Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Grosio (SO)
- LUOGO ARRIVO: Grosio (SO)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 5,30 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 33
- DISLIVELLO: mt. 1826
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: nell'ultimo km. di salta 5% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: fine primavera - estate - inizio autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Albergo Passo Mortirolo
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Grosio e poco prima del Passo Mortirolo
- CARTINE: KOMPASS N° 96 - Bormio, Livigno, Corna di Campo
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO EFFETTUATO IL: 25.06.2013
- NOTE: Consigliata una full – Specialmente nella parte in discesa, è molto utile la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

Paesaggi mozzafiato e adrenalina pura, sono
questi i due ingredienti essenziali per chi vuole letteralmente tuffarsi
dai 2500 mt. del Monte Varadega, ai 650 mt. di Grosio. “La Tornantissima”:
dopo la faticosa scalata al mitico Passo del Mortirolo e la successiva
arrampicata su strada militare, un numero interminabile di curve strette
disegna una cerniera immaginaria, incisa sui ripidi versanti dei monti
valtellinesi. Dalla Strada Statale nr. 38 del Passo Stelvio imbocchiamo l’uscita per Grosio
(656 mt.); percorriamo il rettilineo che taglia il paese, andando a
parcheggiare nel piazzaletto sulla sinistra, poco prima di una grande
fontana. Iniziamo a pedalare in direzione Bormio ma, appena dopo una
curva, prima di un deposito di materiale edile, scendiamo a destra lungo
la stradina sterrata che, passando per i campi, porta sulla via
sottostante.

Giriamo per poco a destra e poi subito a
sinistra, andando ad attraversare il ponte sull’Adda che si infila sotto
la superstrada. La bella stradina tagliata nel bosco che, da subito,
presenta pendenze molto impegnative, raggiunge il Santuario della Madonna di Pompei,
da dove si ha una splendida vista sul versante retico di: Grosio,
Grosotto, sulla Val Grosina e sul corso del fiume Adda. Ad un bivio ci
colleghiamo con l’altro tragitto che parte da Mazzo in Valtellina; la
leggendaria salita del Giro d’Italia, con una serie di tornanti, conduce
al Passo del Mortirolo, a 1852 mt. di quota (km. 14,1 - ore 2,05 - mt. 1171 di dislivello). Superato il valico, scendiamo per meno di un chilometro in direzione Monno e, subito dopo la Malga Agriturismo Mortirolo, al bivio giriamo a sinistra in piano, verso Pianaccio e Malghe Varadega.

Dopo circa 1,5 km., in concomitanza di un cartello di legno con la scritta Malga Varadega e di una freccia indicante Baitello Varadega, giriamo
a sinistra in salita, abbandonando l’asfalto. Al termine della facile
sterrata, (circa 700 mt.) prende il via una stradina militare; con
pendenze molto impegnative, affrontiamo la lunga salita, dove il fondo
in parte sconnesso rende faticosa la progressione. Solamente chi ha
gambe ben allenate riesce a stare in sella; a questo punto possiamo
pensare che il Mortirolo sia servito solamente come riscaldamento. Oltre
un breve tratto pianeggiante, proseguiamo riportandoci sul versante
valtellinese della montagna. Poco dopo un bivio, dove curviamo a destra
verso Monte Varadega, ha inizio l’ultimo pezzo che si sviluppa fra
pietraie, dove non ci sono altre possibilità che spingere la MTB, per
circa 15 minuti.

Raggiunta la quota massima dell’itinerario, (km. 21 - ore 3,45 -
mt. 1820 di dislivello) di poco sotto i 2500 metri, riconoscibile da
una serie di frecce direzionali e da una targhetta indicante “La
Tornantissima Trail”, possiamo ammirare l’incredibile panorama: le Alpi
della Valtellina dominate dal Pizzo Bernina e, ai nostri piedi, con una
vista quasi aerea, Grosio adagiato sul fondovalle. Con molta prudenza e
cautela, ci buttiamo verso l’entusiasmante picchiata, lungo il veloce
zizzagare disegnato sul ripido pendio erboso del Monte Varadega (in
direzione Grosio, segnavia CAI n° 450). Per affrontare la
vertiginosa discesa, in sicurezza, sono indispensabili: un’ottima
preparazione tecnica, capacità e abilità nella conduzione della mountain
bike.

Prima di una grossa croce, (Cros de l’Alp)
ad una biforcazione abbandoniamo la traccia principale, piegando
decisamente a destra, infilandoci nel bosco. Perdiamo velocemente quota,
seguendo una serie interminabile di tornanti, guarniti da innumerevoli
ostacoli naturali: sassi smossi, gradoni, radici e salti, tutti elementi
che rendono esaltante e divertente la guida della MTB. L’ultimo tratto
si sviluppa lungo una difficile mulattiera che, se bagnata, può
diventare molto insidiosa. Giunti sul piano nella valle dell’Adda,
seguiamo la strada asfaltata che, passando sotto il viadotto, riporta
rapidamente a Grosio, punto di partenza.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
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