Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Anfo - Valle Sabbia (BS)
- LUOGO ARRIVO: Anfo - Valle Sabbia (BS)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 4,00 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 29,4
- DISLIVELLO: 1305 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dal bivio al termine della discesa dal Forte Cima Ora al Monte Breda 60% - nel restante percorso 100%
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera, estate e autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rifugio Rosa Baremone
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: rare fontane
- CARTINE: KOMPASS N° 103 - Le Tre Valli Bresciane
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO PUBBLICATO IL: 29.08.2018
- NOTE: fattibile con una front - utile la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione
Magnifica gita nella bresciana Valle Sabbia, lungo un balcone naturale senza pari sul Lago d‘Idro, in un territorio che unisce ambiente selvaggio e strutture fortificate di grande importanza storica. I punti di forza dell’itinerario sono sicuramente: la visita al Forte di Cima Ora, imponente fortificazione della prima guerra mondiale, la lunga cavalcata sul costone del Monte Breda, con panoramiche mozzafiato sopra il Lago d’Idro e l’interminabile single track fino sulle sponde del lago. La partenza avviene proprio a filo d’acqua, nel comodo e gratuito parcheggio in Via Rimembranza; muoviamo le prime pedalate fra le case di Anfo (400 m) verso la SS 237 che seguiamo per un centinaio di metri, a destra.
Ora imbocchiamo la stradina a sinistra per Via Santa Petronilla, in direzione Passo Maniva, da dove ha inizio la salita lunga circa 12 km. tutta su asfalto, ma senza traffico. Saliamo nella boscosa valle solcata dal Torrente Re, in un ambiente molto particolare che scopriamo lentamente, tornante dopo tornante, con ritmo regolare, grazie alle pendenze molto costanti. La serpentina di curve, chiamata dai ciclisti “piccolo Stelvio”, porta al Rifugio Rosa Baremone a 1450 m (km. 11,7 – ore 1,40 – 1040 m di dislivello); ritornati sui nostri passi fino al bivio, infiliamo a sinistra la strada militare prima con andamento in falsopiano, poi con inclinazione più decisa, sfiorando la casamatta si conclude sulla Cima Ora a 1535 m.
Dalla copertura del mastodontico forte ormai in rovina, risalente alla Prima Guerra Mondiale, è possibile catturare una vista sullo specchio d’acqua e sulla confinante Valle del Caffaro. Ripercorriamo la traccia precedente fin dove spiana quando, in corrispondenza di una larga curva, ci immettiamo a sinistra sul sentiero indicato come “N° 1- Monte Suello”. Qualche minuto con la MTB a spinta e si arriva al tratto più adrenalinico, esposto e delicato: scavato nella roccia, molto stretto con il lato a valle assai ripido, dove l’attenzione deve essere massima. Per godersi in tranquillità questo particolare attraversamento, il consiglio è di percorrere i pezzi più insidiosi con la bici a mano.
Ad un piccolo colletto merita “un salto” al vicino punto panoramico, (km. 15,4 – ore 2,35 – 1180 m di dislivello) dove, con il Lago d’Idro ai nostri piedi, le fotografie si sprecano. Ritornati nuovamente al valico, pieghiamo per due volte consecutive a destra, dove incontriamo un tratturo ed alcune indicazioni: “Le Pozze – Bagolino”. Ad una casa isolata è possibile seguire il tracciato indicato verso Cima Breda, evitando così di entrare nella proprietà privata. Nonostante il fondo non sia sempre scorrevole, puntiamo verso il Monte Breda che raggiungiamo con un ultimo sforzo; dopo una decina di minuti con la MTB a spalla, siamo sul punto sommitale, a 1503 m, (km. 16,4 – ore 3,05 – 1245 m di dislivello) dove ad indicare la vetta troviamo una modesta croce di legno.
Iniziamo la discesa sul versante che guarda la Valle Sabbia, lungo l’itinerario tracciato appena sotto lo spartiacque, affrontando ancora alcuni brevi saliscendi. Quando siamo proprio sul filo del crinale, la pendenza si accentua e il sentiero diventa parecchio scavato e smosso, obbligandoci a pochi minuti a piedi; il tutto però è attenuato da viste esagerate sul lago, adagiato nel luminoso bacino idrografico. D’ora in poi ci aspetta un lungo e fantastico “scodinzolo”, disegnato magistralmente nel bosco che, con ottimo fondo, conduce appena sopra la statale del Passo Croce Domini. Improvvisamente pieghiamo verso destra, superiamo alcuni metri non fattibili in sella, per poi infilare uno spettacolare e velocissimo sentierino in leggera pendenza che compie un lungo traverso, in senso contrario al precedente.
Al termine della fantastica corsa, sfioriamo la chiesetta di Sant’Antonio, (km. 24,1 – ore 4,00 – 1250 m di dislivello) ritrovandoci in breve con le ruote sulla SS 237; costeggiamo per poco le sponde del lago poi, per evitare il traffico, saliamo a destra sulla stradina che conduce nelle vicinanze di Anfo. Il rientro al punto di partenza avviene in modo rilassato, lungo la ciclabile, rasentando le rive dello specchio d’acqua, protagonista assoluto di questo indimenticabile itinerario ad anello che ci ha regalato particolari vedute dall’alto.
Buona pedalata e buon divertimento
Buona pedalata e buon divertimento
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
Traccia GPS
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
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