Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: San Pellegrino Terme (BG)
- LUOGO ARRIVO: San Pellegrino Terme (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 4,10 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 34,7 km
- DISLIVELLO: 1293 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dalla Santella di Grosnello alla Casera Foldone 50 % - nel restante percorso 99 %
- STAGIONI CONSIGLIATE: tutto l’anno
- RIFUGI D’APPOGGIO: nessuno
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: fontane a S. Antonio Abbandonato e Cà Boffelli
- CARTINE: KOMPASS N° 105 - Lecco / Valle Brembana
- PERCORSI ALTERNATIVI: da Cà Boffelli è possibile scendere su strada asfaltata ad Alino e proseguire fino a San Pellegrino.
- PERCORSO REVISIONATO IL: 26.07.2023
- NOTE: INDISPENSABILE una MTB full e la traccia GPS
Parcheggio consigliato
Descrizione
Teatro di questo interessante itinerario ad anello, è la dorsale boscosa a cavallo fra la media Valle Brembana e la Val Brembilla; sicuramente per l'ambiente ed il terreno su cui si sviluppa, saprà offrire emozioni e divertimento, basti pensare che ben 16 km., corrono esclusivamente su sentieri e mulattiere. Arrivando da Bergamo, al primo semaforo giriamo a destra, attraversiamo il ponte e, dopo pochi metri, entriamo nel grande parcheggio in Via Piazzo (368 m). Per scaldare i muscoli, iniziamo a pedalare sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Brembo, in direzione Ambria fino a Zogno (334 m), dove, duecento metri prima del grande ponte, saliamo a destra per una breve stradina che passa a fianco di una chiesetta, portandoci sulla strada statale. All'incrocio curviamo a destra verso il centro del paese e percorriamo il viale alberato con il fondo in pavè, fino a Piazza Italia (6,0 km), da dove ha inizio la lunga ed impegnativa salita, che ci condurrà a S. Antonio Abbandonato.
Sfioriamo la chiesa parrocchiale e continuiamo a pedalare, passando nella zona alta di Zogno lungo la tranquilla strada asfaltata, che con successione a tornanti, zizzaga fra prati ben curati e parecchie piccole frazioni, posizionate sul versante soleggiato. Seppure il fiato sia corto, la vista cattura immagini panoramiche sul fondovalle, sui monti soprastanti e sullo sfondo la pianura, rendendo forse meno faticosa la scalata. Finalmente dove la strada spiana siamo a S. Antonio Abbandonato a 987 m; (14,2 km - ore 1,15 - 677 m di dislivello) e alla fontana vicino alla chiesa, ne approfittiamo per fare una sosta e scorta di acqua. Continuiamo su asfalto in piano, e poi in discesa, fino al bivio che a sinistra scende a Brembilla, mentre noi andiamo a destra fino a Catremerio a 988 metri, caratteristica frazione, rimasta pressoché intatta negli anni. Passiamo sopra la chiesa proseguendo in piano, dove incontriamo un cancello con alcuni cartelli indicanti il divieto di transito, perchè la strada è privata: per evitare di scavalcare la chiusura, è possibile seguire con la bici a mano il sentiero CAI nr. 595 che, un centinaio di metri prima, sale a destra, riportandoci più sopra in traccia .
Nel caso invece dovessimo decidere di ignorare il divieto, imbocchiamo alcuni ripidi ed impegnativi tornanti asfaltati che, prima nel bosco e poi nel prato, portano alla Santella di Crosnello (17,3 km - ore 1,40) dove sul suo lato sinistro, inizia un sentiero leggermente in discesa marcato CAI n° 592. Dopo circa 200 metri al primo incrocio andiamo a destra, e al successivo diritti, raccordandoci con il sentiero principale che diventa impedalabile, obbligandoci a spingere la bici per circa 15 minuti, causa la pendenza e per la presenza di grossi sassi. Sfioriamo un bellissimo roccolo e un capanno da caccia, dove al termine di alcuni gradini, anziché proseguire verso il Pizzo Cerro, bisogna prestare attenzione a curvare decisamente a destra, imboccando il sentiero in leggera discesa, segnalato da alcune indicazioni CAI, per Foldone n° 595 (18,7 km - ore 1,55 - 951 m di dislivello).
Nel primo tratto, le ruote artigliate corrono veloci in un meraviglioso bosco di faggi, passando sopra i prati di Sussia Alta; successivamente l'itinerario, proseguendo ai piedi del Castello Regina, alternando pezzi veloci con altri da spingere (stile ciclo cross), per un totale di circa 15 minuti, fino ad una selletta. Su di un albero una freccia indica la direzione Monte Foldone - nr. 595, che raggiungiamo salendo con molta fatica, lungo gli ardui tornantini, spallando la MTB per circa 20 minuti, lungo la ripida striscia erbosa, che vediamo di fronte all'uscita del bosco. L'ambiente è selvaggio e veramente bello, con pinnacoli e pareti rocciose fra macchie di faggi, a strapiombo sulla Valle Brembilla. A pochi metri dalla cima del Monte Foldone, finalmente il percorso spiana in un prato, dove possiamo pedalare verso una piccola pozza e alla Casera Foldone a 1449 metri, (21,8 km - ore 2,30 - 1243 m di dislivello) adagiata in una tranquilla ed isolata verde conca. Rientriamo nel bosco seguendo dei bolli rossi, passando sotto un piccolo capanno da caccia verde; in seguito arriviamo ad un incrocio dove le indicazioni per Monte Sornadello - 595a, dirigono in piano lungo una traccia sottile e nascosta dall'erba, non pedalabile, che taglia il pascolo.
Ignoriamo la segnaletica che sale a sinistra, continuando fino ad una sorta di colletto; ritornati in sella proseguiamo fino ad incrociare un largo sentiero sopra un appostamento di caccia, dove andiamo a sinistra. Scendiamo nel prato verso una piccola baita, ed alla pozza sottostante circondata da faggi secolari, in un ambiente da favola. (Da questo punto e per gran parte della discesa, l'itinerario è molto tecnico e impegnativo, dove sono indispensabili grandi capacità ed esperienza nella conduzione della MTB, per affrontare in sicurezza il restante percorso). Perdiamo quota seguendo fedelmente dei bolli rossi, e una freccia con la scritta Molinasco, su un sentiero assai tecnico ma in buona parte ciclabile, da affrontare con estrema attenzione. Superato un breve tratto a piedi il tracciato diventa scorrevole, passa ai bordi di un prato con una piccola pozza e termina ad una larga sella, (26 km - ore 3,10 - 1281 m di dislivello) sotto una casa isolata. Incrociando un piccolo sterrato, dove curviamo in discesa a sinistra, arriviamo alla piccola frazione Cà Boffelli (970 m); sotto la fontana a sinistra inizia una mulattiera molto tecnica e difficile, che scendendo interseca la strada asfaltata.
All'ultimo tornante prima di Alino (29,4 km ore 3,35), sopra una recinzione metallica, a destra parte un sentiero marcato con bolli gialli, che con la dovuta attenzione porta ad un caratteristico ponticello in sassi, scavalcando la Val Borlezza. Ignoriamo la stradina in cemento, ma seguiamo fedelmente i bolli gialli che dopo un breve ma ripido strappo a spinta, porta all'inizio di un bellissimo e veloce sentiero perfettamente in piano, che taglia il versante della montagna. Ad un incrocio dove troviamo alcune panchine in cemento, scendiamo a sinistra passando davanti all' ingresso delle "Grotte del sogno", e continuando, incrociamo una stradina cementata, che con una ripida discesa porta ad Aplecchio (605 m). Curviamo a sinistra per 200 metri, passando fra le case della frazione fino al termine dell'asfalto, dove troviamo un cartello "strada a fondo chiuso" (32,4 km - ore 3,55).
Pieghiamo a sinistra in discesa e percorriamo la lunga gradinata, in direzione della sottostante frazione Paradiso; a destra passiamo davanti alle case e proseguiamo diritto, fino ad una mulattiera nel bosco, che arriva al ponticello della funicolare, dove catturiamo belle inquadrature su San Pellegrino Terme. Pedaliamo per una decina di metri a sinistra, verso l'acquedotto, infilando poi a destra in discesa la mulattiera che porta a in paese, terminando con una serie di gradini alti, sfiorando le mura del Casinò. Ora su asfalto a sinistra, e poi subito a destra, superiamo il semaforo ed attraversiamo il ponte; passando dietro al Grand Hotel ci apprestiamo a chiudere il bellissimo ma faticoso itinerario ad anello che si conclude al vicino parcheggio.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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