Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Cesana Torinese (TO)
- LUOGO ARRIVO: Cesana Torinese (TO)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 5,30 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 38
- DISLIVELLO: 2176 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: da Pra Claud alla vetta 80% - nel restante percorso 98%
- STAGIONI CONSIGLIATE: estate
- RIFUGI D’APPOGGIO: nessuno
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Cesana - Pra Claud - Claviere
- CARTINE: Carta Sentieri Alta Valle Susa 1:25000 Fraternali Editore
- PERCORSI ALTERNATIVI: da Claviere ci sono alcune alternative per ritornare al punto di partenza
- PERCORSO EFFETTUATO IL: 17.08.2013
- NOTE: Consigliata una full - Molto utile la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione
Questo itinerario, di grandissimo interesse, ha come meta la vetta del Monte Chambron che, con i suoi 3130 mt., svetta solitaria e maestosa a cavallo fra l’alta Valle Susa e la Francia. Per un biker è certamente un’esperienza forte e unica: non dovrebbe mancare nel bagaglio personale, da provare almeno una volta nella vita. E’ inutile dire che per affrontare un percorso di questo tipo sono indispensabili: un notevole allenamento, preparazione fisica, grande sicurezza nella conduzione della MTB e la consapevolezza di dover spingere la bici anche per lunghi tratti. Punto di partenza è Cesana Torinese (1358 m), sulla SS 24 del Monginevro, dove depositiamo l’auto nell’ampio parcheggio degli impianti di sci. Non si possono nascondere una sorta di timore e concentrazione: quasi 2000 m, sopra le nostre teste, ci aspetta la fortezza militare più alta d’Europa che sembra davvero irraggiungibile.
Attraversata la bella cittadina, saliamo brevemente cercando il “Sentiero Balcone”, segnalato da bolli rossi; tranne un paio di brevi strappetti da fare a piedi, il tracciato corre veloce costeggiando successivamente la Dora Riparia, portandoci fra le case di Fenils (1276 m). Attraversiamo il ponticello e giriamo a sinistra, andando incontro a: 1850 m di dislivello in 14 km, pendenze che raramente sono inferiori ai 15-20 %, ricalcando ben 72 tornanti. Una bella stradina sterrata conduce abbastanza agevolmente alla Borgata Pra Claud (1589 m - acqua) per poi continuare lungo una serie di curve, nel bosco. Un breve tratto pianeggiante, scavato in un canale selvaggio e franoso, conduce alla Grange Quagliet (1880 m) da dove, zizzagando lungo il soleggiato pendio, guadagniamo velocemente quota su pendenze sempre più impegnative. Giunti a Roccia Tagliata, superiamo a piedi un caratteristico passaggio inciso nel ripido costone roccioso e proseguiamo passando per il Piano dei Morti.
A causa del fondo sempre più sassoso, pedaliamo solamente per brevi intervalli in un paesaggio quasi irreale. Mentre saliamo con molta fatica, a spinta, vediamo la cima che si trova ancora parecchio in alto, ma non bisogna demoralizzarsi: oltre il Colle dello Chaberton, situato a 2674 m, grazie al fondo migliore e a pendenze più accettabili, è possibile stare quasi sempre in sella. Passiamo fra i resti dei trinceramenti in filo spinato e casermette arroccate, per poi giungere sulla larghissima spianata sommitale. Siamo finalmente sulla vetta del Monte Chaberton a quota 3130 m e la soddisfazione è davvero grande: il panorama che spazia a 360° è ineguagliabile. Nel gradone sottostante, ammiriamo le otto torri in muratura sulle quali erano montati cannoni girevoli, realizzate a fine 900, come difesa contro la Francia.
Ritornati velocemente al Colle dello Chaberton, scendiamo sul versante del Monginevro, fino al Vallone Rio Secco, lungo un sentiero ripido ed impegnativo che digrada in modo repentino fra rocce e ghiaioni, limitando solamente a brevi tratti quelli ciclabili. Arrivati sul pianoro, nelle vicinanze di uno skilift, scavalchiamo il torrente seguendo, per poco, la sterrata che porta facilmente al Colle del Monginevro. Cerchiamo con attenzione un tratturo che curva a sinistra, indirizzandoci verso una baita isolata (acqua); passiamo sulla sinistra orografica del rio imboccando il sentiero, non molto frequentato, che corre inizialmente sopra la sponda, infilandosi poi nella pineta, in un ambiente molto bello. Dopo aver attraversato un ponticello di legno giungiamo sulla statale fra le case di Claviere (1760 m) dove pieghiamo a sinistra, fino alla chiesa. A questo punto abbiamo tre possibilità: A) seguire per 6 km. la strada asfaltata fino a Cesana; B) girare a destra e salire a La Choche, per poi tornare al punto di partenza lungo le piste di sci; C) continuare a seguire il percorso della mitica Iron Bike.
La terza è sicuramente la scelta più impegnativa, sotto tutti i punti di vista, ma di grandissima soddisfazione per l’incredibile paesaggio naturale, in cui corre. Seguendo le indicazioni “Ponte Tibetano” ci troviamo nella parte sommitale di un impressionante canyon, profondo anche più di 90 m, dove è stato realizzato il Ponte Tibetano più lungo del mondo (469 mt.). Con molta attenzione, scendiamo ripidamente con la bici a mano, (scalinata) fino a toccare le sponde del torrente; continuiamo ora lungo il corso delle Gorge di San Gervasio, pedalando per buoni tratti sul sentiero intervallato da passerelle artificiali, fino a ritrovarci sull’asfalto. Poco più avanti, infiliamo a destra una sterrata che sale brevemente, per poi seguire in discesa, una serie di larghi e rilassanti tornanti che riportano al fondovalle, alle porte di Cesana, chiudendo così l’incredibile tour che rimarrà fra i nostri ricordi più belli.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
Il giudizio dei bikers
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