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La selvaggia Val Parina

Grande avventura in un angolo della Val Brembana: scenario isolato dal sapore selvaggio e unico

Caratteristiche


  • LUOGO PARTENZA:   San Pellegrino Terme (BG))  
  • LUOGO ARRIVO:   San Pellegrino Terme (BG) 
  • TEMPO DI PERCORRENZA:   ore 5,30 effettive
  • LUNGHEZZA PERCORSO:   km. 48,4
  • DISLIVELLO:   mt. 1180
  • GRADO DI DIFFICOLTA’:   IMPEGNATIVO
  • CICLABILITA’:   sul sentiero 70 % - nel restante percorso 100 % 
  • STAGIONI CONSIGLIATE:   tarda primavera - estate - autunno
  • RIFUGI D’APPOGGIO:   passaggio nei paesi
  • ACQUA LUNGO IL PERCORSO:   fontana a Galleria, Serina e Valpiana
  • CARTINE:   KOMPASS N° 104 - Foppolo / Valle Seriana
  • PERCORSI ALTERNATIVI:   nessuno
  • PERCORSO REVISIONATO IL:   01.08.2020

Parcheggio consigliato


Descrizione

ImmagineSerina
Solamente l'idea, scendere  "La selvaggia Val Parina" con la MTB, seguendo interamente il sentiero marcato CAI n° 259 che, da Zorzone, porta ai Piani di Scalvino, sembrerebbe impossibile. Probabilmente è pensiero comune credere che, quell'angolo di Val Brembana, non sia accessibile e percorribile a causa della sua morfologia e dell'ambiente selvaggio; forse per questi motivi, oppure anche per la difficile logistica del percorso, è difficilissimo incontrare persone in quei posti. Per chi decidesse di provare quest'avventura dev'essere chiaro che, qualunque problema, di natura meccanica o fisica, potrebbe costare molto caro: non ci sono percorsi alternativi, non c'è copertura di segnale per i cellulari, non si incontrano persone…. si è completamente isolati e senza la possibilità di avere aiuti. Importantissimo perciò è: organizzare la gita in più persone, lasciare informazioni sui tempi di percorrenza, portarsi tutto il materiale necessario in caso di guasti, avere la certezza di bel tempo e terreno asciutto.

ImmagineDirezione Cappelleta di Petta
La preparazione fisica e le capacità tecniche non sono sicuramente da sottovalutare: lo sviluppo, il dislivello e il terreno, alcune volte non facile, lo impongono. La partenza di questo grandioso percorso avviene da San Pellegrino Terme (mt.358); arrivando da Bergamo, al primo semaforo giriamo a destra, attraversiamo il ponte e, dopo pochi metri, entriamo nel grande parcheggio in Via Piazzo. Iniziamo la nostra "selvaggia pedalata" percorrendo praticamente, in piano, la pista ciclabile della Valle Brembana fino ad Ambria dove, allo stop, curviamo a sinistra sulla S.P. nr. 27 della Valle Serina. Superati i caratteristici "Orridi", arriviamo alla Fraz. Galleria (fontana) e procediamo verso il Passo di Zambla; oltre Algua la strada inizia a salire, ma fino a Serina (mt. 720) è costante e ben pedalabile. Giunti al tornante all'inizio del paese, anziché seguire la strada provinciale, continuiamo diritti su pendenze impegnative, attraversando per intero il caratteristico centro, (km. 14,5 - ore 1,05 - disl. mt. 479) visitando alcuni angoli veramente belli (fontane). Ad uno stop, pieghiamo a sinistra sulla strada principale solitamente poco trafficata; più avanti, ad un incrocio situato su un tornante, continuiamo verso Oltre il Colle.

ImmagineVal Parina
 Prendendo quota, abbiamo una bella vista panoramica: sulla verde Val Serina, sul paese di Serina e, guardando in alto, sul versante del Monte Alben. Alle ultime case di Valpiana a mt. 1020 (fontana), dove la strada spiana completamente, vale la pena fermarsi un momento perché guardando in basso, sul versante opposto, vediamo l'imbocco della Val Parina, caratterizzata dalla piccola Cappelletta bianca di Petta; mentre in alto, ammiriamo i Monti Menna e Arera. Una tranquilla pedalata ci porta a Oltre il Colle (mt. 1030) dove, prima della chiesa, troviamo un bivio (km. 20,0 - ore 1,35 - disl. mt. 697); girando a sinistra, in direzione Zorzone, una veloce e ripida discesa a tornanti, permette di arrivare sul fondo valle. Risaliamo per circa 200 mt. dopodiché, prima del tornante, imbocchiamo la stradina sterrata, a sinistra in discesa, verso una sbarra in metallo. Poco sotto, passiamo vicino ad un grande capannone dismesso; nell'angolo del piazzale ci infiliamo nel bosco e seguiamo il bel sentierino che, con buone pendenze e qualche passo a piedi, raccorda con quello principale marcato CAI n° 259, che parte da Zorzone, proprio prima di una cappelletta.

ImmagineVal Parina
La salita moderata, permette di catturare alcuni scorci panoramici, sull'imbocco della valle e più avanti, arroccata su uno sperone roccioso vediamo il profilo della bianca Cappelletta di Petta. Arrivati alla cappelletta (km. 24,4 - ore 2,10 - disl. mt. 825)  è facile farsi rapire dall'ambiente "spirituale": con un po' di fantasia, ricorda un piccolo monastero Tibetano. Il posto merita una sosta: girando dietro alla costruzione, abbiamo una vista veramente caratteristica e particolare, sulla parte alta della verdissima Val Parina. Tenendo come riferimento, per tutto il percorso, le bandierine CAI nr. 259, riprendiamo l'itinerario un pò stretto dalla vegetazione che, con andamento saliscendi ed alcuni passi, porta ad un sasso con una croce metallica, da dove andiamo a spinta per circa 5 minuti. (Nella parte alta della valle ci sono alcuni piccoli alberi di traverso sul sentiero, ma sono facilmente superabili). Ritornati in sella, il bellissimo sentiero con il fondo liscio, conduce sopra una macchia erbosa con alcuni casolari della Fraz. Prati Parina a mt. 826. L'ambiente naturale che ci circonda è veramente particolare; se non fosse per la cartina, su cui vediamo dove è localizzata la valle, sembrerebbe di essere in qualche famosa foresta.

ImmagineVal Parina
Anche se  immersi in questo mondo da favola, non bisogna lasciarsi prendere la mano dalla velocità e non sottovalutare l'imprevisto che potrebbe presentarsi in ogni momento; vale la pena godersi questo paradiso, metro per metro, magari con soste frequenti. Se percorso durante la stagione estiva, non è da sottovalutare il pericolo di incontri indesiderati come le vipere che, in questi posti, si sentono di casa. Più avanti, con l'aiuto di alcune catene di sicurezza superiamo alcuni pezzi molto esposti e strapiombanti sulla valle, dove l'attenzione deve essere al massimo. Il percorso è vario e divertente: cambia rapidamente tratti veloci con fondo scorrevole, passaggi fra roccette con la MTB a mano, discese  più o meno tecniche. Arrivati ad una biforcazione, (km. 29,9 - ore 3,15 - disl. mt. 1002) seguiamo l'indicazione a sinistra per Scalvino da dove  inizia una bella discesa, con pezzi veloci e rettilinei.

ImmagineVal Parina
Successivamente siamo ad un bivio, dove dobbiamo prestare attenzione, nel seguire il tracciato che sale a destra, verso un ripido, sassoso  strappetto, ignorando quello che scende rapidamente in direzione della valle. Siamo ora nel tratto più pericoloso e delicato, dove cautela e massima attenzione sono una priorità: lo stretto sentiero taglia lo strapiombante versante che precipita sulla valle, attraversando una serie di canalini verticali, con colate di ghiaia, dove sono posizionate alcune catene di sicurezza (anche se pianeggiante è consigliabile procedere a piedi). Poco più avanti il sentiero corre a fianco delle acque, permettendoci di scendere a piedi per un'invitante sosta, proprio sul greto del torrente. Siamo al capolinea della piccola ferrovia che, un tempo, veniva utilizzata per trasportare minerale e legname, con dei piccoli vagoncini. Il paesaggio è di una bellezza unica: il fondo della valle si stringe, le pareti, in alcuni punti, quasi si toccano e l'erosione dell'acqua sulle rocce, regala sagome e marmitte molto affascinanti.

ImmagineVal Parina
Continuando lungo il tracciato della ferrovia che si sviluppa quasi completamente in piano, scavalchiamo alcuni ponti e passiamo in due gallerie. Negli ultimi anni il fondo, seppur pianeggiante, è notevolmente peggiorato: a causa dei moltissimi sassi rotolati sull'itinerario e per i vecchi binari che intralciano il passaggio e la pedalata, in più punti, non è ciclabile. Fra torrioni e guglie, arriviamo in discesa alla Bocca di Parina, situata alla biforcazione con il Fiume Brembo e risaliamo, in piano, fino ad un incrocio che seguiamo a destra, sul largo sentiero scavato. Attraversata una spianata sabbiosa, più avanti, affrontiamo l'ultima fatica, superando alcune decine di metri di dislivello con la MTB a spinta; una bella discesa porta rapidamente all'Agriturismo Ferdy, (km. 37,0 - ore 4,55 - disl. mt. 1174) dove, scavalcando  il ponte in ferro, ci si trova sulla pista ciclabile della Val Brembana. Percorriamo per 11,5 km. la rilassante pista in discesa che, attraversando Orbrembo e San Giovanni Bianco, riporta a San Pellegrino Terme e al punto di partenza. Se affrontato con spirito di scoperta e con  l'entusiasmo nel godere dell'immensa bellezza naturalistica, quest'angolo di Val Brembana resterà fra i ricordi più belli, del nostro bagaglio di bikers.

Buona pedalata e buon divertimento.


Altre informazioni

Tracciato Google Earth
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Traccia GPS
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Altimetria
Profilo di elevazione con pendenze
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Foto

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