Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Branzi (BG)
- LUOGO ARRIVO: Branzi (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 5,00 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 31,8 km
- DISLIVELLO: 1685 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dalla strada per il Passo Dordona a sopra il Passo della Croce 60 % - nell'attraversamento della Conca di Carisole 85% - dall'impianto Conca Nevosa alla cresta del Monte Chierico 0% - dalla cresta del Monte Chierico al torrente della Val Sambuzza 70% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: nessuno, passaggio nei paesi
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Branzi - Valleve - Foppolo e alcuni ruscelli
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco / Val Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO REVISIONATO IL: 20.08.2024
- NOTE: INDISPENSABILE una una full e la TRACCIA GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

Gita faticosa ma di grande soddisfazione, tracciata in una zona fra le più belle dell’alta Val Brembana. Una volta abbandonato l’asfalto a Foppolo, pedaliamo lungo tratturi e sentieri inseriti in un ambiente montano e solitario, dove panorami meravigliosi fanno da cornice a questo angolo orobico. Punto più alto toccato dell’itinerario è il Lago Moro, a 2235 metri: delizioso laghetto alpino racchiuso in un catino naturale, ai piedi del Corno Stella. Poco più sotto l’insolito e poco battuto tragitto (specialmente dalle due ruote) contorna, con un ampio giro, la parte alta della conca di Carisole, per poi immettersi nella splendida Val Sambuzza, regalando ai bikers più audaci molte emozioni.

Si parte dall’ampio parcheggio situato nella grande piazza nel centro di Branzi, (874 m) dove montiamo in sella ed iniziamo a pedalare, subito in salita, lungo la strada provinciale in direzione Valleve (davanti alla chiesa fontana). Continuando su pendenze abbastanza sostenute arriviamo a Foppolo (1508 m), famosa stazione invernale di sci. Successivamente transitiamo a sinistra del Municipio e, dopo tre tornanti, pieghiamo a sinistra passando sotto l’Hotel Des Alpes, seguendo l’indicazione Passo Dordona. Ci infiliamo fra alcuni paravalanghe, insistendo sui pedali lungo un ripido strappo cementato; passiamo a fianco di uno ex skilift e superiamo alcuni tornanti, in seguito ha inizio la stradina con fondo sterrato (11,7 km – ore 1,40 – 885 m di dislivello) che porta al Passo di Dordona, valico sul confine con la Valtellina.

Mentre saliamo lungo la gippabile, alle nostre spalle, sulla stessa linea di confine, possiamo notare i monti: Cavallo, Pegherolo, Secco ed il Pizzo Badile. Al termine di un traverso, ad un secco tornante, infiliamo il sentiero marcato CAI nr. 204 verso Montebello e Lago Moro; giunti sulle piste da sci, sopra il Passo della Croce, continuiamo lungo un tracciato che segue una costa erbosa, fino all’arrivo della seggiovia Montebello. L’itinerario prosegue in leggera salita, dopo aver superato la terrazza, tagliando in diagonale il versante molto scosceso seguendo la stradina ricavata dal posizionamento di una tubatura che porta l’acqua dal Lago Moro a Foppolo.

Con il Corno Stella sullo sfondo pedaliamo fin dove possibile ma, sotto a due curve, il fondo diventa molto sassoso non permettendo la progressione in sella: a piedi, in breve, possiamo raggiungere il bellissimo e silenzioso Lago Moro situato a 2235 metri di quota (15,8 km – ore 2,55 – 1395 m di dislivello). Dopo una meritata pausa iniziamo la discesa ripercorrendo a ritroso la traccia della salita, scendendo però fino al Passo della Croce (1953 m). Tenendoci a sinistra della grossa frana, verso la Val Carisole, perdiamo un po’ di quota fino ad arrivare su una stradina sterrata: ad un bivio curviamo a sinistra, in salita, seguendo fedelmente le bandierine CAI nr. 208.

Sfioriamo un acquedotto ed arriviamo ad una baita dove il tratturo lascia il posto ad un sentiero: il fondo non compatto, è un po’ acciottolato ma fattibile in sella per buona parte dello sviluppo. Correndo ai piedi del Corno Stella descriviamo un lungo semicerchio; più avanti tocchiamo un piccolo laghetto (ora in secca) e proseguiamo passando sulle piste da sci fino ad avvicinarci ai pali dell’impianto “Conca Nevosa”. Ora non rimane alternativa che caricarci la MTB sulle spalle per circa 20 minuti, rimontando a fatica, il ripido dislivello. Giunti sulla cresta erbosa del Monte Chierico (2140 m) ci spostiamo verso destra ritrovandoci su una terrazza panoramica che si affaccia sulla Val Sambuzza.

Partendo da sinistra scorgiamo i seguenti profili: Pizzo Zerna, Monte Masoni, il sassoso Zerna di Carona poi, sullo sfondo, tutta la corona di vette che fanno da cornice al bacino del Calvi. La discesa che ora ci apprestiamo ad affrontare è estremamente impegnativa e hard, ed è perciò riservata a bikers in possesso di un’estrema capacità nella conduzione della MTB, con grande esperienza su terreni ostici di questo tipo. Con passaggi trialistici superiamo grossi salti naturali, sassi e radici, mantenendo l’equilibrio nella strette curve; superato un traverso passiamo su di un ponticello di legno che scavalca il Torrente Valle Sambuzza (22,7 km – ore 4,20 – 1675 m di dislivello).

Rimontiamo per poco raccordandoci con il sentiero nr. 209 che, a sinistra, sale al Passo del Pubblino mentre noi svoltiamo a destra, andando a sfiorare la Baita Vecchia. Ora il fondo migliora permettendoci di lasciare correre le nostre ruote artigliate: arrivati al Baitone di Valle Sambuzza continuiamo a destra, in discesa, seguendo le indicazioni per Carona lungo il bel sentiero che, senza particolari ostacoli, prosegue zizzagando velocemente sul ripido versante boscoso. Quando il percorso taglia in piano il pendio, ci concediamo una pausa per ammirare una panoramica su Carona e sul lago.

Lo spettacolare e divertentissimo sentiero esce, per poco, nel prato in corrispondenza della piccola Fraz. Forcella (1564 m) e, puntando verso la valle, sbuca nella parte alta della cascata. Rapidamente ci ritroviamo nei pressi delle Baite del Dosso dove incontriamo la carrareccia che porta ai rifugi Calvi e Longo. Ora non rimane che scendere lungo la sterrata, attraversare il bel nucleo di Pagliari poi, al bivio, giriamo a sinistra sull’acciottolata che conduce nel centro di Carona. A questo punto solamente 5 km. di discesa su asfalto ci separano da Branzi, dove andiamo a chiudere questo incantevole itinerario orobico.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
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