Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Sottochiesa ( BG )
- LUOGO ARRIVO: Sottochiesa ( BG )
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3,15 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 37,1 km
- DISLIVELLO: 1224 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: 99 %
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera – estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rif. A. Gherardi (tel. 0345-47302) ai Piani dell’Alben
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: fontane nei paesi attraversati
- CARTINE: KOMPASS N° 105 – Lecco / Valle Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: dal Rifugio Angelo Gherardi scendiamo per poco, andando ad infilare una cementata che parte verso sinistra, ammirando davanti a noi il Passo Baciamorti, sovrastato dal Monte Venturosa. Dopo un pianoro troviamo una baita con a fianco una pozza artificiale, da dove scendiamo lungo alcuni tornanti che conducono ad un breve falso piano nel bosco. L'ultimo tratto ci conduce ad un piazzale alla frazione Capo Foppa; percorriamo 200 mt. la strada, arrivando così in concomitanza dell’inizio del sentiero diretto al Rifugio A. Gherardi.
- PERCORSO REVISIONATO IL: 01.06.2024
- NOTE: Consigliata una MTB full
Parcheggio consigliato
Descrizione
La bella e verdissima Val Taleggio fa da cornice, con il suo fascino e tradizioni, all'itinerario ad anello che ci apprestiamo a compiere. Da San Giovanni Bianco risaliamo in auto la Val Taleggio fino a Sottochiesa (758 m) dove, all'inizio del paese, posteggiamo nell'ampio parcheggio prima del distributore di benzina. Facciamo il pieno d'acqua alla fontana e partiamo in direzione Olda (acqua) fino al bivio dove giriamo a destra, in direzione Vedeseta (acqua). Continuiamo su pendenze più sostenute, superando Avolasio, per arrivare al Culmine San Pietro situato a 1260 metri (13,4 km - ore 1,00 - 596 m di dislivello), passo che collega la Val Taleggio con la Valsassina (200 metri a destra acqua). Scendiamo per 1200 metri verso la Valsassina dove, sulla destra, vicino ad una piccola stazione metereologica, si stacca una sterrata molto bella e chiusa al traffico (sbarra).
Si addentra in un folto bosco con il fondo sempre pedalabile guadagnando quota, con pendenza regolare, grazie ad alcuni tornati alternati a lunghi traversi. Usciamo dal bosco e giungiamo su un pianoro chiamato Piani d'Artavaggio: il panorama si apre ed in lontananza scorgiamo la sagoma luccicante del Rifugio Nicola. Arrivati ad un incrocio, nei pressi di una grande pozza, andiamo a destra passando davanti all'Albergo Sciatori (23 km - ore 2,00 - 1022 m di dislivello). Proseguiamo per 100 metri poi, in corrispondenza della prima curva, abbandoniamo lo sterrato principale girando verso destra; seguendo la segnaletica CAI n° 150 A sfioriamo una piccola costruzione, dirigendoci poi verso una traccia che sale nel pascolo. Prende il via un sentiero che subito si trasforma in una striscia in cemento larga circa un metro, molto ripida ma superabile stando in sella con molta grinta.
Un successivo tratto in calcestruzzo ci conduce ad un lungo traverso che taglia a mezza costa la base del Monte Sodadura, offrendoci una bella vista panoramica sui Monti Grignone, Grignetta, Resegone, sulla Costa del Pallio e sull'alta Val Taleggio. Alternando tratti in piano ad alcuni sali scendi, l'itinerario porta al Rifugio C. Battisti, ben visibile sulla dorsale che dovremo raggiungere. Spingiamo brevemente la bici per superare due tornantini; proseguiamo in discesa e poi un ripido strappo, da affrontare con il rapportino, ci porta alla Casera Aralalta a 1730 metri. Mentre pedaliamo scorgiamo la bandiera del Rifugio A. Gherardi sul costone di fronte a noi; più avanti il bel sentiero panoramico perde rapidamente quota in una sorta di canalone, tramite un nastro di cemento e sassi, per poi continuare fra il profumo intenso dei pini mugo.
Con un ultimo sforzo arriviamo ai Piani dell'Alben; seguiamo la traccia nel pascolo che si collega al sentiero verso la grande pozza ed in breve siamo al Rifugio A. Gherardi a 1650 metri (27,8 km - ore 2,35 - 1224 m di dislivello). Dopo una sosta, che non esclude la possibilità di degustare il menù proposto, scendiamo brevemente lungo una carrareccia dove, piegando decisamente a sinistra, ha inizio l'alternativa descritta nelle note iniziali. Proseguiamo diritto qualche metro a piedi, da dove ha inizio un sentiero con segnavia CAI n° 120 caratterizzato inizialmente da grossi sassi sporgenti ma, poco dopo, torniamo in sella scendendo nel pascolo e passando vicino alla Baita Foppa Lunga (attenzione e precedenza agli escursionisti). Seguiamo l'evidente percorso che corre lungo un pianoro dove successivamente, con qualche precauzione ed alcuni metri con la bici a mano, siamo ad un bivio. Pieghiamo verso destra lungo il sentiero scavato e rovinato, raggiungendo in breve Capo Foppa a 1307 metri di quota.
Continuiamo a destra su asfalto per 1700 metri prestando attenzione ad infilare a sinistra una stradina sterrata con una sbarra metallica segnalata da una freccia che indica Cavrosen (32,2 km - ore 3,00), località situata nella bella e tranquilla conca erbosa. Passiamo davanti alla caratteristica casa e proseguiamo entrando nel bosco, mantenendo il percorso principale. Dopo avere scavalcato alcuni sassi franati, incrociamo una sterrata: scendiamo verso sinistra per qualche metro dove, prima di un masso verticale con cartello "proprietà privata", rintracciamo il sentiero che continua verso destra nella vegetazione. Arrivati fra le case di Grasso (896 m), frazione vicino a Pizzino, la mulattiera termina sulla strada asfaltata. Ora non resta altro che dirigersi a sinistra per raggiungere velocemente il punto di partenza, attraversando il centro di Sottochiesa.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Il Relive del percorso
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