Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Foppolo (BG)
- LUOGO ARRIVO: Foppolo (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 6,20 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 51,7
- DISLIVELLO: mt. 2550
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO per il notevole dislivello e il tratto a piedi nello scavalcamento del Passo di Valcervia
- CICLABILITA’: dalla partenza al Lago Moro 60% - dal Lago Moro alla Baita Pessoli 5% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rifugio Dordona (transito a Cedrasco e Fusine)
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: a Foppolo, Cedrasco, Fusine, Fraz. Pessini e alcuni torrenti
- CARTINE: KOMPASS N° 104 - Foppolo / Valle Seriana e N° 93 – Bernina / Sondrio
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno (il sentiero segnalato sulla cartina n° 93, che collega le due valli, da Foppe a Ca Manari è franato
e inagibile, perciò non esistono alternative per accorciare il percorso) - PERCORSO REVISIONATO IL: 14.08.2009
- NOTE: Utile la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

La partenza di quest'ambizioso itinerario,
che ci permetterà di visitare due vallate alpine poco conosciute sul
versante Valtellinese, avviene nella parte alta del paese di Foppolo,
centro invernale di sci e, precisamente, dal piazzale dell'Albergo K2 a
mt. 1685 (100 mt. prima fontana). Seguiamo le indicazioni per il Passo
della Croce, segnavia CAI n° 205, salendo lungo il tracciato che corre
sulle piste da sci, trovandoci subito ad affrontare un ripido strappo;
in seguito, con pendenza più moderata,
siamo alla partenza della seggiovia del Montebello. Giriamo a destra,
in piano, arrivando a due tornanti, dove, nonostante il fondo rimanga
buono, la pendenza molto sostenuta, obbliga a scendere, ad intervalli
dalla bicicletta, per riprendere fiato. Al Passo della Croce mt. 1953,
(km. 2,3 - ore 0,25) andiamo a sinistra e risaliamo a piedi una
rampa di un centinaio di metri, per poi continuare lungo un tracciato
che segue una costa erbosa, fino all'arrivo della seggiovia al
Montebello.

Poco sopra, l'itinerario prosegue in leggera
salita, tagliando in diagonale il versante molto scosceso, seguendo la
stradina ricavata dal posizionamento di una tubatura che porta l'acqua
dal Lago Moro a Foppolo. Arrivati poco sotto a due tornanti, il fondo
diventa sassoso non permettendo di pedalare, ma a piedi, in breve, siamo
al bellissimo e silenzioso Lago Moro (mt. 2235), situato in un catino
naturale, ai piedi del Corno Stella (km. 4,4 - ore 0,55). A
sinistra della piccola diga, vicino ad una Santella, prendiamo il
sentiero non ciclabile n° 204 che, viaggiando panoramicamente sopra il
lago, in dieci minuti ci porta al Passo di Valcervia a mt. 2319
(mt. 635 di dislivello). Questo è lo spartiacque che separa la Val
Brembana dalla Valtellina dove abbiamo una vista panoramica su buona
parte della Val Cervia: sullo sfondo il Monte Disgrazia, il Pizzo
Bernina; a destra il Corno Stella e, alle spalle, la zona del Rifugio
Calvi.

Purtroppo la discesa fino alla Baita Pessoli a
mt. 2058 (dal Passo in 25 minuti) si sviluppa su un terreno ripido,
correndo su pascolo e pietraie, non permettendoci di salire in MTB, ad
esclusione d'alcuni tratti dove spiana, nelle vicinanze della baita.
Dopo una pausa presso la baita, dove si possono osservare alcuni
procedimenti della lavorazione del famoso formaggio Bitto, imbocchiamo
la bella strada sterrata che corre sul fondo della vallata, a fianco del
Torrente Cervio; la bellezza di questo luogo non ha sicuramente nulla
da invidiare ad una vallata alpina svizzera. Poco conosciuta e
frequentata, probabilmente per la sua particolare dislocazione isolata,
la vallata offre l'immagine di un ambiente alpino integro (strada a
parte). Respirando quest'aria frizzante, lasciamo correre velocemente le
nostre ruote artigliate, passando vicino alla Casera Valcervia e ad
altre baite con mandrie di mucche al pascolo.

L'itinerario s'infila nella pineta dove, ad
un tratto, uno strappo in salita con il fondo in cemento ci riporta alla
realtà; superatolo, continuiamo in falsopiano e un successivo
strappetto ci fa guadagnare, in totale, un centinaio di metri.
Successivamente arriviamo a Fienili Arale (km. 14,2), dove inizia una
stradina in asfalto e cemento, tagliata nella folta pineta, che perde
rapidamente quota passando vicino ad alcuni maggenghi per terminare a
Cedrasco (mt. 305) (fontana) sul fondo della Valtellina, vicino
all'Adda (km. 23,2 - ore 3,00 - mt. 750 di dislivello).
Attraversiamo il torrente su un ponte con degli archi, pedalando in
pianura, per poche centinaia di metri, fino ad arrivare sulla strada
provinciale che, in breve, porta a Fusine (mt. 298). Entriamo in paese,
giriamo al primo bivio a sinistra, passando davanti ad una Santella,
(indicazioni Rifugio Dordona) dove ha inizio (fontana) la lunga salita
che ci condurrà a visitare tutta la Val Madre fino al Passo di Dordona,
risalendo parallelamente alla Val Cervia.

La stradina asfaltata e in cemento sale con
pendenza abbastanza sostenuta, ma regolare, a tornanti, immersa in una
fitta pineta, (alla Fraz. Pessini fontana) perciò ombreggiata fino a
Dosso di Sopra a mt. 1100 (km. 33,4 - ore 4,10 - mt. 1508 di
dislivello), dove ha inizio lo sterrato. In falsopiano passa vicino ad
alcune piccole frazioni, fra le quali Valmadre, per raggiungere il primo
ponte
che scavalca il Torrente Modrasco; la pendenza diventa più accentuata
e, pedalando sul lato destro della valle, arriviamo ad un secondo
ponticello che ci porta ad una serie di ripidi tornanti cementati. Una
leggera discesa ci conduce nel pascolo vicino a due baite,
da dove si apre la vista sulla Val Madre e da cui è ben visibile il
Passo di Dordona, nostro punto di scollinamento. Il bello sterrato
guadagna quota con una serie di traversi e tornanti, ma sempre in modo
continuo e scorrevole, fino al Rifugio Dordona, (km. 44,4) da dove in breve
arriviamo al Passo di Dordona situato a mt. 2061, dopo aver percorso
km. 46,3, in ore 5,50 e superato 2520 mt. di dislivello in salita.

Il superbo ambiente alpino subisce un impatto a causa dei grandi tralicci dell'alta tensione, ma la soddisfazione di essere ritornati sul versante Bergamasco è gratificante: è terminata la nostra fatica. Un ultimo sguardo verso la Valtellina per poi continuare a pedalare ai piedi del Monte Toro: prima in piano e poi su veloci tornanti che conducono alla stazione intermedia degli impianti sciistici dello stesso. Un tratto in cemento porta più in basso ad alcuni para valanghe sopra Foppolo; al campo di calcetto, (km. 50,3) a fianco della fontana in legno, scendiamo a sinistra sul sentiero nel prato, poi ancora a sinistra, lungo una pista pedonabile che, passando vicino alla partenza della seggiovia del Montebello, con un ultimo strappetto, ci riporta al piazzale dell'Albergo K2. Sicuramente quest'itinerario ad anello: è molto impegnativo, faticoso e richiede un allenamento particolare, ma le grandi emozioni provate e la soddisfazione di averlo portato a termine, rimarranno a lungo fra i nostri ricordi più belli.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
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