Caratteristiche
- LUOGO PARTENZA: Carona (BG)
- LUOGO ARRIVO: Carona (BG)
- TEMPO DI PERCORRENZA: ore 3,40 effettive
- LUNGHEZZA PERCORSO: 25,8 km
- DISLIVELLO: 1323 m
- GRADO DI DIFFICOLTA’: IMPEGNATIVO
- CICLABILITA’: dal Lago del Diavolo all'incrocio con la strada che sale da Carona, sopra l'Alpe Mersa 60%
in discesa dal Rifugio Calvi alla Baita Armentarga 70 % - nel restante percorso 100%. - STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno
- RIFUGI D’APPOGGIO: Rif. Longo tel. 0345-77070 - Rif. F.lli Calvi tel. 0345.77047
- ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Carona - Pagliari - Baite del Dosso - Rifugio F.lli Calvi
- CARTINE: KOMPASS N° 104 - Foppolo / Valle Seriana
- PERCORSI ALTERNATIVI: in parecchi punti, è possibile riprendere la strada cementata, per ritornare facilmente a Carona.
- PERCORSO REVISIONATO IL: 05.07.2023
- NOTE: Consigliata una MTB full - Utile la traccia GPS Si ricorda di: prestare molta attenzione, mantenere velocità moderata in discesa sulla strada cementata perché, durante la stagione estiva, è in funzione il servizio di “jeep navetta” ai Rifugi Longo e F.lli Calvi.
Parcheggio consigliato
Descrizione
La Conca del Calvi è sicuramente, fra le zone delle Prealpi Orobie, la più conosciuta e frequentata dagli escursionisti che praticano le diverse discipline; questi luoghi hanno, da sempre, un fascino particolare, con i profili delle splendide montagne che racchiudono perle naturali di rara bellezza. Questo percorso si sviluppa completamente su cementate/sterrati e sentieri che si snodano in alta quota, passando per i Rifugi Longo e Calvi; le salite sono molto impegnative e dispendiose, mentre le discese sono caratterizzate da parecchi tratti molto tecnici ed altri veloci e filanti. ATTENZIONE: chi intende percorrere questo itinerario, deve essere a conoscenza che parte dei sentieri sono da percorrere a piedi perchè molto accidentati e dissestati! Saliamo con l'auto fino a Carona (1116 m) e parcheggiamo nel deposito a destra, subito dopo la chiesetta (fontana), oppure nel comodo e gratuito parking all'inizio del paese. Pedalando in piano, attraversiamo tutto il centro abitato fino all'ex centrale idroelettrica Enel dove, sulla sinistra, prende il via una salita che, poco dopo, diventa con il fondo acciottolato, rendendo la progressione difficoltosa (in alternativa è possibile seguire la strada asfaltata che passando sopra la chiesa, collegandosi più avanti alla traccia).
Poco sopra ritroviamo l'asfalto e, al bivio, andiamo a destra, raggiungendo in breve il bel Borgo di Pagliari, (fontana) per poi proseguire lungo la stradina cementata, che alterna tratti ripidi ad altri più comodi. Superiamo la bella cascata che scende dalla Val Sambuzza e le Baite del Dosso, (fontana) arrivando, dove la strada spiana tramite sterrato, al Lago del Prato a 1650 metri; prendiamo fiato e, al bivio prima del ponticello, curviamo a sinistra su cemento, (5,5 km - ore 0,50 - disl. 525 m) seguendo le indicazioni Rifugio Longo. Su pendenza media risaliamo quattro tornanti, compiendo poi un lunghissimo traversone che taglia alla base il Monte Masoni, permettendoci di ammirare: in basso il Lago del Prato; in alto da sinistra i Monti Madonnino, Cabianca e Valrossa, solitamente, con ancora alcune macchie di neve, nonostante la stagione inoltrata.
Oltre alcune vallette, dopo una curva, improvvisamente vediamo la sagoma bianca del rifugio che contrasta con lo scuro e imponente versante del Monte Aga; guardando in basso, sul versante opposto, notiamo la traccia che andremo a percorrere in discesa. Dopo una pausa nell'accogliente Rifugio F.lli Longo (2026 m), affrontiamo a piedi il breve, ma ripido pezzo con il fondo smosso, continuando poi in sella fino al termine della sterrata, trovandoci alla diga dell'incantevole Lago del Diavolo (9,8 km - ore 1,35 - disl. 999 m): situato in un catino naturale a 2142 m, nelle cui acque, precipitano le pareti strapiombanti del Monte Aga (2720 m). Possiamo scegliere se ritornare comodamente lungo la sterrata/cementata, oppure scendere per il sentiero sotto la diga che, dopo alcuni tornantini non ciclabili, riporta, pedalando, sulla carrareccia. Proprio davanti al Rifugio F.lli Longo, imbocchiamo il tracciato marcato CAI n° 258 che perde rapidamente quota, seguendo le indicazioni Baita Armentarga e Rifugio Calvi.
L'intervallo che ci separa dalla Baita Armentarga è il più impegnativo del percorso, a livello tecnico: le parti ciclabili sono da affrontare con estrema cautela e richiedono un'ottima capacità e sicurezza nella conduzione del mezzo. Il tratto iniziale lo superiamo, in gran parte, con la MTB a mano a causa di grossi sassi e "gradini", ma nel pascolo più sotto riusciamo a pedalare con buona percentuale; dove inizia a spianare facciamo attenzione ad abbandonare il sentiero che prosegue diritto, piegando decisamente a sinistra in discesa, in direzione del torrente sottostante. Scavalchiamo la Valle del Sasso, seguendo fedelmente il nr. 258 che piega leggermente a sinistra, alzandosi di poco; prima andiamo a spinta, ma poi ci abbassiamo, in bici, arrivando sul percorso pianeggiante. Godendo di alcuni scorci sul Laghetto Cavasabbia, procediamo lungo la particolare e caratteristica via che deve essere affrontata con estrema attenzione e prudenza, per parecchi passaggi delicati.
Lo strettissimo itinerario, intervallando pezzi ciclabili con altri a piedi, corre fra canali molto scoscesi, tratti incisi nella roccia verticale e passa sopra due passerelle, dove è vietato soffrire di vertigini. Successivamente un rilassante pezzo piatto porta ad una presa d'acqua ed alla sottostante gippabile che, seguendola verso sinistra, in breve termina al rifugio, privato, Baita Armentarga a 1816 m (12,9 km - ore 2,10). Proseguiamo verso la dighetta in cemento, attraversiamo un ponticello metallico e proseguiamo fino al bivio dove seguiamo le segnalazioni per Rif. Calvi, nr. 208; ora non resta che spingere o portare faticosamente la MTB per circa 10/15 minuti. Sfioriamo l'angolo della costruzione in mattoni di cemento all'Alpe Mersa, e continuiamo sul ripido tratturo che va ad incrociare la carrareccia, proveniente da Carona; curviamo a sinistra, andando poi a superare alcuni impegnativi tornanti che conducono a costeggiare l'immenso Lago Fregabolgia, chiuso a valle dalla grande diga.
Dopo un ultimo sforzo, siamo al Rifugio F.lli Calvi situato a 2015 m (km. 15,3 - ore 2,40 - disl. 1239 m), per concedendoci una meritata pausa; dalla terrazza (fontana) gustiamo la grandiosa cornice che la bellissima conca regala: splendide montagne, fra le quali domina l'imponente Pizzo del Diavolo, che sfiora i 3000 metri. Lasciato alle spalle il rifugio, scendiamo per una ventina di metri, andando ad infilare il sentiero a destra marcato CAI nr. 208, verso Lago del Prato. Pedaliamo sul panoramico itinerario che, passando sopra il delizioso Lago Rotondo, offre l'occasione per catturare particolari scatti, con il possente profilo piramidale come sfondo. Dopo alcuni passi il tracciato corre in una lunga diagonale, non sempre scorrevole, giungendo all'Alpe Mersa dove eravamo transitati in precedenza. Ripercorriamo in senso contrario le nostre tracce fino alla Baita Armentarga, continuando poi sulla veloce sterrata che porta digradando, nelle vicinanze del Laghetto Cavasabbia (19,5 km - ore 3,10).
Poco più avanti, ci ritroviamo sulla stradina
che porta al Rifugio F.lli Longo (girando a sinistra, possiamo
ritornare direttamente alla partenza); la seguiamo in salita per circa 5
minuti fino all'ultimo tornante, dove infiliamo l'evidente itinerario
che piega a sinistra verso Foppolo, calcando il nr. 208. Arrivati
facilmente nei pressi del Rifugio Baitone, al bivio, abbandoniamo il
sentiero che continua a destra in direzione Foppolo, curvando a sinistra
in discesa. Un tratto più difficoltoso che degrada nella pineta,
rapidamente, si ricollega alla carrareccia principale; lasciando correre
le ruote artigiate, copiando le tracce della salita, ci ritroviamo nel
centro di Carona, concludendo questo fantastico itinerario off road.
Buona pedalata e buon divertimento.
Buona pedalata e buon divertimento.
Altre informazioni
Tracciato Google Earth
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Altimetria
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Profilo di elevazione con pendenze
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