Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Passo dell'Aprica (SO)
- LUOGO ARRIVO: Passo dell'Aprica (SO)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 5,50 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 42,2
- DISLIVELLO: 1565 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: MOLTO IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: 99% (tratti a piedi in totale 10 minuti)
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: nessuno
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: alcune fontane e ruscelli
- CARTINE: KOMPASS N° 94 - Edolo / Aprica
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO PUBBLICATO IL: 25.07.2019
- NOTE: utile una full e la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione
Ogni biker, quando percorre un nuovo itinerario, spera che la gita venga valorizzata da una bellissima discesa, così che gli venga ripagata la fatica impiegata per raggiungere il punto più alto. In questo caso invece, il resoconto alla fine della gita è esattamente il contrario: la particolarità dell’escursione è rappresentata dall’ultimo tratto in salita che, correndo sopra i 2000 m di quota, permette di pedalare su di un sentiero riadattato per le MTB, superando 400 metri di dislivello in 11 km. di sviluppo. La traccia è inserita sul versante orobico valtellinese, in un ambiente da 5 stelle: muove le prime pedalate dal Passo dell’Aprica per poi risalire lungo le piste da sci, con panoramiche sul valico che collega la Valtellina con la Val Camonica; successivamente s’incunea nell’affascinante Val Belviso dove, il severo profilo del Monte Torena, si specchia nelle acque del lago artificiale di Belviso.
Un ottimo posteggio per l’auto è il comodo parcheggio situato alla partenza della seggiovia del Baradello (1176 m), da dove ci dirigiamo verso l’imbocco della “Valeriana”, antica mulattiera che da Aprica porta a Corteno Golgi. Dopo un centinaio di metri svoltiamo a destra trovandoci, da subito, ad affrontare ripidi tratti cementati alternati ad altri sterrati, dove è possibile riprendere fiato. Raggiungiamo Bratte Basse e Alte fra accattivanti scorci sul passo sottostante e sull’ampia vallata e, poco più avanti, la stazione intermedia del Baradello. Curviamo a destra lungo la strada di servizio delle piste da sci che, dopo un attimo, s’impenna paurosamente rendendo la progressione molto faticosa, fino all’arrivo della Cabinovia Palabione (km. 6,4 - ore 1,10 - 545 m di dislivello).
Siccome la stradina a fianco è troppo verticale, zizzaghiamo sulla larga pista (andando a destra e a sinistra) come se avessimo gli sci d’alpinismo ai piedi infatti, grazie al fondo perfetto e all’erba bassa, riusciamo a raggiungere Malga Palabione tutto in sella. Superati altri due ripidissimi strappi compiamo un lungo traverso, fino quasi a toccare i pali della Seggiovia Piana Galli; scendiamo brevemente e, dirigendoci a sinistra, passiamo sotto l’impianto fino a sfiorare Malga Magnolta, dove seguiamo il tratturo pianeggiante che si dirige in Valle Belviso. Improvvisamente però ci troviamo a superare l’ultimo “muro” di giornata, spingendo la bici per meno di cinque minuti.
Uno splendida stradina pianeggiante taglia il versante del Monte Filone, regalandoci immagini incantevoli del profondo Lago di Belviso sbarrato a valle dall’imponente diga di Frera e della corona dei “colossi orobici” che lo dominano. Proprio sotto Malga Magnola, a 1985 m, finisce la sterrata (km. 11,1 - ore 2,20 - 915 m di dislivello) ed inizia l’incredibile sottile “nastro” che, in leggera ascesa come fosse una curva di livello, rimbalza fra canaloni e dossi. Anche se il sentiero è sempre abbastanza largo continuiamo, con le dovute cautele, in qualche tratto esposto lungo suggestivi passaggi scavati nella roccia.
Usciti dalla rada vegetazione in lontananza, proprio davanti a noi, vediamo il profilo del Passo Venerocolo, inserito fra i Monti Venerocolo e Venerocolino. Superando lunghi tratti attrezzati da catene che corrono sul fianco del Monte Frera ci troviamo a Foppo Alto (2200 m) dove, continuando sulla stradina militare, ci imbattiamo in un ambiente aspro ma nello stesso tempo affascinante, fra liscie pareti e massi giganteschi. L’interminabile tracciato pedalabile per intero grazie al buon fondo, termina al Passo di Venerocolo a 2315 m: depressione dello spartiacque fra Valtellina e Val di Scalve (km. 22,1 - ore 4,00 - 1320 m di dislivello).
Dopo uno sguardo al vicino laghetto, ci buttiamo verso la Val di Campo che per i primi 400 m di dislivello è molto tecnica, a causa di sassi smossi, ma superabile in sella con una buona dose di abilità. Giunti nel pascolo infiliamo un tratturo che passa fra Malga di Campo (1840 m) continuando poi con fondo sconnesso, fino al Lago di Belviso. Una pianeggiante e rilassante pedalata sulle sponde dell’invaso artificiale porta alla Diga di Frera (km. 30,7 - ore 4,55) e in seguito ci abbassiamo passando dal Rifugio Cristina (1260 m) e dalla località San Paolo, incrociando poi l’asfalto fino alla centrale idroelettrica di Ganda. Ora, per ritornare al punto di partenza, ci attende una fastidiosa salita che, in 5 km. compie 220 metri di dislivello. Con un ultimo sforzo ci riportiamo nel lunghissimo rettilineo che attraversa l’abitato di Aprica e, passando sotto l’arco, ci ritroviamo in breve al parcheggio.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Altimetria
|
Profilo di elevazione con pendenze
|
Galleria fotografica del percorso
Il video del percorso
Il giudizio dei bikers
Hai già fatto questo percorso? Dai il tuo voto da 1 a 5.
Hai bisogno di informazioni o vuoi comunicarci qualcosa in merito a questo percorso? Usa la pagina contatti.