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Stagione 2014


Punta Kennedy mt. 3295 (Valmalenco)

Splendida gita scialpinistica in Valmalenco, con obiettivo una delle più belle cime della zona: la Punta Kennedy con i suoi 3295 mt., fa parte della corona di montagne che chiude questa vallata di notevole bellezza paesaggistica. Parcheggiamo l’auto nel caratteristico paesino di Chiareggio, (1612 mt.) da dove scendiamo andando ad attraversare il ponte sul Fiume Mallero; imbocchiamo il largo sentiero estivo che salendo lungo un versante boscoso, porta comodamente al Rifugio Porro-Gerli, (1965 mt.) situato all’inizio di un aperto pianoro. Continuando nell’ampio vallone fra le alte morene laterali, ci troviamo sulla Vedretta del Ventina; una volta giunti ai piedi del Pizzo Cassandra, pieghiamo decisamente a destra, dove rimontando alcuni gradoni siamo nel tratto più suggestivo dell’escursione, in un ambiente severo di alta montagna. Zigzagando con attenzione fra seracchi e profondi crepacci, raggiungiamo il catino superiore, dirigendoci verso la selletta posta fra la Punta Kennedy (3274 mt.) a destra e la cima quotata 3295 mt. a sinistra. Con gli sci ai piedi guadagniamo la vetta, catturando una particolare e ravvicinata panoramica sull’imponente versante nord del Monte Disgrazia; con una strepitosa sciata ripercorriamo l’itinerario di salita, ritrovandoci soddisfatti fra le case di Chiareggio.

Gita effettuata il 18.05.2014

Il video del percorso

 Punta Kennedy mt. 3295 (Valmalenco)

Cà San Marco - Monte Verrobbio - Valle del Bitto

Inedito e fantastico itinerario che si snoda sullo spartiacque fra la Val Brembana e Valtellina, in un ambiente davvero affascinante e solitario dove si catturano grandi panorami. L’escursione è da intraprendere con condizioni di neve assolutamente sicure, a causa del notevole rischio caduta di valanghe da diversi versanti. Muoviamo i primi passi da Castello (mt. 1287) sopra Madonna delle Nevi e seguiamo la strada, tagliando alcuni tornanti, fino al Rifugio Cà S. Marco. Su neve dura scendiamo fin sopra il Lago di Valmora; riprendiamo la salita passando dalla Casera Ponteranica e dal Piano dell’Acquanera, dirigendoci poi al Passo di Verrobbio. Scolliniamo, scendendo lungo bei pendii, nell’isolata Valle di Bomino fino al torrente nel fondovalle; ripelliamo e risaliamo su pendenze impegnative, puntando in direzione di un’evidente sella posta fra il Pizzo Val Carnera e il Monte Verrobbio. Una facile e breve cresta conduce sulla cima del Monte Verrobbio (mt. 2136) da dove, secondo le condizioni della neve, è possibile con gli sci ai piedi scendere sul versante valtellinese. Una fantastica sciata su pendenze costanti, in un susseguirsi di dossi e valloncelli, permettono di perdere rapidamente quota nell’ampia e pascoliva Valle del Bitto. Ci abbassiamo fino al termine della pendenza, per poi orientarci verso la traccia della Via Priula. Risaliamo con facilità il dislivello, puntando in direzione dei grandi tralicci posti al Passo S. Marco, chiudendo con notevole soddisfazione il grande anello attorno all’Alpe Cul. Purtroppo sotto la pioggia scendiamo lungo la strada e, dove possibile, accorciamo attraverso i prati per ritrovarci velocemente al punto di partenza. L’escursione è da considerarsi impegnativa e non banale per il difficile orientamento: 1650 mt. di dislivello con uno sviluppo di 16 chilometri.

Gita effettuata il 01.05.2014 

Pizzo Scalino mt. 3323 (Valmalenco)

Super classica scialpinistica valtellinese al Pizzo Scalino (mt. 3323): grazie alla sua posizione panoramica sui giganti montuosi che gli fanno da cornice e all’inconfondibile profilo a forma di piramide, riscuote da sempre grande fascino e attrazione. Da Sondrio risaliamo per intero la Valmalenco; passiamo da Franscia giungendo fino poco prima di Campo Moro a mt. 1900, dove parcheggiamo in corrispondenza di una stradina che sale verso Piano di Campagneda. Subito con gli sci ai piedi percorriamo il largo sentiero nella rada vegetazione, sfiorando poi le belle baite dell’Alpe Campascio e Campagneda (mt. 2145), dominati dall’imponente e caratteristica vetta dello Scalino. Rimontiamo il ripido e lungo versante del Cornetto, (mt. 2848) sbucando in una sorta di larga sella; un successivo pendio porta sulla vedretta, dove puntiamo direttamente verso lo spartiacque. Lasciati gli sci, con molta prudenza affrontiamo la bella cresta su misto di roccia e neve che, secondo le condizioni può riservare alcuni brevi passaggi anche delicati (utili piccozza e ramponi). Raggiungiamo la grande croce, ammirando l’incredibile panorama a 360°. Ritornati al deposito degli sci ci “tuffiamo” in una fantastica discesa, andando a ricopiare il percorso di salita; come sul velluto di un biliardo, lungo pendenze regolari, disegniamo una serie infinita di ricami fino al Rifugio Cà Runcasch. L’ottima accoglienza da parte del rifugista e un appetitoso piatto di pizzoccheri, chiudono in bellezza questa gita. 

Gita effettuata il 10.05.2014

Il video del percorso

 Pizzo Scalino mt. 3323 (Valmalenco)

Carona - Rifugio Longo - Monte Aga mt. 2720

Questa gratificante sci alpinistica si sviluppa in un ambiente severo di alta montagna, ed ha come obiettivo una fra le più affascinanti cime delle Prealpi Orobie. Il Monte Aga, a torto poco frequentato nel periodo primaverile, con i suoi 2720 metri di quota svetta imponente, dominando la conca del Calvi, con un colpo d’occhio davvero unico. Partiti da Carona, (mt. 1100) imbocchiamo la carrozzabile che porta al Rifugio F.lli Calvi; arrivati a Prato del Lago giriamo a sinistra, seguendo la stradina tribolata da grandi slavine che, con un lunghissimo traversone ai piedi del Monte Masoni, porta al Rifugio F.lli Longo. Questo itinerario è da intraprendere con condizioni di neve assolutamente sicure, a causa del notevole rischio di caduta di valanghe. Per evitare questo tratto pericoloso, una valida alternativa è di arrivare a Prato del Lago e piegare a destra verso Lago Cavasabbia, per poi risalire la Valle del Sasso fino al rifugio. Raggiungiamo rapidamente la diga sul Lago del Diavolo e con cautela, seguiamo il tracciato del sentiero estivo che sfiora il Passo di Cigola, (mt. 2486) conducendo poi nell’ampio vallone. A piedi ci portiamo sulla facile cresta, dove pochi passi, separano dalla madonnina situata in vetta. Ritornati agli sci, godiamo la splendida discesa; poco sotto il Passo di Cigola, pieghiamo a sinistra, puntando in direzione della bastionata rocciosa, cercando di individuare il corridoio migliore che permetta di scivolare nel catino naturale sul Lago del Diavolo. Continuiamo sotto la diga, infilandoci nel corso del torrente in una sorta di canyon, andando a sbucare nelle vicinanze del Rifugio Longo. Ora non rimane che scendere lungo la Valle del Sasso fino al pianoro, per poi dirigerci verso Prato del Lago, ripercorrendo l’itinerario di salita fino a Carona. L’escursione è da considerarsi impegnativa: 1720 mt. di dislivello con uno sviluppo di 20 chilometri. 

Gita effettuata il 13.04.2014

Val d'Arigna - Cima di Cagamei mt.  2913

Un ambiente superbo e severo, il luogo solitario, le grandi scure pareti incombenti che incutono un certo timore, sono gli ingredienti per una fra le più belle ed esclusive gite sci alpinistiche delle Alpi Orobie Valtellinesi. L’escursione è da considerarsi impegnativa per: il notevole dislivello, il verticale canalino che con una pendenza a tratti fino a 40° e la breve, ma in certe condizioni insidiosa cresta che conduce in vetta. La salita deve essere effettuata con condizioni di neve assolutamente assestata in quanto, vista l’esposizione Nord-Ovest, si sviluppa completamente all’ombra. Abbandonata la S.S. 38 dello Stelvio in Località Casacce (Ponte in Valtellina), risaliamo la Val d’Arigna, fino a raggiungere la centrale idroelettrica dell'Armisa in località Ca' Pizzini a mt. 1041, dove parcheggiamo l’auto. Imbocchiamo la stradina che porta a Foppi, poi, con un traverso verso Sud, passiamo dalle Baite di Prataccio e Michelini (1500 mt.). Superato un ampio dosso, sfioriamo due piccole baite all’Alpe del Druet; da questo punto possiamo ammirare davanti a noi l’imponente, grande Canalone del Druet. Risalendolo con una serie interminabile di zig-zag, su pendenze sempre più accentuate, siamo alla Vedretta del Vag; con piccozza e ramponi, affrontiamo con molta attenzione il ripido canalino di sinistra che porta alla cresta e successivamente alla panoramicissima vetta. L’itinerario di discesa ripercorre esattamente quello di salita.

Gita effettuata il 06.04.2014

Monte Tonale - Valle Scura - Cima Orobie

Spettacolare e singolare itinerario scialpinistico, che si sviluppa in un angolo fra i più affascinanti delle montagne orobiche. Partiamo da Capovalle (mt. 1123) Frazione di Roncobello e percorriamo la “monotona” strada fino alle Baite di Mezzeno, da dove, mantenendo la traccia del sentiero estivo, ci portiamo al Passo di Mezzeno. Un lungo traverso ai piedi del Monte Spondone, con vista panoramica sui Laghi Gemelli, conduce al ripido versante che porta ad una larga sella e, in breve, sulla panoramica vetta del Monte di Tonale a mt. 2420. Ritornati alla depressione, (attenzione alle possibili cornici), scendiamo sul versante che domina Branzi, nella selvaggia e poco frequentata Valle Scura, fino ad arrivare nelle vicinanze di una baita. Risaliamo ora lungo una sorta di vallone, puntando verso la parete rocciosa del Monte di Tonale; piegando verso sinistra, risaliamo i dolci pendii che permettono di arrivare sulla Cima Orobie. Affrontiamo con attenzione il ripido canalino, per poi continuare la divertente sciata, fino a lambire le sponde del Lago Piano delle Casere. Dopo aver ripellato, ci dirigiamo verso il Rifugio Laghi Gemelli e successivamente al Passo di Mezzeno, da dove ripercorrendo esattamente l’itinerario di salita, ritorniamo al punto di partenza. L’itinerario è molto impegnativo: 2100 mt. di dislivello con uno sviluppo di 23 chilometri.

Gita effettuata il 29.03.2014

Tschima da Flix mt. 3316 (Engadina CH)

Bella gita che si sviluppa sulle montagne della Svizzera, in un ambiente eccezionale e con panoramiche molto particolari sulle Alpi. Parcheggiata l’auto poche centinaia di metri oltre lo Julier Pass, muoviamo i primi passi lungo l’ampia valle, puntando alla Fuorcla D'Agnel, (mt. 2983) situata a destra del Piz d'Agnel.  Una volta raggiunto scendiamo sul versante opposto perdendo un centinaio di metri, per poi piegare decisamente a sinistra tagliando il pendio con un lungo traverso. Puntiamo ora alla Fuorcla da Flix, (mt. 3065) e una volta raggiunta rimontiamo la larga dorsale che termina sulla cima della Tschima da Flix, a mt. 3316. La divertente sciata inizia proprio dalla vetta: attraverso una serie di ripidi versanti, intervallati da alcuni falso piani, si perde quota lungo la Val Calderas aggirando il massiccio appena salito. Nelle vicinanze della Chamanna Jenatsch ripelliamo, risalendo con un lungo sviluppo il dislivello che separa dalla Fuorcla D'Agnel. Ora non rimane che ripercorrere indicativamente l’itinerario di salita, cercando i pendii migliori fino al parcheggio.

Gita effettuata il 08.03.2014

Il video del percorso

Tschima da Flix mt. 3316

Monte Bregagno mt. 2107 (Lago di Como)

Itinerario consigliato, specialmente  quando le condizioni  di pericolo valanghe in quota è elevato; esso non presenta particolari difficoltà alpinistiche, comunque qualche versante va affrontato con attenzione. Vista l’esposizione meridionale e l’altitudine moderata, è consigliabile verificare la situazione della neve. Davvero superbo il panorama offerto dalla lunga balconata naturale: il colpo d’occhio è notevole sul gruppo delle Grigne, sulle vicine alpi svizzere e sul Lario, compagno inseparabile della gita. In auto scendiamo lungo la Strada Regina fino a Rezzonico, dove imbocchiamo a destra una ripidissima stradina a tornanti. Passiamo in successione le frazioni: Soriano, Lucena, Gallio e Noledo, fino ai Monti di Gallio a circa 1000 mt. Dipendendo dal livello della neve, infiliamo gli sci passando da un alpeggio e per un boschetto di betulle. Guadagniamo velocemente quota zizzagando sul pendio che conduce ad una selletta, proseguendo poi, sempre su pendenze sostenute, sulla larga dorsale che conduce al Monte Bregagnino, a mt. 1905. Un lungo traverso semi pianeggiante, intervallato da una piccola perdita di quota, conduce alla larga pala finale della panoramica vetta del Monte Bregagno, situata a 2107 mt di quota. La discesa, ripercorrendo l’itinerario di salita, simula un lungo tuffo nel lago, rendendo la gita molto spettacolare.

Gita effettuata il 22.02.2014
GUARDA LA GITA in versione MTB: clicca qui

Il video del percorso

 Monte Bregagno mt. 2107
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