiriamo: il dolomitico Monte Valletto, il Monte Ponteranica e, sulla sinistra della Casera Ancogno, vediamo il sentiero che seguiremo in discesa. Dopo essere passati a fianco del Rif. Passo S. Marco 2000, con un ultimo sforzo, superiamo un panoramico tornante che consente finalmente di arrivare al Passo San Marco a metri 1992, (17,9 km - ore 2,20 - 1391 m di dislivello) dove catturiamo una notevole vista sulle Alpi Valtellinesi. Dopo una meritata pausa, sotto lo sguardo attento dell’aquila bianca, posta sul grande omino in sasso, infiliamo l’acciottolata Via Priula (segnavia CAI nr. 101).

Iniziamo la discesa che deve essere affrontata con molta cautela, a causa di insidiose pietre posizionate in modo orizzontale; con il Lago di Valmora, ai nostri piedi, digradiamo passando diritti sopra la Casa Cantoniera del Rif. Cà San Marco, (acqua) seguendo il tracciato nel pascolo che porta sull’asfalto. Dopo 200 metri, di fronte al Rif. Passo S. Marco 2000, sulla destra della strada continuiamo sulla Via Priula che conduce rapidamente allo stradone. Seguiamo solamente per 50 metri la strada asfaltata: immediatamente dopo il tornante, giriamo a destra in discesa, verso la vicina Casera Ancogno a 1757 m (19,2 km - ore 2,30). Seguendo per il resto dell’itinerario, il segnavia CAI nr. 113, pedaliamo sul bel sentiero che, con alcuni sali scendi, conduce agevolmente alla Casera del Dosso, da dove ammiriamo la vicina catena montuosa formata dai Monti: Cavallo, Pegherolo e Secco.

Poco dopo la pozza scendiamo puntando verso la baita diroccata sottostante; sfioriamo una vasca per l’abbeveramento del bestiame e procediamo verso sinistra, compiendo un’ampia curva. Giunti sul pianoro, prima della Casera Gambetta, tenendo la zona paludosa sulla sinistra, ci dirigiamo verso la rada pineta. Dopo essere passati davanti ad un roccolo in cemento, sbuchiamo nel pascolo correndo in piano fino ad una vasca, da dove, seguendo il filo fra prato e bosco, più sotto arriviamo ad una pozza rettangolare (22,7 km - ore 3,00). Pieghiamo a sinistra infilandoci nella pineta, in direzione Mezzoldo – nr. 113; per affrontare l’Antica Via del Ferro, sono indispensabili notevoli capacità e sicurezza nella conduzione della MTB. Con Mezzoldo che scorgiamo nel fondo valle, scendiamo con molta precauzione sul tecnico tracciato che passa sul ripido versante del monte; il sentiero più avanti migliora: supera una piccola zona pic-nic e, dopo un breve tratto a piedi, conduce ad un delicato attraversamento di un ghiaione, sempre con la bici a mano, sotto una caratteristica parete rocciosa.

Arrivati in una macchia erbosa, andiamo a sinistra, sfiorando una staccionata di legno e una casetta isolata. All’incrocio sottostante giriamo a sinistra e al successivo a destra, arrivando in breve all’asfalto, nella zona alta di Sparavera a 941 m (25,8 km - ore 3,30). Ci abbassiamo passando nella parte antica della frazione (fontana) e, allo stop, andiamo a destra solamente per 30 metri; imbocchiamo la prima stradina che scende a sinistra fra i condomini, andando a girare a destra sotto all’ultimo. Ci immettiamo nuovamente sul sentiero della Via del Ferro: dopo aver attraversato una valletta, al bivio, curviamo a sinistra, giungendo in un praticello. Transitiamo in discesa sulla sinistra di un rudere, mantenendo poi la destra ai due svincoli successivi; pedaliamo sotto un muro di sassi, attraversiamo un ruscello e passiamo sopra una baita.

Al bivio, dopo un traliccio, giriamo a destra in leggera salita e più avanti, 5 metri prima di un palo rotondo, scendiamo per qualche passo con la MTB a mano. Alcuni stretti tornantini, conducono sul tratturo che seguiamo a sinistra in discesa, ma soltanto per 100 metri; in corrispondenza di alcune segnalazioni, Antica via del Ferro - Valle del Chiuso, bisogna prestare molta attenzione nel piegare decisamente a destra, sul largo tracciato. Ad un trivio andiamo diritti passando fra alcune rocce, correndo poi in piano fino ad un ponticello sulla condotta forzata, diretta alla centrale idroelettrica vicino al ponte di Piazzolo. Al termine di un lunghissimo sentiero pianeggiante, sbuchiamo in un prato panoramico dove all’incrocio curviamo a destra in salita, verso due tralicci; passiamo davanti ad una casetta e proseguiamo sotto un muro di sassi, arrivando velocemente alla graziosa Frazione Cigadola (29,3 km - ore 4,30).

Rasentando la chiesetta e alcune case, sfociamo in un ampio terreno erboso, dove continuiamo diritti, puntando verso l’angolo del bosco. Ritrovato l’evidente itinerario, scendiamo verso due grandi baite, in Loc. Tremolt; all’angolo della seconda, teniamo a destra passando sotto due tralicci elettrici, lungo una traccia poco evidente. In breve siamo al caratteristico Borgo di Acquacalda che superiamo infilandoci sotto l’antico porticato; in breve arriviamo su una strada bitumata che seguiamo in discesa. Allo stop, girando a sinistra ci troviamo sulla strada provinciale e a pochi metri dal punto di partenza, chiudendo questo fantastico “storico itinerario”.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
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Vista da: Passo S. Marco mt. 1992 e Dosso Gambetta
Il video del percorso
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