Decidiamo di andare all’avventura alla ricerca di un percorso ad anello attorno al Pizzo Rotondo: montagna che domina la conca di San Simone, a cavallo con la Valtellina. Le incognite sulla ciclabilità dell’itinerario sono molte in quanto abbiamo frequentato questo luogo solamente in inverno con gli scialpinismo.
Parcheggiata l’auto a Branzi (730 m) iniziamo la lunga salita su asfalto che, passando per Valleve e Cambrembo, conduce all’ex stazione sciistica di San Simone (1650 m). Proseguiamo ora lungo la strada sterrata, che abbandoniamo prima delle Baite dei Fontanini e, andando ad infilare la mulattiera militare alternando tratti a spinta con ampi zig zag, raggiungiamo il Passo di Lemma (2137 m)… fino a questo punto puoi trovare la descrizione dettagliata qui: Variante “Cima di Lemma”. Con curiosità, trovandoci su un terreno a noi nuovo nella versione estiva, svoltiamo a sinistra: ci allacciamo al sentiero G.V.O. che, grazie anche ad alcuni brevi tratti in sella, giunge in modo agevole al Passo del Vallone, larga sella situata poco sotto la Cima di Lemma Occidentale. Lasciamo la MTB fra le roccette e, in meno di cinque minuti, tocchiamo la sommità posta a 2266 metri, dove è possibile ammirare innumerevoli vette Orobiche ed in lontananza le Alpi Retiche. Ritornati alle bici iniziamo la discesa nella valle solitaria: cercando di individuare la traccia più marcata nel pascolo, ci manteniamo ai piedi del Pizzo Rotondo, puntando in seguito verso una baita adagiata su un pianoro. Alcuni recenti scavi per un acquedotto permettono di arrivare velocemente a Piedivalle dove incrociamo il sentiero CAI 101 e, in breve, al caratteristico Laghetto di Cavizzola (1920 m); con nostra sorpresa, ad esclusione di pochi passi, la discesa si rivela fattibile in sella, tecnica quanto basta, per un divertimento assicurato. A questo punto non ci sono alternative che spingere la MTB 20 minuti al fine di superare i 135 metri di dislivello che ci separano dalla Forcella Rossa (2055 m). Ritornati sul versante brembano scendiamo lungo il primo tratto molto ostico per la presenza di detriti di roccia e sassi smossi, obbligandoci con la bici a mano. Poco sotto la condizione del sentiero migliora notevolmente, permettendoci di correre velocemente, fino a ricollegarci alla stradina sterrata che porta alla partenza della seggiovia Sessi. Ora pedaliamo sopra il Laghetto Arale e proseguiamo fino all’arrivo dell’ omonimo skilift fino a scendere al campetto da calcio, a fianco delle nuove costruzioni. Continuiamo sull’itinerario che perde quota nella bella pineta, giungendo a sfiorare la graziosa chiesetta di Cambrembo, dove incontriamo l’asfalto. Passando sotto i paravalanghe arriviamo a pochi metri del ponte sul fiume Brembo di Valleve dove giriamo a sinistra, lungo una piccola cementata: al suo termine seguiamo l’impegnativo sentiero che scende dalla Frazione Chignolo e conduce a Valleve. Poco dopo la chiesa saliamo a destra e percorriamo, per circa due chilometri, la strada bianca: oltre la località Prati intercettiamo la vecchia mulattiera che ci riporta fra le case di Branzi, andando a concludere questo insolito percorso ricco di indimenticabili emozioni e grandi soddisfazioni.
Questo itinerario, viste le caratteristiche, è riservato ai bikers molto allenati, con la massima padronanza nella conduzione della MTB ed ottime capacità tecniche: lo sviluppo totale è di 31,3 km. con un dislivello + di 1783 m ed un tempo di percorrenza di 4,30 ore.
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