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Valtorta - Rif. Buzzoni - Val Biandino - Rif. Grassi

Incredibile circuito che attraversa luoghi unici: da Valtorta sconfina in Val Biandino e risale sulla cresta del Pizzo dei Tre Signori

Caratteristiche


  • LUOGO PARTENZA:   Valtorta (BG)    
  • LUOGO ARRIVO:   Valtorta (BG)  
  • TEMPO DI PERCORRENZA:   ore 6,15 effettive
  • LUNGHEZZA PERCORSO:   34,8 km
  • DISLIVELLO:   2090 m
  • GRADO DI DIFFICOLTA’:   MOLTO IMPEGNATIVO per le ripidissime salite, lunghi tratti con la MTB a spalla e le discese            estremamente tecniche dove è richiesta un'ottima padronanza nella conduzione della bici
  • CICLABILITA’:   da fine asfalto sopra Ceresola al Canale Teagiolo 80% - dall'Alpe Sasso al Rifugio Grassi 3 % - dal Rifugio Grassi                       alla Frazione Costa 70% - nel restante percorso 100%  
  • STAGIONI CONSIGLIATE:   tarda primavera - estate - autunno
  • RIFUGI D’APPOGGIO:   Buzzoni - Tavecchia - Madonna della Neve - Grassi
  • ACQUA LUNGO IL PERCORSO:   Valtorta - Rif. Buzzoni - Rif. Madonna della Neve 
  • CARTINE:   KOMPASS N° 105 - Lecco / Val Brembana
  • PERCORSI ALTERNATIVI:   Nessuno
  • PERCORSO REVISIONATO IL:   25.08.2024
  • NOTE:   INDISPENSABILE una full e la TRACCIA GPS 

Parcheggio consigliato

Descrizione

PictureCeresola
Percorso spettacolare ma durissimo: essendo fra i più impegnativi in questo sito, è RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AI BIKERS PIU' "TOSTI", MOLTO PREPARATI FISICAMENTE E DOTATI DI UN'ESTREMA CAPACITA' E SICUREZZA NELLA GUIDA DELLA MTB! La grande fatica nel superare i 2090 metri di dislivello che si sviluppano lungo: sentieri tecnici ed impervi, ripidissime stradine cementate, un salto in salita di 350 metri con la bici a spalla, viene sicuramente ripagata dalle due straordinarie discese. L’incredibile circuito permette di visitare luoghi veramente unici e molto selvaggi: partendo da Valtorta in Valle Stabina sconfina nella poco conosciuta Val Biandino, valle laterale della Valsassina, risale sulla cresta del Pizzo dei Tre Signori, per poi tornare in territorio brembano. Le prime pedalate avvengono dal grande parcheggio, all’inizio del caratteristico borgo di Valtorta  (935 m); passando a fianco della particolare torre dell’orologio, ci dirigiamo verso Ceresola e Piani di Bobbio.

PictureDirezione Canale Teagiolo
Superando alcuni tornanti, con pendenze molto impegnative, giungiamo nella verde conca di Ceresola, a 1348 metri, centro invernale di sci. Continuiamo a salire per 2,4 km, fino quando ci troviamo ad attraversare orizzontalmente le piste da sci; in concomitanza della stretta curva, proprio dopo un palo della seggiovia, abbandoniamo definitivamente l’asfalto, imboccando il sentiero (attualmente il sentiero è in stato di abbandono: molti rami secchi a terra ed un albero di traverso rendono la progressione complicata) che si addentra nella lussureggiante faggeta (km 6,5 - ore 1,00 - 635 m di dislivello). Al bivio (cartello Prov. di Bergamo) giriamo a sinistra in salita, a spinta per pochi passi; dopo due serbatoi per la presa dell’acqua, usciamo nel pascolo accompagnando la MTB per 5 minuti, fino alla larga sella del Passo Gandazzo a 1651 metri (8,0 km - ore 1,18 - 727 m di dislivello). Da questo punto, lungo il versante della Valsassina, inizia la prima discesa che, su fondo compatto, porta velocemente al Rifugio Buzzoni (fontana sotto la terrazza), da dove ammiriamo il maestoso Gruppo delle Grigne.

ImmagineRifugio Tavecchia
Ritornati per alcuni metri sui nostri passi, all’incrocio scendiamo a destra seguendo le indicazioni CAI: Introbio – Barzio, nr. 25 – 19. Il primo pezzo è molto tecnico, a causa di sassi smossi e gradoni, dove sono indispensabili alcuni passaggi con la bici a mano; dopo una valletta il fondo migliora notevolmente fino ad un bivio, dove andiamo diritti verso Introbio, nr. 25. Successivamente ci troviamo ad affrontare, con molta attenzione, (brevi tratti a piedi) una serie di impegnative curve, perdendo rapidamente quota lungo il ripido percorso che porta ad un ponticello di legno (10,5 km - ore 1,50). Poco sotto, incontriamo una piccola sterrata che scende sulla destra orografica del Canale Teagiolo; dopo aver tagliato una parete molto verticale, sopra una profonda gola, prosegue con ampi e veloci tornanti fino a Baite La Piazza. In breve incrociamo la strada che sale da Introbio, curviamo a destra in direzione Biandino e Madonna della Neve, pedalando sulla ripidissima cementata.

ImmagineDirezione Santuario Madonna della Neve
Risalendo la Val Biandino si avvicendano pezzi dove la pendenza è notevole, ad altri che permettono di riprendere un poco fiato; l’ambiente selvaggio in cui si snoda è piacevole, incassata fra ripidi versanti rocciosi, fitti boschi e innumerevoli cascatelle. Dopo un ponte con una sbarra metallica, l’inclinazione della salita aumenta notevolmente, raggiungendo punte del 18 %; la lunga e faticosissima cementata, costeggiando le sponde del Torrente Troggia, passa nelle vicinanze dell’Agriturismo la Baita e più avanti sfiora la Baita Piero Magni. Arrivati alla Bocca di Biandino, dove sorge il grande Rifugio Tavecchia a 1510 metri (21,0 km - ore 3,15 - 1394 m di dislivello) usciamo dalla vegetazione, trovandoci su un bellissimo altopiano, dove proseguiamo lungo la "gippabile" che segue l’andamento dell’ampia valle. Due ripidi strappi conducono ad un bel nucleo di case, formato dal Santuario Madonna della Neve e dall’omonimo rifugio a 1595 metri (fontana).

PictureDirezione Rifugio Grassi
Entrando nella Valle del Sasso, il magnifico panorama, con il profilo del Pizzo dei Tre Signori che svetta in alto, è davvero notevole. Fra mandrie di mucche al pascolo procediamo sullo sterrato che, con pendenze moderate, porta alla caratteristica Alpe Sasso, dove termina la stradina; se guardiamo sul versante di fronte, scorgiamo il sentiero inciso che porta alla Bocchetta Vaghi di Sasso. Ora si presenta la parte più dura dell’itinerario: per superare un dislivello di 350 metri, non ci sono altre alternative che caricarci per circa 45 minuti la MTB a spalla, con le poche energie rimaste. Passiamo fra le baite, imbocchiamo il sentiero che gira sotto la vasca per l’abbeveramento del bestiame e stiamo a destra del traliccio, andando ad attraversare il torrentello. Lungo una traccia poco evidente, ci portiamo alla base del monte dove seguiamo il segnavia CAI; senza un attimo di respiro, l’impressionante e devastante salita, resa ancora più complicata dalla vegetazione che in alcuni passaggi stringe il passaggio, termina finalmente sullo spartiacque, riconducendoci sul versante bergamasco.              

ImmagineRifugio Grassi
Scendiamo di poco, giriamo a destra e, mentre pedaliamo sul semi pianeggiante sentiero in un fantastico ambiente di alta montagna, distinguiamo nel fondovalle Valtorta, nostro punto di partenza e arrivo. Raggiunto facilmente il Rifugio Grassi, a quota 1987 metri (25,0 km - ore 4,45 - 1905 m di dislivello) da sotto la terrazza, continuiamo a scendere a sinistra in direzione di due lunghe baite, per poi dirigersi verso l’avvallamento, seguendo i segnavia CAI. Scavalchiamo due vallette e proseguiamo in salita, passando sul versante molto ripido, vicino ad alcuni pali metallici. Oltre la Baita Caserone, situata ai piedi dell’ imponente Pizzo dei Tre Signori, il percorso diventa estremamente impegnativo, tribolato e tecnico (alcuni tratti sono da affrontare con la MTB a fianco): il fondo è completamente ricoperto di sassi smossi, dove è indispensabile avere un'estrema sicurezza nella guida del mezzo.

PictureDirezione Frazione Costa
Saltiamo un torrente, passiamo sotto una baita e seguiamo la traccia scavata nel pascolo che conduce verso la vegetazione; a causa di grossi ostacoli e radici sporgenti, il tratto che ci separa dalla valle sottostante è da affrontare in buona parte con la bici a mano. Appena dopo 50 metri dallo scavalcamento del corso d’acqua, bisogna prestare molta attenzione nell’ignorare l’invitante sentiero che prosegue diritto, imboccando invece quello che piega a sinistra in leggera salita, indicato dai segnavia CAI. Dopo un intervallo pianeggiante con il fondo liscio, ci ritroviamo a dover alternare la discesa con alcuni brevi pezzi a piedi; superati due ponticelli consecutivi, non siamo distanti nell’incrociare la sterrata che conduce nella Valle dell’Inferno. Ora non resta che girare a destra, passare per la Frazione Costa, percorrere la ripidissima stradina cementata che porta ad uno stop. Curvando a destra, in breve, ci ritroviamo a Valtorta, andando a chiudere questo grandioso tour che rimarrà sicuramente fra i nostri ricordi più faticosi, ma più belli. 
 
Buona pedalata e buon divertimento.

Altre informazioni

Tracciato Google Earth
Immagine
Traccia GPS
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Altimetria
Profilo di elevazione con pendenze
Picture
Foto

Galleria fotografica del percorso

Il video del percorso

Il giudizio dei bikers

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