Per vedere il percorso clicca qui
0 Commenti
Percorso impegnativo: "Torcole Vaga e Soliva - Valnegra" revisionato e aggiornato il 12.11.202413/11/2024 Per vedere il percorso clicca qui
Percorso molto impegnativo: "EPIC TRAIL delle tre cime" revisionato e aggiornato il 19.11.202411/11/2024 Per vedere il percorso clicca qui
Per vedere il percorso clicca qui
Subito dopo i primi colpi di pedale, in alto di fronte a noi, si staglia il profilo inconfondibile del Monte Pizzocolo (1581 metri) caratterizzato dall’aspetto appuntito della vetta, dovuto alla verticale e rocciosa parete nord. La montagna, che domina l’abitato di Toscolano Maderno, si trova sulla sponda bresciana del Lago di Garda nel Parco Alto Garda Bresciano ed è una fra le sommità più elevate della parte ovest del lago. La cima del massiccio è molto frequentata dagli escursionisti, attirati dal punto di osservazione privilegiato su tutto il Benaco, il Monte Baldo e più in lontananza il gruppo dell’Adamello, il Monte Rosa e la catena Appenninica. Certamente scalare questo monte con la MTB non è una passeggiata: salite ripidissime ed interminabili, dove solamente i più allenati riescono a superare il grande dislivello rimanendo in sella, alternate ad alcuni tratti in discesa che perdono quota lungo sentieri molto tecnici ed accidentati, dove sono richieste abilità di guida avanzate.
Parcheggiata l’auto a Toscolano Maderno (80 metri), iniziamo a salire attraversando i paesi di Pulciano e Gaino dove termina l’asfalto; seguendo la stradina bianca ci infiliamo nella selvaggia Valle delle Camerate, tenendo però conto di un importante smottamento che blocca il transito ai mezzi. Attraversato il ponte di ferro sul Torrente Toscolano, riprendiamo la salita impegnativa che intervalla i tratti più ripidi (21%) in cemento a quelli sterrati; attraversando la “Foresta Gardesana Occidentale”, sfioriamo l’Agriturismo San Lorenzo e raggiungiamo la località denominata “Palàs Archesane” (816 metri). Superato il prato entriamo nel folto bosco, continuando lungo una “gippabile” che si inerpica con tratti scoscesi che toccano il 26% e scendono raramente sotto il 15% di pendenza. Complice il fondo bagnato non rimangono alternative che intervallare alcuni pezzi con la bici al fianco. Raggiunto finalmente il Passo di Spino (1160 metri) proseguiamo superando alcuni faticosi tornanti che conducono in località “Le Merle”. Mantenendoci sul “Sentiero delle Creste”, compiamo ora un lungo traverso in salita che taglia poco sotto lo spartiacque del monte: attraversando macchie boscose ed ampi pascoli, come da un balcone panoramico catturiamo le prime fantastiche viste sulla parte meridionale Lago di Garda. Terminata la sassosa sterrata continuiamo sul sentiero dal fondo roccioso, proseguendo con la MTB a spalla o a spinta negli ultimi 150 metri di dislivello: sfiorato il Bivacco due Aceri in breve giungiamo alla croce posta sulla vetta spaziosa e molto panoramica (dalla località Archesane ciclabilità 60%). Dopo le foto di rito iniziamo la discesa in sella ripercorrendo con molta cautela la traccia precedente: transitati dal “Dos delle Prade” giungiamo in località “Paolona di Sopra”, andando poi ad infilare il ripido sentiero che nell’ultima parte risulta molto malridotto e da affrontare perciò con la MTB al fianco (in alternativa è possibile evitarlo tramite la strada sterrata). Più sotto raggiungiamo il caratteristico “Rocol de Fraole” che attraversiamo con la bici a mano, come richiesto dal cartello esposto, mentre di seguito ci attende un tratto molto irregolare, non fattibile rimanendo in sella (evitabile tramite una sterrata da imboccare nella parte superiore dell’appostamento). Avvicendando single track parecchio tecnici ed impegnativi a veloci strade bianche, passiamo dalla località Fontanelle e continuiamo fino a giungere a San Michele, dove incontriamo l’asfalto: ci dirigiamo verso Supiane e Fasano di Sopra, dove possiamo decidere se continuare lungo il percorso oppure scendere direttamente sulla Gardesana e rientrare facilmente al punto di partenza. Se si sceglie di proseguire sulla traccia GPS, bisogna essere consapevoli che bisognerà affrontare altri 200 metri di dislivello, distribuiti lungo “antipatici” sali-scendi e pezzi in discesa dove è indispensabile possedere un’ottima padronanza nella conduzione del mezzo. Transitiamo da Pezzuglio e Rosei poi, giunti a “Casa di Fulu”, ci abbassiamo nella meravigliosa Valle delle Cartiere: percorrendola attraversiamo alcune gallerie ed in breve raggiungiamo la Gardesana dove concludiamo, con le ultime pedalate, questa faticosa ma fantastica gita. Il percorso è IMPEGNATIVO! ATTENZIONE: riguardo la salita è richiesto un ottimo allenamento mentre, in discesa, è indispensabile una notevole capacità e sicurezza nella conduzione della MTB! L’anello ha uno sviluppo di 39,6 km con un dislivello + di 1876 metri con un tempo di percorrenza di 4,40 ore effettive. Per vedere la galleria fotografica completa clicca qui Puoi scaricare la traccia in formato GPX cliccando qui Nel sito in totale ci sono 147 PERCORSI con: 4.425 KM di sviluppo, 194.469 METRI di dislivello, per 651 ORE in sella.
Puoi visualizzare tutti i dettagli dell'itinerario e scaricare direttamente la TRACCIA GPS. Per vedere la "MAPPA INTERATTIVA" clicca qui Bella pedalata che si snoda al margine sud-orientale del Triangolo Lariano, lungo la cresta che collega le tre cime più conosciute dell’Alta Brianza: i Monti Cornizzolo, Rai e Prasanto. L’escursione nella zona del Monte Cornizzolo è uno dei grandi classici per gli amanti del trekking e dai bikers: chi sale per la prima volta ne rimane estasiato e sorpreso. Man mano che si guadagna quota, ma ancor di più muovendosi lungo il largo spartiacque, nelle giornate limpide si possono godere panorami mozzafiato sulle Prealpi, sulla Brianza ed i suoi laghi, sulla pianura e più giù fino agli Appennini. Anche se il dislivello ed i chilometri di questa gita sono modesti non bisogna lasciarsi illudere: salite ripidissime, tratti con la bici a spinta e passaggi in discesa molto impegnativi e tecnici, dove è indispensabile possedere una notevole capacità e sicurezza nella guida del mezzo, rendono l’escursione difficile e faticosa.
Partiamo dal comodo parcheggio di Eupilio (390 m) situato vicino al Lido del Segrino, imboccando poi la bella stradina asfaltata che da subito sale con pendenze importanti; all’Alpe Carella superiamo una sbarra che vieta il transito alle auto, continuando ad insistere sui pedali lungo pendenze che raramente scendono sotto il 10%, ma che arrivano anche al 18%. Oltre una serie di tornanti raggiungiamo il margine superiore del bosco di betulle, sbuchiamo fra ampi prati e continuiamo con un traverso dove l’inclinazione meno accentuata ci permette di arrivare agevolmente al Rifugio Consigliere (SEC). E’ possibile evitare facilmente le salite alle tre cime, seguendo la strada sterrata fino alle antenne. Dal momento che la prima cima in programma è il Monte Cornizzolo, puntiamo direttamente verso la sua larga cresta, spingendo con facilità la MTB; in circa 10 minuti siamo ai piedi dell’imponente croce (1240 m), da dove si gode di un panorama mozzafiato. Ora ripercorriamo in discesa la traccia seguita durante la salita che, ad esclusione di qualche breve passaggio iniziale con la bici a fianco, riconduce al rifugio. Sfiorata una bella chiesetta continuiamo per qualche centinaio di metri su una stradina sterrata, abbandonandola successivamente in coincidenza di una piccola sella, dove imbocchiamo il sentiero che risale le dorsale del Monte Rai. Con fantastiche viste verso i vicini Corni di Canzo ed i sottostanti laghi ci indirizzandoci verso il secondo obiettivo di giornata, che raggiungiamo in circa 15 minuti con la MTB a spinta. Giunti sul punto sommitale, posizionato a 1260 metri di quota, scendiamo di poco per apprezzare una particolare vista aerea sulla città di Lecco ed il suo lago. Abbassandoci sullo spartiacque opposto del rilievo rispetto a quello di salita, giungiamo in breve alla Bocchetta di San Miro da dove, successivamente, ci dirigiamo verso la terza sommità: superando il breve ma impegnativo costone con la MTB a spalla o a spinta, in poco più di 5 minuti raggiungiamo la cima del Monte Prasanto (1245 m). Intervallando alcuni pezzi a piedi scendiamo fino al Sasso Malascarpa da dove, in breve, incrociamo una sterrata che imbocchiamo verso sinistra. Transitiamo sotto l’imponente antenna RAI ma, poco più sotto, ci infiliamo nel sentiero diretto verso Alpe Alto: l’itinerario passa dalla località isolata, compie un traverso per poi scendere in modo più deciso, fino a raggiungere l’agriturismo Terz’Alpe. ATTENZIONE, tutto questo tratto di sentiero è molto impegnativo: alterna tratti ciclabili ad altri con la MTB a mano, salti rocciosi, sassi smossi e radici rendono complicata la progressione. A questo punto una strada bianca acciottolata perde quota passando da Prim’Alpe e porta alle Fonti di Gajum; in seguito aggiriamo il paese di Canzo andando poi ad infilare la ciclabile che, lambendo le sponde del Lago di Segrino, conduce rapidamente alla conclusione della gita. Il percorso è IMPEGNATIVO! ATTENZIONE: riguardo la salita è richiesto un ottimo allenamento mentre, in discesa, è indispensabile una notevole capacità e sicurezza nella conduzione della MTB! L’anello ha uno sviluppo di 22,6 km con un dislivello + di 1113 metri con un tempo di percorrenza di 2,50 ore effettive. Per vedere la galleria fotografica completa clicca qui Puoi scaricare la traccia in formato GPX cliccando qui Dopo alcuni anni ritorniamo sulla traccia di questo gradevole itinerario che sta a cavallo fra l’ingresso della Valtellina, la bassa Valchiavenna e confina con l’Alto Lario. Terreno della pedalata è la lunga e soleggiata Costiera dei Cech: essa si trova sul versante settentrionale della valle e si estende dalla Val Masino, fino all’imbocco della Valchiavenna. La salita si sviluppa lungo ripide rampe tutte fattibili con ottimo allenamento mentre il sentiero di discesa, denominato “Braccobaldo”, è decisamente tecnico e molto articolato: alterna salti rocciosi, tornantini a gomito, passaggi stretti ed in forte pendenza. Vista l’esposizione completamente a sud, questa gita è consigliata nelle mezze stagioni ed è da percorrere con terreno asciutto.
Partiamo da Dubino (210 m) e dopo un tratto pianeggiante siamo a Mantello, dove iniziamo a salire tramite una serie di tornanti che portano all’abitato di Cino. Catturando belle panoramiche sulla bassa Valtellina passiamo da Cercino, arriviamo alla chiesa di San Giovanni, andando poi ad imboccare una stradina sterrata che passa nelle vicinanze di Bioggio (da sopra Cercino a Bioggio è possibile percorrere una ripidissima alternativa). A questo punto inizia una sequenza di curve serrate con il fondo cementato, strette ed in forte pendenza che, tracciate in un bosco di castagni, conducono ad una manciata di baite situate in località Prati Aragno. Con splendide viste sulla valle e sul ramo nord del Lago di Como, iniziamo un lungo traverso che taglia il versante del Monte Brusada, passa dal bel borgo di Prati Nestrelli e continua con andamento saliscendi, fino a raggiungere il piccolo alpeggio di Prati dell’O. Saliamo lungo la ripida mulattiera con la MTB a spinta per poco più di cinque minuti, fino a raggiungere le baite situate più in alto nel prato, dove possiamo ammirare da vicino il dirimpettaio Monte Legnone, nostro costante compagno di viaggio. Ora imbocchiamo un bel sentiero pianeggiante che entra nel bosco, attraversa alcune vallette ed arriva sulla dorsale, pochi metri sotto la cima del Monte Foffricio (1255 m), riconoscibile per la presenza di alcune antenne. Vale sicuramente la pena proseguire brevemente verso un grande pannello ripetitore da dove, improvvisamente, si gode di una magnifica vista sul sottostante Lago di Mezzola, sull’alto Lario e sulla Valchiavenna. Ritornati alla palina segnavia proseguiamo lungo il sentiero sulla sinistra denominato “Braccobaldo”: è sostanzialmente la prima parte del “Sentiero Bonatti” che da Dubino porta ai Bagni di Masino. Superando alcuni passaggi impegnativi sbuchiamo all’Alpe La Piazza, splendidamente adagiata su un ampio pianoro erboso dove sono situate molte piccole casette. Abbassandoci di quota l’itinerario diventa tecnico e molto eroso: riserva passaggi ostici che non escludono qualche passo qua e là con la bici a mano, alternandoli a tratti più scorrevoli. Passati dai Prati di San Giuliano seguiamo il ripido crinale, al termine del quale una piccola deviazione porta all’ex cava di calce, avvolta in una particolare atmosfera. Continuiamo verso l’ultimo segmento del sentiero che, tramite un tratto pianeggiante, esce nella parte alta di Dubino. A questo punto ci dirigiamo in direzione del luogo in cui ha avuto origine la partenza: qui, guardando il monte che sovrasta il paese, è possibile scorgere buona parte dell’itinerario. Il percorso è IMPEGNATIVO! ATTENZIONE: riguardo la salita è richiesto un ottimo allenamento mentre, in discesa, è indispensabile una notevole capacità e sicurezza nella conduzione della MTB! L’anello ha uno sviluppo di 28,1 km con un dislivello + di 1336 metri con un tempo di percorrenza di 3,30 ore effettive. Per vedere la galleria fotografica completa clicca qui Puoi scaricare la traccia in formato GPX cliccando qui Nuovo percorso "Fuori Valle": Da Taceno - Alpe Giumello - Monte Croce di Muggio (1799 m) - Narro1/10/2024 Proposta allettante per una pedata autunnale in alta Val Sassina, con destinazione la cima del Monte Croce di Muggio (1799 m), sicuramente uno dei punti più panoramici della valle. Situata nel territorio compreso fra la Valvarrone, la Valle di Casargo, la Valsassina ed il Lago di Como, dalla sua vetta spiccante si gode di uno strepitoso panorama a 360° sulle montagne circostanti, regalando altresì una vista mozzafiato sul Lago di Como. Con il nostro gruppo avevamo già percorso una parte di questo itinerario: in quell’occasione non avevamo raggiunto la cima del Monte Muggio e la partenza era avvenuta da Dervio.
Partiamo da Taceno (475 m) subito in salita, imboccando poi una stradina sterrata che termina improvvisamente in una valle, obbligandoci con la bici a spinta per circa cinque minuti, lungo un ripido strappetto che porta alla chiesetta dedicata a Santa Caterina. Giunti a questo punto una mulattiera ci conduce a Margno e, tramite asfalto, raggiungiamo Indovero da dove ha inizio una cementata molto impegnativa con rampe anche al 23% di pendenza, alternate a tratti sterrati nei punti meno in salita. Dall’Alpe Intelco continuiamo su strada con fondo naturale tracciata in un bel bosco di faggi, fino ad uscire dalla vegetazione nei pressi dell’Alpe Chiaretto, dove si apre una meravigliosa vista sull’imponente Monte Legnone. Proseguiamo sul largo dosso fino a giungere al Pian di Giumello; successivamente ci dirigiamo direttamente verso la cima con la MTB a spinta, riuscendo a pedalare nel tratto intermedio. Dalla piccola selletta in circa 25 minuti ci ritroviamo sul punto più alto del Monte Croce di Muggio (1799 m), dove il panorama è davvero grandioso. Scendiamo dalla cresta opposta intervallando qualche metro a piedi, per poi tagliare tramite un tecnico sentiero il versante del monte dirigendoci verso l’Alpe Chiaro. Proseguiamo fin sotto la “panchina gigante 223” infilando il ripido sentiero che, nella prima parte, ci riserva qualche minuto con la bici a fianco; più sotto torniamo in sella, correndo prima verso il bel borgo di Tedoldo Vecchio ed in seguito raggiungendo l’abitato di Mornico. Per arrivare a Narro non ci sono alternative alla strada asfaltata ma, una volta giunti alle prime case del paese, imbocchiamo un fantastico e velocissimo sentiero che, passando da Inesio, ci guida proprio fra le case di Taceno, a pochi metri di distanza dal punto di partenza. Il percorso è IMPEGNATIVO! ATTENZIONE: è indispensabile un buon allenamento ed in alcuni tratti di sentiero è richiesta un’ottima capacità e sicurezza nella conduzione della MTB! L’anello ha uno sviluppo di 25,1 km con un dislivello + di 1379 metri con un tempo di percorrenza di 3,30 ore effettive. Per vedere la galleria fotografica completa in FB clicca qui Puoi scaricare la traccia in formato GPX cliccando qui Per vedere il percorso clicca qui
|
Archivi
Novembre 2024
Categorie |