Ecco un breve video che rivive le emozioni vissute lungo il percorso.
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Spettacolare gita cicloalpinistica che riempie gli occhi di bellezza ed il cuore di grande soddisfazione.
Iniziamo a pedalare a Carona (1100 m): dirigendoci nella parte alta del paese, imbocchiamo la stradina che, tramite ripide rampe cementate, porta al Rifugio Calvi. Una volta giunti al Lago del Prato svoltiamo a sinistra e, continuando in un lunghissimo ed impegnativo traversone, raggiungiamo in primis il Rifugio Longo ed in seguito, tramite qualche tornante, la diga del Lago del Diavolo (2142 m). Infiliamo ora un sentiero stretto e pianeggiante che corre nei pressi della Cima di Venina: superando alcuni passaggi strapiombanti, da percorrere rigorosamente a piedi, tagliamo il ripidissimo versante erboso finchè arriviamo al canale cementato della gronda, atta a condurre l’acqua nel lago vicino. E’ veramente particolare pedalare nella spanna d’acqua presente all’interno della condotta, passare all’interno di piccole gallerie, perennemente attorniati da una corona di montagne mozzafiato. In breve, circa a 2200 m di quota, incrociamo il sentiero CAI N° 254: a questo punto rimangono 400 m di dislivello dove non resta che spingere la MTB ma ben consapevoli che presto, tutti gli sforzi, saranno ampiamente ripagati dalla straordinaria discesa. Il sentiero sale deciso, con pendenze tortuose, fino ad arrivare al di sopra del Passo di Venina; dalla cresta spartiacque con la Valtellina, catturiamo un accattivante colpo d’occhio sul lago omonimo. Continuiamo sul largo costone puntando direttamente verso la cima: superiamo alcune lingue di ghiaione e, con un ultimo sforzo, siamo a 2624 m dove restiamo senza fiato alla vista di un’ incredibile skyline sulle vette più alte delle Orobie. Ci lanciamo nella discesa lungo l’itinerario n° 254, con l’adrenalina al massimo: le nostre aspettative non vengono deluse in quanto, ad esclusione di brevissimi tratti, il sentiero risulta fattibile in sella, tecnico q.b. … forse una fra le più belle della zona. Perdiamo quota in modo continuo per più di 600 m fino a ritornare, entusiasti, sulla carrareccia che porta al Rif. Longo. A questo punto ripercorriamo la strada fino al primo tornante, dove decidiamo di mettere la ciliegina sulla torta, proseguendo verso la Val Sambuzza e collegandoci alla parte finale del percorso: “Carona – Rif. Calvi – Val Sambuzza”. Questo itinerario, viste le caratteristiche, è riservato ai bikers molto allenati, con la massima padronanza nella conduzione della MTB e ottime capacità tecniche: lo sviluppo è di 26,5 km. con un dislivello + di 1650 m e un tempo di percorrenza di 4 ore Puoi vedere la GALLERIA FOTOGRAFICA completa in FB Percorso impegnativo: "Olmo - Baita Campo - Baite Pugna" revisionato e aggiornato il 15.10.202215/10/2022 Per vedere il percorso clicca qui
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Prendendo spunto da un’interessante proposta di Beppe Rusconi, esperto della zona, decidiamo di ripetere questo itinerario che avevamo già effettuato, in senso contrario, nel 2017 (ora è fattibile grazie ad nuovo sentiero ciclopedonale). Partiamo da Margno, paese situato in Valsassina a 740 m, percorriamo la SP 67 in direzione Premana per poi seguire le indicazioni verso la zona industriale in località Giabbio. Infilata la strada carrozzabile che corre nella profonda e stretta valle scavata dal Torrente Varrone, dopo un primo tratto in falsopiano, le pendenze si fanno sempre più importanti. Arrampicandoci lungo una serie di ripide rampe cementate, passiamo da Gebbio e successivamente fra le casette in pietra dell’Alpe Forno di sotto (1140 m), dove la stradina si restringe ed il fondo diventa smosso. Insistendo sui pedali arriviamo ad imboccare il nuovo sentiero ciclo-pedonale che transita lungo l’Alpe Artino: disegnato fra aperti pascoli, compie traversi alternati ad una serie di tornanti che ci obbligano, su alcuni strappi, con la bici a spinta. Finalmente siamo a Laghitt (1930 m) posizionato sulla larga costa panoramica a cavallo con la Val Biandino, attorniata dai massicci del Grignone, Legnone e Pizzo dei Tre Signori. Ora corriamo lungo uno splendido single track sul versante del Pizzo Cornagiera, passiamo dalle Bocchette Agoredo e d’Olino, dove incontriamo una strada sterrata che porta in località Larice Bruciato (1708 m). Continuiamo in discesa intervallando tratti in cemento fino a raggiungere Alpe Ortighera, dove abbandoniamo la carrareccia che conduce ai Pian delle Betulle. Perdiamo quota, prima fra pascoli e poi nel fitto bosco dove un divertente sentiero passa dalla caratteristica Alpe Piazza e continua intersecando, alcune volte, la strada agro-silvo-pastorale fino ad arrivare fra le case di Crandola. A questo punto non resta che puntare verso Margno, per chiudere velocemente l’avvincente pedalata.
Il percorso è da considerarsi molto impegnativo: l’anello ha uno sviluppo di 29,6 km con un dislivello + di 1490 m e con un tempo di percorrenza di ore 3,30 effettive. PER VEDERE LA GALLERIA FOTOGRAFICA IN FB clicca qui Per vedere il percorso clicca qui
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Settembre 2024
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