Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Valleve (BG)
- LUOGO ARRIVO: Valleve (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3,50 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 18,4 km
- DISLIVELLO: 980 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dopo le Baite dei Fontanini al Passo di Tartano 20 % - dalla caserma alla Baita Nuova 60 %
dalla Baita Nuova a Foppolo 90% - nel restante percorso 99% - STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Baite Camoscio e "Scoiattolo" a San Simone
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: fontana a Valleve e occasionali ruscelli
- CARTINE: KOMPASS N° 104 - Foppolo / Valle Seriana
- PERCORSI ALTERNATIVI: prima della caserma, dove incontriamo alcuni gradoni rocciosi,
bisogna infilare il sentiero che si stacca sulla destra (vedi i dettagli nella descrizione) - PERCORSO REVISIONATO IL: 11.07.2024
- NOTE: INDISPENSABILE una MTB full - Utile la traccia GPS
- ATTENZIONE: attualmente 500 metri dopo le Baite dei Fontanini il sentiero è interrotto causa frana!
- VARIANTE: questa variante è riservata ai bikers esperti e audaci che non temono il dover spingere o portare la MTB, anche per lunghi tratti. La deviazione che porta fin sulla vetta della "Cima di Lemma" a 2348 metri, è motivata dalla possibilità di percorrere, quasi completamente in sella, la discesa lungo il versante che conduce alla depressione del "Passo di Tartano". La panoramica e inedita cavalcata sullo lo spartiacque fra Val Brembana e Valtellina è di grande suggestione: saprà regalare molte emozioni ai pedalatori con le ruote artigliate in cerca di nuove avventure.
CLICCA QUI per vedere il percorso: Variante "Cima di Lemma" (2348 m)
Parcheggio consigliato
Descrizione
Questo itinerario, di grande interesse per l'ambiente di alta montagna in cui si sviluppa, permette di visitare: luoghi solitari, selvaggi e poco frequentati, specialmente con le due ruote. Il punto più alto raggiunto è il Passo di Tartano, posizionato a 2108 metri sul confine fra la Val Brembana e la Valtellina, dove sono ancora ben visibili camminamenti e trincee, realizzati durante la prima guerra mondiale.
Dopo la partenza che avviene dal parcheggio che si trova subito dopo la chiesa di Valleve a 1141 m (fontana davanti alla chiesa), iniziamo a pedalare in direzione Foppolo, subito su pendenze abbastanza sostenute. Raggiunto il bivio per Foppolo, in corrispondenza di un paravalanghe, curviamo a sinistra in direzione San Simone; passiamo per Cambrembo (1418 m) e continuiamo lungo l'impegnativa salita che, tramite alcuni tornanti, arriva alla stazione sciistica di San Simone (1670 m) - (5,8 km - ore 0,50 - 528 m di dislivello). Dal grande piazzale possiamo ammirare partendo da sinistra: il selvaggio versante del Monte Pegherolo, il Monte Cavallo e, in successione, la Cima dei Siltri, il Monte Rotondo e la Cima di Lemma.
Dopo la partenza che avviene dal parcheggio che si trova subito dopo la chiesa di Valleve a 1141 m (fontana davanti alla chiesa), iniziamo a pedalare in direzione Foppolo, subito su pendenze abbastanza sostenute. Raggiunto il bivio per Foppolo, in corrispondenza di un paravalanghe, curviamo a sinistra in direzione San Simone; passiamo per Cambrembo (1418 m) e continuiamo lungo l'impegnativa salita che, tramite alcuni tornanti, arriva alla stazione sciistica di San Simone (1670 m) - (5,8 km - ore 0,50 - 528 m di dislivello). Dal grande piazzale possiamo ammirare partendo da sinistra: il selvaggio versante del Monte Pegherolo, il Monte Cavallo e, in successione, la Cima dei Siltri, il Monte Rotondo e la Cima di Lemma.
Mentre pedaliamo sulla strada bianca, guardando sull’altro versante, possiamo disegnare, buona parte del grande anello che andremo a compiere; vediamo il sentiero che taglia la base della Cima di Lemma, arriva all’avvallamento del Passo di Tartano, per poi continuare ai piedi dei Monti Valegino e Arete. Dove la strada spiana, arriviamo alla partenza di due seggiovie, situate poco prima della Baita del Camoscio e imbocchiamo, a sinistra in salita, la sterrata che si trova a fianco della costruzione bianca, in direzione Passo S. Simone. Al primo tornante abbandoniamo il tratturo, segnalato dal nr. CAI 115, e pieghiamo a destra, verso una baita isolata. Seguiamo il tracciato lungo la pista di sci, (CAI nr. 116) puntando in direzione di una malga su un dosso, poi, in falsopiano, arriviamo rapidamente alle Baite dei Fontanini, (1908 m) dove inizia il sentiero. Da questo punto è impossibile non soffermarsi per godere lo strepitoso panorama, sulla conca di San Simone e sulla corona di monti che la sovrastano. ATTENZIONE: attualmente 500 metri dopo le Baite dei Fontanini il sentiero è interrotto causa frana!
Il primo tratto è veramente particolare: si sviluppa in una lunga diagonale, sul ” Sentiero delle Orobie Occidentali”, nr. CAI 101, con pezzi completamente pianeggianti, intervallato solamente da una breve discesa e da pochi passi. In corrispondenza di alcuni gradoni rocciosi, abbiamo due possibilità: la prima è quella consigliata, cioè di spingere la MTB, (fino al Passo di Tartano, complessivamente per circa 25 minuti) lungo la stradina militare che arriva a sfiorare una lunga costruzione, a suo tempo adibita a caserma. In vista della grande croce metallica, situata al Passo di Tartano, proseguiamo a fianco di un pannello di legno; cercando di seguire l’evidente tracciato principale che, per chi è ben allenato è possibile alternare alcuni pezzi in sella, guadagnando il largo valico (11,6 km - ore 2,10 - 975 m di dislivello). (La seconda, per chi preferisce evitare il tratto a spinta fino al passo, può seguire più agevolmente l’itinerario tracciato nel 2012.
Poco dopo i gradoni rocciosi, bisogna infilare il sentiero che si stacca sulla destra che, con un taglio nel pascolo, intervallato da un ripido strappetto, riconduce in concomitanza di una valletta sul percorso originale). Approfittando della sosta, scendiamo per pochi metri sul sentiero verso la Valle Lunga, infilandoci nella breve galleria che, scavata nella roccia, sbuca su una piccola terrazza adibita ad osservatorio, sulla linea difensiva. Con molta attenzione e cautela iniziamo la discesa, ripercorrendo la mulattiera militare, solamente fino al primo tornatino (palo con indicazioni); seguiamo ora la traccia che sulla dorsale erbosa conduce verso una valletta, riportandoci in breve sulle nostre orme. Dall’angolo della baita più alta (ex caserma), seguiamo le indicazioni Cambrembo e CAI 112, scendendo sul ripidissimo sentiero nel prato che rasenta una recinzione di sassi (è indispensabile un'ottima padronanza e tecnica nella conduzione della MTB).
Ad un tratto l’itinerario marcato gira a destra verso una bella baita, mentre noi andiamo verso il torrentello sottostante, scavalcandolo. Proseguiamo ora sull’altro versante, imboccando un tratto dove la presenza di molti ostacoli e sassi smossi, impediscono la veloce progressione, obbligandoci a qualche intermezzo a piedi. Continuiamo, transitando sotto un recinto di sassi, per poi scavalcare in successione due ruscelli. In seguito passiamo davanti ad una malga e alla fontana sottostante, da dove, in breve, usciamo nel pascolo. Avanziamo ora fra la Baita Nuova, (1759 m) a destra e il lungo baitone, adibito al ricovero del bestiame (13,9 km - ore 2,55), pedalando poi sul sentiero che in piano, passa nel prato, fino a lambire il bosco. Saliamo per poco, puntando verso un pannello di legno, dove una freccia indicante Foppolo, dirige nella vegetazione.
Attenzione: con il passare del tempo, il tratto che corre sul versante molto scosceso del Monte Arete si è notevolmente deteriorato, obbligandoci a prestare molta prudenza e attenzione! Superiamo con la MTB a mano in discesa due brevi pezzi e, dopo aver attraversato un canalone, siamo ad un’area pic-nic; un terrazzino panoramico, permette di vedere la corona dei monti e, ai nostri piedi, Cambrembo. Continuiamo la lunghissima traversata, in un ambiente selvaggio e poco conosciuto; lo sviluppo è davvero caratteristico, regalandoci ripide inquadrature, fino ad arrivare in vista di Foppolo. Ad un bivio, prima di una baitella, scendiamo a destra su alcuni gradini e, al successivo, andiamo ancora a destra, trovandoci sopra un paravalanghe (16,6 - ore 3,35). Toccata la provinciale, curviamo a destra per circa 200 mt. passando sotto il tunnel, infilandoci nello spazio a sinistra del guard rail, nelle vicinanze di un traliccio.
Scendiamo lungo il tratturo per tre tornantini poi, in corrispondenza di un rudere, imbocchiamo il tracciato a destra nel bosco, inizialmente poco visibile per la presenza di erbacce. La vecchia mulattiera che in alcuni passaggi è molto tecnica e rovinata, tocca la piccola Fraz. Chignolo (1285 m) e prosegue, proprio sotto le case, ai piedi del muro di sassi. Più sotto, puntiamo verso un traliccio, sfiorando una piccola chiesette situata a fianco di alcune case diroccate; in seguito, impegnativi tratti molto ripidi, inducono a scavalcare il Fiume Brembo di Valleve, vicino ad una cabina elettrica. Pedaliamo sulla sinistra orografica del corso d’acqua, fino ad attraversare il ponticello; una breve salita porta ad incontrare l’asfalto, nella Fraz. Sottocorna e, rapidamente, sulla strada provinciale per Foppolo. Allo stop giriamo a sinistra, ripassando sopra Valleve e arrivando in un baleno nel grande parcheggio, da dove ha avuto inizio, questa bella avventura.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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