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Piani d'Artavaggio - Rifugio A. Gherardi

La bella e verdissima Val Taleggio fa da cornice con il suo fascino e tradizioni a questo itinerario

Caratteristiche


  • LUOGO PARTENZA:   Sottochiesa ( BG )
  • LUOGO ARRIVO:   Sottochiesa ( BG ) 
  • TEMPO DI PERCORRENZA:   ore 3,15 effettive
  • LUNGHEZZA PERCORSO:   km. 37,1
  • DISLIVELLO:   mt. 1224
  • GRADO DI DIFFICOLTA’:   MEDIO IMPEGNATIVO
  • CICLABILITA’:   97 % 
  • STAGIONI CONSIGLIATE:   tarda primavera – estate - autunno
  • RIFUGI D’APPOGGIO:   Rif. A. Gherardi (tel. 0345-47302)  ai Piani dell’Alben è aperto tutto l’anno
  • ACQUA LUNGO IL PERCORSO:   fontane nei paesi attraversati
  • CARTINE:   KOMPASS  N° 105 – Lecco / Valle Brembana
  • PERCORSI ALTERNATIVI:   dal Rifugio Angelo Gherardi scendiamo per poco, andando ad infilare una cementata che parte verso sinistra, ammirando davanti a noi il Passo Baciamorti, sovrastato dal Monte Venturosa. Dopo un pianoro troviamo una baita con a fianco una pozza artificiale, da dove scendiamo lungo alcuni tornanti che conducono ad un breve falso piano nel bosco. L'ultimo tratto ci conduce ad un piazzale alla frazione Capo Foppa; percorriamo 200 mt. la strada, arrivando così in concomitanza dell’inizio del sentiero diretto al Rifugio A. Gherardi. 
  • PERCORSO REVISIONATO IL:   28.05.2022
  • NOTE:   Consigliata una MTB full

Parcheggio consigliato


Descrizione

ImmagineDirezione Piani d'Artavaggio
La bella e verdissima Val Taleggio, fa da cornice con il suo fascino e tradizioni, all'itinerario ad anello che ci apprestiamo a compiere. Da San Giovanni Bianco, risaliamo in auto la Val Taleggio fino a Sottochiesa, (mt. 758) dove all'inizio del paese, parcheggiamo nell'ampio parcheggio prima del distributore di benzina. Facciamo il pieno d'acqua alla fontana, e partiamo andando verso Olda, (acqua) fino al bivio dove giriamo a destra, in direzione Vedeseta, (acqua). Continuiamo su pendenze più sostenute, superando Avolasio, per arrivare al Culmine San Pietro situato a mt. 1260 (km. 13,4 - ore 1,00 - mt. 596 di dislivello), passo che collega la Val Taleggio con la Valsassina (200 mt a destra acqua). Scendiamo per 1200 mt. verso la Valsassina dove, sulla destra, vicino ad una piccola stazione metereologica, si stacca una sterrata molto bella e chiusa al traffico (sbarra).

ImmaginePiani d'Artavaggio
Si addentra con il fondo sempre pedalabile in un folto bosco, guadagnando quota con pendenza regolare, grazie ad alcuni tornati alternati a lunghi traversi. Usciamo dal bosco e giungiamo su un pianoro chiamato Piani d'Artavaggio: il panorama si apre, ed in lontananza scorgiamo la sagoma luccicante del Rifugio Nicola. Arrivati ad un incrocio nei pressi di una grande pozza, andiamo a destra, passando davanti all'Albergo Sciatori (km. 23 - ore 2,00 - mt. 1022 di dislivello). Proseguiamo per 100 mt., ed in concomitanza della prima curva abbandoniamo lo sterrato principale curvando a destra; passiamo sotto i pali del vecchio skilift, dirigendoci verso una traccia che sale nel pascolo (indicazioni inesistenti). Prende il via un sentiero che subito si trasforma in una striscia in cemento, larga circa un metro, molto ripida, ma superabile stando in sella, con un po' di grinta.  

ImmagineCasera Aralalta
Un successivo tratto in cemento, ci conduce ad un lungo traverso che taglia a mezza costa, la base del Monte Sodadura, offrendoci una bella vista panoramica sui Monti: Grignone, Grignetta, Resegone, sulla Costa del Pallio e sull'alta Val Taleggio. Alternando tratti in piano ad alcuni sali scendi, con buon fondo senza sassi, porta al Rifugio C. Battisti, ben visibile sulla dorsale che dovremo raggiungere. Spingiamo brevemente la bici per superare due tornantini; proseguiamo prima in discesa e poi un ripido strappo, da affrontare con il rapportino, porta alla Casera Aralalta a mt. 1730. Mentre pedaliamo scorgiamo la bandiera del Rifugio A. Gherardi, sul costone difronte a noi; più avanti, il bel sentiero panoramico perde rapidamente quota in una sorta di canalone, grazie ad una banda bitumata, per poi continuare fra il profumo intenso dei pini mugo.

ImmagineDirezione Rifugio A. Gherardi
Con un ultimo sforzo, arriviamo ai Piani dell'Alben; seguiamo la traccia nel pascolo, che si collega al sentiero verso la grande pozza,  ed in breve siamo al Rifugio A. Gherardi a mt. 1650 (km. 27,8 - ore 2,35 - mt. 1224 di dislivello). Dopo una sosta, che non esclude la possibilità di degustare il menù proposto, scendiamo brevemente lungo una carrareccia,  dove al termine di essa piegando decisamente a sinistra ha inizio l'alternativa descritta nelle note iniziali. Proseguiamo diritto qualche metro a piedi, da dove ha inizio un sentiero con segnavia CAI n° 120, caratterizzato inizialmente da grossi sassi sporgenti, ma poco dopo torniamo in sella, scendendo nel pascolo passando vicino alla Baita Foppa Lunga (attenzione ai pedoni). Seguiamo l'evidente percorso che corre lungo un pianoro; successivamente con qualche precauzione ed alcuni metri con la bici a mano, senza possibilità di errore giungiamo a Capo Foppa mt. 1307.

ImmagineRifugio Angelo Gherardi
Continuiamo a destra su asfalto per 1700 mt. prestando attenzione, ad infilare a sinistra, una stradina sterrata con una sbarra metallica, segnalata da una freccia che indica Cavrosen (km. 32,2 - ore 3,00), località situata nella bella e tranquilla conca erbosa. Davanti alla caratteristica casa proseguiamo entrando nel bosco e, mantenendo il percorso principale, arriviamo ad un trivia (indicazioni per S. Antonio); curvando a destra seguiamo il sentiero che, stretto fra le case di Grasso, (mt. 896) frazione vicino a Pizzino, termina sulla strada asfaltata. Ora non resta altro che dirigersi a sinistra, per raggiungere velocemente il punto di partenza, attraversando il centro di Sottochiesa.

Buona pedalata e buon divertimento.


Altre informazioni

Tracciato Google Earth
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Traccia GPS
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Altimetria
Profilo di elevazione con pendenze
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