Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Piazzatorre (BG)
- LUOGO ARRIVO: Piazzatorre (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3,45 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: km. 21,8
- DISLIVELLO: mt. 1118
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: 95 %
- STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: nessuno
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Mezzoldo ed alcuni ruscelli
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco /Val Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: nessuno
- PERCORSO REVISIONATO IL: 21.05.2022
- NOTE: Consigliata una MTB full - Utile la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione

Questo percorso di grande soddisfazione e divertimento, corre completamente immerso in un ambiente montano di bellezza incomparabile, ricco di fascino e immerso nel silenzio. L’ampio itinerario ad anello, ad esclusione di 2,5 km. su asfalto, si sviluppa completamente lungo sentieri immersi in splendide pinete e sale in quota fino ai piedi del Monte Cavallo, fra malghe ed alpeggi. Il panorama saprà sicuramente ripagare il grande dispendio fisico, necessario per portare a termine questa impegnativa esperienza; allenamento, capacità e sicurezza nella conduzione della MTB sono doti indispensabili richieste per affrontare la gita in sicurezza. Depositata l’auto nell’ampio parcheggio all’inizio di Piazzatorre, di fronte all’Ufficio Turistico, (mt. 850) andiamo, in discesa a sinistra, sulla provinciale per un centinaio di metri e, dopo aver inserito un rapporto agile, infiliamo la ripida stradina in Via Malicco, seguendo le indicazioni Mezzoldo (freccia verde su fondo bianco). Superato il breve strappo ci troviamo davanti l’imponente campanile e la chiesa parrocchiale; da una piccola terrazza in cemento, prende il via un bellissimo sentiero con il fondo compatto e liscio, alternato da tratti pianeggianti con alcuni brevi saliscendi.

Facendo attenzione ad eventuali
escursionisti, tagliamo il fianco della montagna, correndo velocemente
nello spettacolare bosco di faggi che fa da cornice; superiamo un
particolare sperone roccioso, continuando fino ad una baitella.
Affrontiamo un impegnativo, ma ciclabile, tratto che termina sfiorando
un rudere, per poi continuare, in discesa, fino ad incontrare un largo
sterrato. Alla fontana, situata sotto alcuni acquedotti, curviamo a
sinistra, in discesa, seguendo la sinistra orografica della Valle di Pegherolo
per 400 metri. In concomitanza di un pannello di legno, bisogna
prestare attenzione ad imboccare la traccia, con fondo bianco a destra
in discesa, segnalata dalla freccia “Mezzoldo”. Oltre uno stretto
tornantino, siamo sul greto del torrente, immersi in un ambiente
selvaggio e solitario (N.B. dopo abbondanti piogge non ci sono assolutamente possibilità di attraversamento).

Proseguendo sul versante opposto, improvvisamente, sbuchiamo in una bella radura erbosa dove sfioriamo una baita e proseguiamo, in discesa, lungo il sentiero protetto verso valle da una staccionata. Alcuni metri dopo un piccolo ponticello di legno, seguiamo il viottolo ricoperto da abbondante ghiaia (lampioni bianchi a forma di palla) che piega decisamente a destra, in salita. Continuando sull’itinerario che corre alla
base dello scosceso versante, incontriamo una ripidissima gradinata che
non offre altra alternativa, se non quella di spingere la MTB per meno
di 5 minuti. In corrispondenza di un traliccio, ritorniamo in sella;
mentre pedaliamo, a sinistra fra la vegetazione, vediamo la solitaria
chiesa di Mezzoldo e, più sopra, le frazioni: Sparavera, Soliva e
Costa. Più avanti, uscendo dalla pineta, la visuale si apre a fianco
del centro sportivo, nella parte bassa di Mezzoldo a mt. 840 (km. 4,2 - ore 0,35 -
mt. 163 di dislivello).

Curviamo a sinistra ed iniziamo a pedalare subito in salita sulla provinciale, per un centinaio di metri; poco prima della chiesa pieghiamo a destra, seguendo l’antica Strada Priula che, con un bel fondo acciottolato e dopo aver superato pochi gradini a piedi, conduce nel centro dell’abitato, a mt. 886 di quota. Attraversiamo lo stradone, saliamo per circa 50 mt. verso la “Casa del Comune” e seguiamo poi, a sinistra, una via secondaria che si dirama sopra una fontana. Dopo uno stretto tornantino, andiamo a
sinistra infilandoci in un corridoio di case che, attraverso una
pianeggiante pista pedonale, conduce velocemente sull’asfalto. Pieghiamo a destra, attraversiamo un ponte e continuando siamo alla Fraz. Sparavera
a mt 962 (fontana); giunti al bivio, all’inizio della borgata (pannello
di legno), curviamo a destra in salita e attraversiamo la parte vecchia
della frazione. Guardando in alto a destra, possiamo vedere gran parte
del percorso di discesa; in una lunghissima corsa, taglia completamente
il versante, ai piedi dei Monti: Cavallo, Pegherolo e Secco.

Dopo aver superato un corto, ma ripidissimo strappo, subito oltre una curva a gomito, imbocchiamo il sentiero nel bosco in salita, segnalato con il segnavia CAI nr. 113. Spingendo la MTB per meno di 5 minuti, siamo ad un bivio dove continuiamo diritto in direzione Cà San Marco, trovandoci in Loc. Baitone; poco più sopra sfioriamo una baita e, ritornati in sella, ci addentriamo nella fitta e ombrosa pineta. Al termine di un tratto in leggera salita e un pezzo in discesa, protetto a destra da pali metallici e cavi d’acciaio, attraversiamo una valletta e superiamo un pendio. Lo sviluppo dell’itinerario è caratterizzato da un bellissimo e liscio sentiero che, con andamento di falso piano e saliscendi, si snoda in un ambiente molto particolare, fra altissimi e diritti pini, come fossero candele. Scavalchiamo un torrente che crea un bel salto d’acqua, trovandoci poco più avanti in una zona pic nic, da dove possiamo vedere: Sparavera e dietro, in fondo, la chiesa di Piazzatorre. Dopo esserci dissetati ad una fontana, velocemente, arriviamo alla Fraz. Ronchi, dove incontriamo una sterrata che, in discesa, porta ad incrociare la strada asfaltata (km. 9,3 - ore 1,15 - mt. 409 di dislivello).

Proseguendo su pendenze costanti, ma con strappi anche impegnativi, arriviamo a Ponte dell’Acqua (mt. 1250), dove vediamo la diga con il bel laghetto e la centrale idroelettrica. Appena la strada spiana, a fianco dell’invaso, sulla destra in direzione Passo S. Simone - CAI nr. 115 prende il via (sbarra) una stradina quasi completamente cementata (ad esclusione di alcuni tratti meno ripidi), inserita in una pineta. Inizialmente l’inclinazione è abbastanza regolare, ma poco oltre ci troviamo ad affrontare alcune ripidissime rampe che, per riuscire a stare in sella, è indispensabile un ottimo allenamento (a due incroci ignorare le deviazioni che piegano a sinistra). Giunti in una zona erbosa, scavalchiamo uno spumeggiante torrente e proseguiamo lungo alcune curve a gomito che, dopo un traverso, portano in breve al termine della stradina. Improvvisamente sbuchiamo dalla macchia, trovandoci in un ambiente naturale incantevole: in alto, davanti a noi, scorgiamo la vetta del Monte Cavallo (2323 m) che sovrasta la splendida Val Terzera.

Accompagnati dai fischi delle marmotte siamo alla Casera Terzera (km. 14,0 -ore 2,25 - mt. 943 di dislivello) dove proseguiamo per poco sulla sinistra del corso d’acqua (è indifferente seguire il tratturo sulla destra del ruscello, fino prima del tornante). Bisogna prestare molta attenzione ad abbandonare il n° 115 per immettersi, a destra, sul sentiero n°134, andando ad attraversare il torrente solitamente in secca. Entriamo in un rado bosco di larici passando sotto ad alcuni salti di roccia; spingendo in qualche tratto la bicicletta, guadagniamo una sella erbosa (dal torrente in 15 minuti), dove abbiamo una bella vista panoramica sui Monti: Valletto, Ponteranica, Fioraro ed il Rifugio Cà S. Marco. Tenendo in piano a sinistra, in breve, siamo alla Baita Begna a mt. 1718 ed al Baitone di Begna mt. 1730, (km. 15,2 - ore 2,55 - mt. 1064 di dislivello) recentemente ristrutturato, da dove non resta che seguire fedelmente il sentiero n° 134 che ci condurrà fino a Piazzatorre.

Ora il percorso è: bello, divertente, ciclabile quasi per intero, grazie al fondo abbastanza liscio e senza ostacoli, fra pinete e pascoli punteggiati da alpeggi. Arriviamo alla Casera di Monte Cavallo (km. 16,8 - ore 3,20) e scendiamo sul sentiero, solitamente quasi nascosto da grandi foglie, passando sotto la lunga baita semi diroccata. Seguiamo il sentiero nel prato infilandoci poi nel bosco, dove il terreno in parte sassoso suggerisce cautela. Attraversiamo la selvaggia Valle di Monte Cavallo e spingiamo cinque minuti la MTB per superare il piccolo dislivello; quindi ritorniamo in sella, con alcuni brevissimi cambi di pendenza, intervallati da falso piani. L’itinerario continua in discesa, lungo una sorta di mulattiera nell’ombreggiata pineta, in direzione Prati di Pegherolo; alcuni tornanti (acqua) ci faranno perdere quota fino alla Valle di Pegherolo. Passiamo sopra un ponticello in cemento, continuando poi sullo sterrato solamente per cento metri dove, a sinistra, davanti alla fontana, (km. 19,4 - ore 3,30) ripercorriamo perfettamente il bellissimo sentiero che ci riporterà a Piazzatorre.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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Galleria fotografica del percorso
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Vista panoramica da Baita Begna
Il video del percorso
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