Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Brentino (VR)
- LUOGO ARRIVO: Brentino (VR)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 6,35 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 61,9
- DISLIVELLO: 2479 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: ESTREMAMENTE IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dal Rif. Chierego alla Cima Telegrafo 50% - dalla Cima Telegrafo a Brentino 80% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Fiori del Baldo - Chierego - Telegrafo
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: fontane nei paesi
- CARTINE: KOMPASS N° 129 / Monte Baldo
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO PUBBLICATO IL: 02.08.2022
- NOTE: INDISPENSABILE LA TRACCIA GPS E UNA FULL
Parcheggio consigliato
Descrizione
Incredibile percorso che si snoda nella zona del Lago di Garda, dove è noto che gli amanti della MTB possono divertirsi, pedalando fra la fitta rete di sentieri e piste ciclabili: molti itinerari corrono comodamente lungo le sponde del lago mentre altri sono decisamente più arditi ed emozionanti, ma indubbiamente più faticosi. Quello che abbiamo scelto per questa trasferta è probabilmente uno fra i più audaci, sia per lunghezza che per dislivello: esso richiede un grande e prolungato dispendio di energia fisica che va ad esaurirsi piano piano tra interminabili salite e discese molto impegnative e tecniche. Grazie alle grandi soddisfazioni ricevute e alla sensazione di concludere la pedalata “completamente vuoti”, questa è certamente una di quelle gite che non si dimenticano tanto presto. Già salendo in autostrada ammiriamo l’inconfondibile sagoma del Monte Baldo, vista dalla sponda veneta, ma l’obiettivo di giornata è la seconda cima in ordine d’altezza del massiccio: la Punta Telegrafo, situata a 2200 metri di quota, è sicuramente una fra le più affascinanti e frequentate della zona. ATTENZIONE: per seguire senza problemi di orientamento questo itinerario, E’ INDISPENSABILE l’utilizzo della traccia GPS!
Lo start avviene nella Valle dell’Adige presso il posteggio vicino alla chiesa di Brentino (170 m) oppure dal parcheggio libero, a fianco della statale sottostante. I primi 14 chilometri circa corrono con poco dislivello fra vigneti e lungo ciclabili, sterrate, strade poco battute e sentieri fino a raggiungere Caprino Veronese (km. 14,8 – ore 0,50 – 274 m di dislivello), dove ha inizio l’interminabile scalata. La stradina asfaltata che fin da subito diventa impegnativa, passa da Braga (593 m) e Pradonego; in seguito affrontiamo rampe in cemento estremamente ripide che ci conducono ad incrociare nuovamente l’asfalto.
Ora, pedalando in modo più fluido, passiamo dalle malghe: Ime (km. 24,6 – ore 2,10 – mt. 1055 di dislivello), Valfredda e Topei, dove il percorso si trasforma in sterrato (segnavia nr. 64). Il lungo traversone che aggira le pendici della montagna, perdendo un po’ di quota in un paio di tratti, inizia ad offrire viste sempre più ampie sul Lago di Garda. Giunti in località Due Pozze (1280 m) - (km. 33 – ore 2,50 – 1315 m di dislivello) parte una stradina bianca caratterizzata da pendenze costanti e mai eccessive ma la progressione, per circa due chilometri, risulta parecchio faticosa a causa del fondo sassoso.
Proseguendo in un lunghissimo taglio raggiungiamo prima il Rifugio Fiori del Baldo (1850 m) - (km. 38,9 – ore 3,40 – 1925 m di dislivello) e più sopra, dopo un tornate, raggiungiamo il Rifugio Chierego. Guardando di fronte a noi notiamo chiaramente l’interminabile tracciato della mulattiera militare scolpita nel pascolo che sembra essere senza fine. Continuiamo senza scoraggiarci e, dove il selciato diventa più sconnesso e sassoso, alterniamo alcuni tratti con la bici a spinta. Passati dalla Bocchetta del Coal Santo raggiungiamo il Passo del Camino (2128 m) dove, infilandoci in una sella scavata nella roccia viva, ci troviamo sul versante atesino del Monte Baldo.
Siamo ora sul sentiero “Vetta delle Buse”, il tratto più spettacolare dell’escursione: esso corre in costa sul versante molto scosceso e roccioso fra particolari guglie dolomitiche, assai caratteristiche (è molto esposto ma abbastanza largo per transitare senza rischio). Nonostante l’ambiente risulti parecchio severo ed al primo colpo d’occhio parrebbe impossibile passare in sella ad una MTB, pedaliamo sul fondo molto sconnesso e sassoso, prestando grande attenzione, fino al bivio che porta al Rifugio Telegrafo. Dopo circa 15 minuti di portage tocchiamo la croce di Punta Telegrafo, punto panoramico situato a 2200 m di quota (km. 43,5 – ore 4,40 – 2389 m di dislivello), dove godiamo di un’impareggiabile vista sul Lago di Garda e sulla Valle dell’Adige.
Dopo esserci goduti il momento e riposati dalle fatiche, ci prepariamo per la discesa. ATTENZIONE: buona parte del tracciato di discesa è estremamente tecnico ed impegnativo: è indispensabile possedere grande maestria e sicurezza nella conduzione della MTB! Passando sopra il rifugio ripercorriamo il tracciato precedente e incontriamo il sentiero CAI nr. 657 che, da subito, si presenta molto tecnico e difficile: grossi sassi smossi, radici sporgenti, pendenze sostenute ed alcuni gradini non permettono errori obbligandoci, in diverse occasioni, con la bici a mano.
Ad un tratto raggiungiamo la strada asfaltata che, in breve, arriva al Rifugio Novezzina (1235 m) - (km. 48,3 – ore 5,15): fiancheggiamo il sottostante osservatorio astronomico e continuiamo fino a raggiungere il sentiero CAI nr. 660, dove ci attende un lunghissimo single track a strapiombo sulla Valle dell’Adige. Nella prima parte lasciamo correre velocemente le nostre ruote ma presto il sentiero riprende a diventare impervio, difficoltoso ed estremamente tecnico: impegnativi ostacoli naturali di ogni genere (in alcune occasioni da superare a piedi) ed una fitta sequenza di tornanti, mettono a dura prova le nostre braccia già stremate. Distrutti fisicamente, ma consapevoli di avere portato a termine una grande sfida, chiudiamo velocemente questa indimenticabile esperienza.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Traccia GPS
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
Il giudizio dei bikers
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