Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Piazzatorre (BG)
- LUOGO ARRIVO: Piazzatorre (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3,45 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 25,3 km
- DISLIVELLO: 1296 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: in salita: da Piazzatorre alla località Baitone 99% - dalla Casera Terzera al Baitone di Begna 50 % In discesa: dal Baitone di Begna alla Valle di Cavallo 95% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: nessuno
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Mezzoldo ed alcuni ruscelli
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco /Val Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO REVISIONATO IL: 28.08.2024
- NOTE: INDISPENSABILE una MTB full e la TRACCIA GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

Questo percorso di grande soddisfazione e divertimento, corre completamente immerso in un ambiente montano di bellezza incomparabile, ricco di fascino e immerso nel silenzio. L’ampio itinerario ad anello, ad esclusione di 2,5 chilometri su asfalto, si sviluppa interamente lungo sentieri immersi in splendide pinete e sale in quota fino ai piedi del Monte Cavallo, fra malghe ed alpeggi. Il panorama saprà sicuramente ripagare il grande dispendio fisico, necessario per portare a termine questa impegnativa esperienza: allenamento, capacità e sicurezza nella conduzione della MTB sono doti indispensabili richieste per affrontare la gita in sicurezza. Depositata l’auto nell’ampio parcheggio all’inizio di Piazzatorre, di fronte all’Ufficio Turistico, (850 m) andiamo, in discesa a sinistra, sulla provinciale per un centinaio di metri e, dopo aver inserito un rapporto agile, infiliamo la ripida stradina in Via Malicco, seguendo le indicazioni Mezzoldo. Superato il breve strappo ci troviamo davanti l’imponente campanile e la chiesa parrocchiale; da una piccola terrazza in cemento, prende il via un bellissimo sentiero con il fondo compatto e liscio, alternato da tratti pianeggianti con alcuni brevi saliscendi.

Facendo attenzione ad eventuali escursionisti, tagliamo il fianco della montagna, correndo velocemente nello spettacolare bosco di faggi che fa da cornice; superiamo un particolare sperone roccioso, continuando fino ad una baitella. Affrontiamo un impegnativo tratto che termina sfiorando un rudere, per poi continuare, in discesa, fino ad incontrare un largo sterrato. Alla fontana, situata sotto alcuni acquedotti, curviamo a sinistra, in discesa, seguendo la sinistra orografica della Valle di Pegherolo per 400 metri. In concomitanza di un pannello di legno, bisogna prestare attenzione ad imboccare la traccia, con fondo bianco a destra in discesa, segnalata dalla freccia “Mezzoldo”. Oltre uno stretto tornantino, siamo sul greto del torrente, immersi in un ambiente selvaggio e solitario (N.B. dopo abbondanti piogge non ci sono assolutamente possibilità di attraversamento).

Proseguendo sul versante opposto, improvvisamente, sbuchiamo in una bella radura erbosa dove sfioriamo una baita e proseguiamo, in discesa, lungo il sentiero protetto verso valle da una staccionata. Alcuni metri dopo un piccolo ponticello di legno, seguiamo il viottolo ricoperto da abbondante ghiaia (lampioni bianchi a forma di palla) che piega decisamente a destra, in salita. Continuando sull’itinerario che corre alla base dello scosceso versante, incontriamo una ripidissima gradinata (ora evitabile tramite un nuovo sentiero) che non offre altra alternativa, se non quella di spingere la MTB per meno di 5 minuti. In corrispondenza di un traliccio, ritorniamo in sella; mentre pedaliamo, a sinistra fra la vegetazione, vediamo la solitaria chiesa di Mezzoldo e, più sopra, le frazioni: Sparavera, Soliva e Costa. Più avanti, uscendo dalla pineta, la visuale si apre a fianco del centro sportivo, nella parte bassa di Mezzoldo a 840 metri (4,7 km - ore 0,35 - 184 m di dislivello).

Curviamo a sinistra ed iniziamo a pedalare subito in salita sulla provinciale, per un centinaio di metri; poco prima della chiesa pieghiamo a destra, seguendo l’antica Strada Priula che, con un bel fondo acciottolato e dopo aver superato pochi gradini a piedi, conduce nel centro dell’abitato, a 886 metri di quota. Attraversiamo lo stradone, saliamo per circa 50 metri verso la “Casa del Comune” e seguiamo poi, a sinistra, una via secondaria che si dirama sopra una fontana. Dopo uno stretto tornantino, andiamo a sinistra infilandoci in un corridoio di case che, attraverso una pianeggiante pista pedonale, conduce velocemente sull’asfalto. Pieghiamo a destra, attraversiamo un ponte e continuando siamo alla Fraz. Sparavera a 962 metri (fontana); giunti al bivio, all’inizio della borgata, curviamo a destra in salita e attraversiamo la parte vecchia della frazione. Guardando in alto a destra, possiamo vedere gran parte del percorso di discesa; in una lunghissima corsa, taglia completamente il versante, ai piedi dei Monti: Cavallo, Pegherolo e Secco.

Dopo aver superato un corto, ma ripidissimo strappo, subito oltre una curva a gomito, imbocchiamo il sentiero nel bosco in salita, segnalato con il segnavia CAI nr. 113. Spingendo la MTB per meno di 5 minuti, siamo ad un bivio dove continuiamo diritto in direzione Cà San Marco, trovandoci in Loc. Baitone; poco più sopra sfioriamo una baita e, ritornati in sella, ci addentriamo nella fitta e ombrosa pineta. Al termine di un tratto in leggera salita e un pezzo in discesa, protetto a destra da pali metallici e cavi d’acciaio, attraversiamo una valletta e superiamo un pendio. Lo sviluppo dell’itinerario è caratterizzato da un bellissimo e liscio sentiero che, con andamento di falso piano e saliscendi, si snoda in un ambiente molto particolare, fra altissimi e diritti pini, come fossero candele. Scavalchiamo un torrente che crea un bel salto d’acqua, trovandoci poco più avanti in una zona pic nic, da dove possiamo vedere: Sparavera e dietro, in fondo, la chiesa di Piazzatorre. Dopo esserci dissetati ad una fontana, velocemente, arriviamo alla Fraz. Ronchi, dove incontriamo una sterrata che, in discesa, porta ad incrociare la strada asfaltata (9,3 - ore 1,15 - 477 m di dislivello).

Proseguendo su pendenze costanti, ma con strappi anche impegnativi, arriviamo a Ponte dell’Acqua (1250 m), dove vediamo la diga con il bel laghetto e la centrale idroelettrica. Appena la strada spiana, a fianco dell’invaso, sulla destra in direzione Passo S. Simone - CAI nr. 115 prende il via (sbarra) una stradina quasi completamente cementata (ad esclusione di alcuni tratti meno ripidi), inserita in una pineta. Inizialmente l’inclinazione è abbastanza regolare, ma poco oltre ci troviamo ad affrontare alcune ripidissime rampe (pendenza dal 15 al 24%) che, per riuscire a stare in sella, è indispensabile un ottimo allenamento (a due incroci ignorare le deviazioni che piegano a sinistra). Giunti in una zona erbosa, scavalchiamo uno spumeggiante torrente e proseguiamo lungo alcune curve a gomito che, dopo un traverso, portano in breve al termine della stradina. Improvvisamente sbuchiamo dalla macchia, trovandoci in un ambiente naturale incantevole: in alto, davanti a noi, scorgiamo la vetta del Monte Cavallo situata a 2323 metri che sovrasta la splendida Val Terzera.

Accompagnati dai fischi delle marmotte siamo alla Casera Terzera (14,8 km -ore 2,25 - 1051 m di dislivello), dove proseguiamo fino prima di un tornante. Bisogna prestare molta attenzione ad abbandonare la stradina sterrata per immettersi, a destra, sul sentiero n°134, andando ad attraversare il piccolo torrente solitamente in secca. Entriamo in un rado bosco di larici passando sotto ad alcuni salti di roccia; spingendo in qualche tratto la bicicletta, guadagniamo una sella erbosa (dal torrente in 15 minuti), dove abbiamo una bella vista panoramica sui Monti: Valletto, Ponteranica, Fioraro ed il Rifugio Cà S. Marco. Tenendo in piano a sinistra, in breve, siamo alla Baita Begna a 1718 metri ed in breve al Baitone di Begna (1730 m) - (km. 16,1 - ore 2,55 - mt. 1173 di dislivello), da dove non resta che seguire fedelmente il sentiero n° 134 che ci ricondurrà fino a Piazzatorre.

Ora il percorso è: bello, divertente, ciclabile quasi per intero, grazie al fondo abbastanza liscio e senza ostacoli, fra pinete e pascoli punteggiati da alpeggi (Attenzione: con il passare del tempo il sentiero in alcuni punti si è rovinato, obbligandoci con la MTB a mano in qualche passaggio). Arriviamo alla Casera di Monte Cavallo (16,8 km - ore 3,20) e scendiamo sul sentiero, solitamente quasi nascosto da grandi foglie, passando sotto la lunga baita semi diroccata. Seguiamo il sentiero nel prato infilandoci poi nel bosco, dove il terreno in parte sassoso suggerisce cautela. Attraversiamo la selvaggia Valle di Monte Cavallo e spingiamo cinque minuti la MTB per superare il piccolo dislivello; quindi ritorniamo in sella, con alcuni brevissimi cambi di pendenza, intervallati da falso piani. L’itinerario continua in discesa, lungo una sorta di mulattiera nell’ombreggiata pineta, in direzione Prati di Pegherolo; alcuni tornanti (acqua) ci faranno perdere quota fino alla Valle di Pegherolo. Passiamo sopra un ponticello in cemento, continuando poi sullo sterrato solamente per cento metri dove, a sinistra, davanti alla fontana, (22,5 km - ore 3,30) ripercorriamo perfettamente il bellissimo sentiero che ci riporterà a Piazzatorre.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
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Vista panoramica da Baita Begna
Il video del percorso
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